
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Gli avvocati e l’abusivismo edilizio

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca - una delle figure forti del Partito democratico - nega che vi sia una connessione tra i crolli del terremoto di Ischia e l’abusivismo edilizio. Ha detto questo: «Se rimaniamo ai fatti, i fatti ci dicono che il ragionamento fatto sull’abusivismo edilizio non c’entra assolutamente niente con il crollo che c’è stato, che è un crollo che riguarda un edificio vecchio di inizio secolo. Quindi, se lei mi chiede se c’è una connessione fra immobili abusivi realizzati nei venticinque anni passati e questo crollo devo dirle, sulla base di una valutazione obiettivamente tecnica, che non c’è nessuna connessione. Ovviamente il problema dell’abusivismo c’è ed è un problema enorme. Quando avremo superato questa fase di emergenza, mi darò la consolazione di rispondere alle bestialità che ho sentito attribuire alla regione Campania in merito all’abusivismo».
• Ha ragione?
La magistratura procede con più cautela e il capo della Procura di Napoli ha detto a Radio Uno che il suo ufficio sta valutando la possibilità di aprire un’inchiesta contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo plurimo in seguito ai danni provocati dal terremoto di Ischia. La Procura napoletana è in attesa di due relazioni, quella della Protezione civile e quella dei Vigili del fuoco, relazioni che ha richiesto nell’ambito di una indagine conoscitiva su quanto accaduto il 21 agosto scorso, dopo la scossa di terremoto che ha causato due morti. Solo dopo l’analisi delle due relazioni potrebbe essere aperta un’inchiesta, con ipotesi di reato di omicidio, disastro e crollo colposo. I magistrati Giuseppe Borrelli e Michele Caroppoli (procuratore aggiunto e sostituto) hanno compiuto un sopralluogo a Ischia e in particolare a Casamicciola.
• In definitiva, De Luca sostiene che è crollato un solo edificio, risalente a cent’anni fa.
Non sembrerebbe così. L’edificio a cui si riferisce il governatore è probabilmente la Chiesa di Santa Maria dei Suffragio, ricostruita dopo il terremoto del 1883 e adesso distrutta da questa nuova scossa. Le case venute giù sono però almeno sei, e abbiamo infatti visto famiglie e bambini sottratti da cumuli di macerie che non appartengono alla chiesa. Vi sono poi lesioni e crepe in case, alberghi e ospedali che non sono venuti giù e che dovranno essere valutate in un certo periodo di tempo. Qui potrebbero aversi delle demolizioni forzate. Il nesso tra cattivo modo di costruire e crolli da terremoto è stabilito dal numero: 4, che designa la forza di questo ultimo sisma. In un paese civile e che è geologicamente tra i più esposti agli aggiustamenti delle falde sotterranee e agli sprofondamenti dei vulcani, un terremoto di forza 4 non dovrebbe creare nessun problema. Se lo crea, il problema esiste ed è tutto politico. Del Comune, della Regione e del governo, attuali e precedenti.
• Che cosa significa il finalino polemico del governatore?
La regione Campania ha appena approvato una legge («Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di Governo del Territorio») in base alla quale i sindaci della Regione avranno la facoltà, in presenza di un’ordinanza di demolizione della magistratura, di lasciar stare le ruspe, acquisire l’immobile fuori legge e riaffittarlo a chi lo abita. Le linee guida relative dovevano essere notificate ai sindaci entro il 20 settembre, ma intanto il governo, guidato dal democratico Gentiloni, ha impugnato la legge voluta dal democratico De Luca e per procedere bisognerà aspettare la sentenza della Corte costituzionale. Devo dirle che la legge di De Luca si inscrive in un clima generale di “perdonismo” (scusi la parolaccia) relativo ai costruttori di edifici abusivi. In Sicilia il candidato governatore del Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, sta facendo campagna in difesa del cosiddetto «abusivismo di necessità». Alla Camera è in discussione un disegno di legge presentato dal senatore verdiniano Ciro Falanga che va nella stessa direzione. Al Senato è passato praticamente con l’appoggio di tutti i partiti, tranne i Verdi. Luigi Riello, procuratore generale di Napoli, ha spiegato tra l’altro che l’approvazione della legge Falanga consentirà l’apertura da parte degli avvocati di un enorme numero di contenziosi, capaci, da soli, di impedire qualunque soluzione del problema. Nella sola Campania le abitazioni fuorilegge sarebbero 70 mila.
• Che si può fare?
Credo poco. In generale, un Paese serio fa poche leggi, scritte in modo chiaro e ispirate all’interesse generale, e si preoccupa poi che siano applicate rigorosamente. Le leggi che obbediscono a interessi generali ledono, per definizione, molti interessi particolari, e costano di conseguenza voti. Così almeno credono i politici. Il criterio con cui sono redatte praticamente tutte le leggi italiane è quindi quello di obbedire al maggior numero possibile di interessi particolari, e quindi di ferire sempre, in qualche modo, l’interesse generale. C’è poi sempre un secondo criterio nella redazione di una legge: lasciare aperte, per quanto possibile, il maggior numero di scappatoie. Per ottenere questo, basta spesso far cadere, in una norma, una sola parola, che consenta agli studi legali di trasformarsi, con bei guadagni, in consorterie di azzeccagarbugli. Anche le regole relative all’abusivismo sono vestite di questi abiti. Non sorprendentemente, dato che i sarti di questi abiti sono proprio gli avvocati. Saprà anche lei che la comunità più numerosa in Parlamento è costituita proprio dagli avvocati, sempre pronti a fare causa comune se qualcuno mette in forse gli interessi della categoria.
• Ma se un giudice ordina di demolire una casa, perché poi questa casa non viene demolita?
La demolizione è in carico ai sindaci, invece che a quelli che hanno compiuto l’abuso. Il sindaco dice di non avere i soldi, e questo basta. Fine del film.
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