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 2007  febbraio 06 Martedì calendario

CONTUCCI Lorenzo

CONTUCCI Lorenzo Roma 16 maggio 1966. Avvocato. Titolo della tesi di laurea (94/95) L’attenuante dell’aver agito con la folla in tumulto, un passato da ultrà (della Roma), è definito «il difensore degli ultrà» • «’Ho cominciato nel 1999 e ne ho difeso circa un migliaio, di ogni colore politico. Da Roma, Lazio, Livorno, Palermo, Trento fino al Carchitta, vicino Tivoli, Seconda categoria. E al 50% ho ottenuto assoluzioni o sensibili riduzioni di accuse e pene”. Come ha vissuto la morte di Raciti? E le scritte sui muri? ”Come un atto delinquenziale, ma è stata una morte prevedibile ed evitabile, frutto di un lungo processo che ha portato ad esasperare i rapporti tra tifoserie e forze dell’ordine. D’altra parte ora c’è molta più repressione e cattiva utilizzazione delle leggi esistenti. peggiorato lo Stato. Non i poliziotti, ma chi li comanda”. Come giudica le scritte sui muri inneggianti alla morte di Raciti? ”Non le avallo, ma ricordiamoci che i muri sono la lavagna del popolo...”. Come valuta le nuove norme in via di definizione? ”La vendita dei biglietti per le partite esterne non a blocchi potrebbe portare a dei contatti pericolosi, mentre la diffida preventiva voglio vedere se reggerà a livello costituzionale”. In Inghilterra hanno risolto il problema con leggi severe. ”Quando noi avevamo Cicerone, loro vivevano nelle caverne. Certe leggi la nostra Costituzione non le prevede, ma è giusto avere stadi di proprietà e steward. Oltre ad un certa gentilezza che il poliziotto inglese ha ed il nostro in genere no. Aggiungere nuove leggi è inutile, basta applicare il codice attuale. Ci sono tanti luoghi comuni sul fatto che chi viene arrestato esce subito, ma anche chi ruba per la prima volta esce subito. Lanciare un sasso per me è un reato lieve e per il calcio non servono leggi speciali, perché lo stadio non può diventare un luogo extra-territoriale”. Avvocato, chi è un ultrà? ” un tifoso molto passionale che non si fa pestare i piedi. Non sempre è violento, ma non porge l’altra guancia e quindi può infrangere la legge. I violenti sono l’1% ma in certi casi possono arrivare a essere il 50%, senza contare che certe cose si fanno anche perché sono vietate...” Il fatto che le curve siano quasi tutte di destra ha peggiorato il fenomeno? ”No, era così anche prima. La politica non c’entra. E infatti non è vero che ora non ci siano più incidenti nei derby Roma-Lazio. Accadono, ma la notizia non viene fatta filtrare”. Il suo passato da ultrà le è stato utile nel suo lavoro? ”Non ero un violento, ma mi ha aiutato a capire. Quasi ogni domenica capitavo tra incidenti ed era peggio, perché in trasferta non si veniva neppure scortati”. Sarebbe contento se suo figlio diventasse un ultrà? ’Sarei stato più contento vent’anni fa. Magari tornava a casa con un livido e non con una condanna”. Non crede che ci siano dei cattivi maestri per questi giovani? ”Senta, in questi giorni ho sentito tante stupidaggini. E poi se la predica viene da un Parlamento pieno di inquisiti...”» (Massimo Cecchini, ”La Gazzetta dello Sport” 6/2/2007).