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 2015  luglio 18 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Era un po’ di tempo che non parlavamo di migranti. Oggi dobbiamo farlo per raccontare due storie accadute a oltre cinquecento chilometri di distanza, Roma e Treviso. In entrambi i casi abbiamo gruppi di residenti appoggiati da movimenti di estrema destra che si sono ribellati all’arrivo nella loro zona di richiedenti asilo. Si sono visti picchetti, scontri, manganelli, caschi, lacrimogeni, falò, feriti e arrestati.

• Da dove iniziamo?
Da Roma. Siamo all’estrema periferia Nord della Capitale, precisamente a Casale San Nicola, sulla Cassia. Qui abitano circa 400 persone. Col supporto dei neofascisti di CasaPound, queste 400 persone sono scese in strada per opporsi all’arrivo di un gruppo di rifugiati nel centro di accoglienza allestito presso l’ex scuola Socrate. All’inizio si era parlato di un centinaio di migranti, si è poi scoperto che erano solo 19. Tra braccia alzate e tricolori alla mano, la situazione è presto degenerata. I manifestanti hanno bloccato la strada per impedire che passasse il pullman con i profughi. Dopo un inutile tentativo di trattativa, la polizia ha caricato per rompere il blocco, ricevendo in cambio un lancio di sassi, sedie e bottiglie. Cassonetti e balle di fieno sono stati dati alle fiamme. Le immagini degli scontri fanno impressione soprattutto perché in mezzo si sono trovati anziani e donne. Duro il prefetto di Roma Gabrielli: «Non faremo passi indietro. Su Casale San Nicola c’era un bando e una commissione che ha ritenuto che questa cooperativa avesse i requisiti. Se c’è gente che non è d’accordo non possiamo farci nulla».

• Come si è risolta la faccenda?
Il pullman con a bordo i 19 migranti ha raggiunto l’ex scuola intorno alle 14. Il bilancio finale è di 14 agenti feriti, due arrestati, una persona denunciata a piede libero e altre 15 identificate.

• E invece a Treviso cos’è successo?
Qui la protesta è scoppiata mercoledì , quando la Prefettura ha assegnato a 101 richiedenti asilo un residence sfitto a Quinto, un piccolo comune in provincia di Treviso. Gli abitanti, supportati da un gruppo di Forza Nuova, hanno subito inscenato una rivolta, dormendo fuori dalle case. Nella notte tra mercoledì e giovedì sono stati appiccati diversi roghi fuori dalle palazzine e qualcuno di Forza Nuova si è introdotto dentro un appartamento portando via mobili, divani, tv e vestiti destinati ai migranti. «Un bottino di guerra da consegnare ai veneti colpiti dalla tromba d’aria», lo hanno definito i neofascisti. Dopo due giorni e due notti di tensione, ieri pomeriggio i 101 migranti sono stati spostati nell’ex caserma “Serena”, vicino Treviso, trasformata per l’occasione in un Cara.

• E che cos’è un Cara? Sa che non ho mai capito che differenza c’è tra centri di accoglienza, Cie e via dicendo?
In effetti il sistema di accoglienza in Italia è complicato, quindi ho bisogno che rimanga concentrato. Andando a leggere il sito del ministero degli Interni troviamo: «I cittadini stranieri entrati in modo irregolare in Italia sono accolti nei centri per l’immigrazione dove ricevono assistenza, vengono identificati e trattenuti in vista dell’espulsione oppure, nel caso di richiedenti protezione internazionale, per le procedure di accertamento dei relativi requisiti». Semplificando, le strutture d’accoglienza si dividono in: centri di primo soccorso e accoglienza (Cpsa) dove i migranti ricevono le prime cure, sono fotosegnalati e possono chiedere la protezione internazionale; centri di accoglienza (Cda), che dovrebbero ospitare gli stranieri solo il tempo necessario per l’accertamento sulla regolarità della loro permanenza in Italia; ci sono poi i centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i centri di identificazione ed espulsione (Cie), dove finisce chi non fa richiesta di protezione internazionale o non ha i requisiti per rimanere da noi. La questione le risulta più chiara ora?

• Direi di sì. Ma chi decide dove vanno a finire tutti questi migranti?
Esiste un piano nazionale d’accoglienza datato 10 luglio 2014, concordato insieme alle regioni: prevede la distribuzione dei migranti tenendo conto della popolazione, del Pil e del numero di persone già ospitate da ciascuna regione. Con l’ondata di nuovi sbarchi degli ultimi mesi e il rifiuto di alcune regioni ad accogliere altre persone il piano è di fatto saltato. Così il ministero dell’Interno a maggio ha inviato una circolare ai vari prefetti chiedendo di mettere a disposizione 7.500 nuovi posti, evidenziando l’obbligo per alcune regioni che finora erano “sotto-quota” a rispettare le direttive. Il riferimento era a Veneto e Lombardia. La risposta del presidente della Lombardia Roberto Maroni e di quello del Veneto Luca Zaia era stata un secco no, a cui sono seguite accese polemiche. Da allora le posizioni non sono mutate. Per dire, ieri Zaia ha parlato di «africanizzazione del Veneto». E questo pomeriggio a Quinto di Treviso arriverà Salvini. L’impressione è che episodi come quelli di ieri si ripeteranno presto. (leggi)

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