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 2007  febbraio 06 Martedì calendario

DAL NOSTRO INVIATO

BRUXELLES – La Commissione europea ha annunciato la diffusione di informazioni aggiornate e più chiare sui contestatissimi alti stipendi degli euroburocrati delle istituzioni comunitarie. Il portavoce del presidente José Manuel Barroso ha spiegato che sul sito web verranno attualizzate e rese più comprensibili le retribuzioni reali, le numerose indennità ei fringe benefit, che possono rendere quanto finisce al netto nella busta paga addirittura superiore al salario- base lordo. Dovrebbe diventare più chiaro anche il sistema previdenziale, famoso per generare «pensioni d’oro». L’obiettivo è garantire trasparenza ai cittadini, che con le loro tasse pagano gli ingenti costi dell’euroburocrazia.
La Commissione è intervenuta in seguito all’inchiesta del Corriere
sugli «stipendi gonfiati di Bruxelles», che ha individuato forti differenze tra i già allettanti stipendi- base degli euroburocrati diffusi sul sito web
e quelli reali (ancora più ricchi). La scala retributiva è su 16 livelli e dovrebbe offrire da 2.448,17 a 16.944,98 euro lordi al mese. In realtà uscieri, segretarie o impiegati, che dovrebbero guadagnare tra 2.500 e 5.000 euro lordi, possono incassare tra 4.000 e 6.500 euro netti grazie a una girandola di indennità esentasse e a una tassazione quasi nulla. Ricercatori, archivisti, traduttori o ispettori stanno tra 6.000 e 9.000 euro netti. Assistenti e amministratori si godono mediamente tra 8.000 e 11.000 euro. Gli alti dirigenti vanno ben oltre 16 mila euro. A questo vanno aggiunti fringe benefit
come l’iscrizione gratis alla Scuola europea (che vale almeno 9.600 euro annui ad alunno).
Le pensioni degli euroburocrati scattano a 63 anni e arrivano al 70% dell’ultima retribuzione. Si va dai 3.500 euro netti dell’usciere a poco meno di 12 mila euro netti per gli alti dirigenti. Incrementi scattano se la si riscuote in Gran Bretagna (+25%), in Irlanda (+17%), in Francia (+11%) o in Italia (+9,7%). Il prepensionamento è stato spostato da 50 a 55 anni e prevede disincentivi. Bastano solo 10 anni di lavoro per aver diritto a una pensione.