Corriere della Sera, 24 agosto 2017
«Insomnia», la guerra privata di due personalità tormentate
Prima di immergerci nel kolossal bellico Dunkirk, dal 31 al cinema con sbarco di campagna marketing, un film di guerra (sbarco in Normandia) dove davvero un uomo li vale tutti e tutti lo valgono (è di Sartre), rivediamo un vecchio film dello stesso autore, Christopher Nolan, londinese classe ’70, Insomnia dove invece si giocano i jolly di due personalità tormentate e di una guerra privata.
Fu il suo primo film ad alto budget, ideale prefazione di Inception che girerà 8 anni dopo: se in questo thriller nordico Pacino e Williams, in gara di mattatori, dormono ben poco sia per i complessi di colpa sia per le notti bianche d’Alaska, nell’altro Di Caprio e soci dormiranno molto ma nel sonno ci saranno scassinatori freudiani che rubano nei sogni l’inconscio, confermando che al regista Nolan sta molto a cuore il furto di identità e la confusione dei piani spazio temporali.
Ma Insomnia è alla fine un giallo, giocato su due divi a rapida presa emotiva, dove il detective Will (Pacino, fu Serpico), in trasferta nel profondo Nord per un caso di omicidio, uccide per sbaglio un collega, mentre il vero colpevole, un romanziere (Robin Williams) usa potere di veto ricattatorio per incastrare un innocente.
Importante la cornice, ed anche la crisi derivante dall’assenza di sonno: non c’è Tavor che tenga al sole di mezzanotte ma il nostro va oltre la crisi di nervi. Il film di Nolan, che mantiene parte delle sue promesse emozionali, è il remake di un giallo norvegese di Skjoldbaerg sconosciuto ai più e si concentra sul classico meccanismo di gatto e topo, inseguitore e inseguito con l’optional dell’inconscio, dandogli la precedenza, anche per il peso del letterato, rispetto alle scene action.
Regala così a Pacino un plus valore di umanità. Il duetto con Williams abituato a far ridere, funziona, perché sono entrambi mattatori, specie Al che non dimentica mai le lezioni dell’Actor’s Studio. «Insomnia» di Nolan, 2012
Iris, ore 23.25