Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

E’ cominciata ieri la rilevazione Auditel dei dati di ascolto delle tv satellitari, Sky per prima, delle percentuali però non c’è traccia. Il mistero è presto spiegato: i dati ci sono, ma i vari editori satellitari si sono concessi un mese per valutare i criteri con cui renderli noti (e c’è chi, come Sitcom, non vorrebbe pubblicizzarli). La diffusione è regolata da una scrittura privata tra Auditel e i singoli canali, che non hanno ancora dato il via libera. Ma c’è chi dice che lo stop sia legato alla paura di dati troppo bassi da parte di Sky. Il problema, in realtà, è più complesso e riguarda i numeri della rilevazione. Essa viene fatta non più su 55 milioni di italiani rispetto ai 7 principali canali in chiaro, ma su 14 milioni di utenti pay tv (in cui ci sono anche i 4 milioni di abbonati Sky) che guardano 120 canali: le percentuali così saranno più basse rispetto alle rilevazioni delle tv generaliste. Da Sky, però, spiegano che il vero obbiettivo è quello di avere una distribuzione di spettatori il più possibile equa tra i vari canali. Paradossalmente, l’exploit di uno solo di essi rappresenterebbe un handicap, difficile da spiegare agli investitori pubblicitari. Intanto il blocco dei campionati non ha frenato gli ascolti. Anzi, le trasmissioni sui fatti di Catania sono state tra le più seguite. L’anteprima su Rai Due «Quelli che adesso basta» è stata seguita da 3.195mila spettatori col 18,37 di share. «L’Arena», sezione di «Domenica In» condotta su Rai Uno da Massimo Giletti ha ospitato un dibattito sulla violenza: i dati sono stati superiori alla media, con 4.238mila spettatori e 28,84 di share.