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 2007  febbraio 06 Martedì calendario

Mrs. e Mr. Pivetti: «Il nostro anello di nozze? Un cerotto». Libero 6 febbraio 2007. Presidente Pivetti, come ha conosciuto Alberto Brambilla, l’uomo che le ha cambiato la vita e che ha sposato? «Durante la campagna elettorale, nel 1997, a Milano

Mrs. e Mr. Pivetti: «Il nostro anello di nozze? Un cerotto». Libero 6 febbraio 2007. Presidente Pivetti, come ha conosciuto Alberto Brambilla, l’uomo che le ha cambiato la vita e che ha sposato? «Durante la campagna elettorale, nel 1997, a Milano. Raccoglievo per strada firme per la Lega Nord. Lui passò, mi sembrò una persona per bene e gli chiesi se voleva collaborare con noi. Mi rispose che ci avrebbe pensato. "Si erano già attivati gli angeli custodi". Cosa intende? «Alberto si stava laureando in scienze politiche e venne a lavorare con noi nella segreteria nazionale, volontario. Nei mesi dopo ci incontrammo raramente e alla fine della campagna elettorale, per ringraziare le persone dell’ufficio, organizzai una gita in Portogallo. I partecipanti furono tre: una mia cugina, Alberto e io. Fu un viaggio rocambolesco, ci trovammo in alberghi sgangherati, in situazioni assurde, e per tamponare in parte la catastrofe, ripiegammo su Fatima...» Ma in tutto ciò, Alberto, il vostro rapporto quando ebbe inizio? «Fu molto buffo! Quando vidi per la prima volta Irene fui colpito dall’intensità dei suoi occhi, dalla compostezza nel porgersi, ne ero attratto! Ovviamente ci davamo rigorosamente del "lei": era un’icona irraggiungibile e io uno studente ventitreenne. Quel viaggio fu provvidenziale. Mi sono detto: o oggi o mai più, ma appena accennavo ai miei sentimenti venivo zittito. Una sera, superando tutte le timidezze, le dissi: sono le sette di sera, alle otto sono disposto a sposarti!» E lei? «Mi aspettavo di essere cacciato in malo modo, e invece l’imprevedibile Irene Pivetti mi rispose: dammi 24 ore per pensarci! L’anello di fidanzamento fu un cerotto del kit del campeggiatore che avevamo con noi. Ci siamo sposati nove anni fa, abbiamo due figli stupendi, siamo riusciti a superare tutti gli attacchi della stampa, dei costernati parenti, dell’opinione pubblica. Ognuno aveva qualcosa da dire: dieci anni di differenza, la diversità di ruoli, la mia normalità, soprattutto la mia terrificante normalità. Se fossi stato il figlio, anche demente, del magnate Pincopalla, tutto sarebbe stato più semplice. Ringraziando Dio siamo riusciti a superare quel momentaccio, anche se, ancora mi chiamano signor Pivetti. Irene, l’abbandono della politica, il ritorno al giornalismo, la sua fortunata serie di programmi televisivi, ma soprattutto il totale cambio di look sono atti d’amore? «Fanno parte di una cambiamento naturale. Fare della politica a tempo pieno non mi avrebbe permesso di occuparmi dei miei bambini e di mio marito e per quel che riguarda il look, Alberto mi preferisce così. Lui è il mio produttore, cura con attenzione sia i programmi che l’immagine. E poi basta con la favola che una donna sexy e femmina, sia stupida e frivola. Differenze di carattere? «Mio marito ha una visione della vita estremamente pessimista, deve analizzare ogni punto e virgola. Io sono ottimista, niente mi spaventa e penso sia tutto risolvibile e mutabile. Siamo completamente all’opposto, ma è questo che ci permette di essere così complici!» Alberto, il peggior difetto di Irene? « Il peggior difetto... chi osa... ! No, il suo peggior difetto, che è anche la ragione che mi ha fatto innamorare, è l’entusiasmo, assolutamente lampante. Ho paura che i superficiali possano approfittare e non capire che Irene adora la sfida e il confronto, spinte solo dall’entusiasmo» Consigli alle coppie in odore di matrimonio? «Nessuno, ognuno deve fare le proprie esperienze e imparare sulla propria pelle!» Miki Albuzza