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 2010  gennaio 15 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ad Haiti c’è il problema degli italiani. Quelli registrati sono 191, quelli rintracciati dall’Unità di crisi della Farnesina guidata da Fabrizio Romano sono un centinaio. vero che dei 191, qualcuno (quanti?) non stava ad Haiti. anche vero che sono stati rintracciati ad Haiti italiani che non figuravano nella lista dei 191. Morti accertati per ora non ce ne sono. L’ambasciatore di Haiti presso la Santa Sede, Carl Henri Guiteau, ha precisato che «l’hotel Montana ospitava circa trecento persone e di queste almeno duecento stanno ancora sotto le macerie». Italiani? «Non si sa». Due italiani – un uomo e una donna – erano probabilmente ospiti dell’hotel Cristopher. Di loro non si ha notizia. Da sotto le macerie non arrivano più né grida né lamenti. Tuttavia non si deve disperare: un dipendente delle Nazioni Unite, Tarno Joveer, di 35 anni, di professione guardia del corpo, è rimasto sepolto 36 ore sotto un edificio e ieri è uscito fuori sano e salvo, i capelli scarmigliati, la guancia sinistra sfregiata, una catenina di metallo al collo. Il problema francese è più grave del nostro. I francesi che secondo gli elenchi si trovavano ufficialmente nell’isola al momento della catastrofe sono 1.200. I morti sicuri accertati finora sono due, un ingegnere e un impiegato di un’azienda specializzata nella progettazione di ponti. Novantuno, sotto choc o feriti, sono stati portati nell’isola di Martinica, che fa parte delle Antille francesi. Degli altri non si sa niente.

La situazione va almeno lentamente migliorando?
No, purtroppo. Fiammetta Cappellini, che ha sposato un haitiano e fa parte di una ong, ci informa attraverso Skype di quello che succede. Ieri ha scritto: «Oggi c’è il sole. Il problema principale sono i morti da rimuovere». Altre fonti confermano che questo sta diventando l’incubo di Port-au-Prince. I cadaveri restano in mezzo alla strada, c’è qualche furgone che li raccoglie e li porta davanti al General Hospital. Qui i corpi accumulati sono centinaia. La camera mortuaria non può ospitarli tutti. Quando sarà il momento di seppellirli, bisognerà seguire il rito voodoo. uno dei cinque punti del piano di emergenza sottoscritto dai brasiliani che comandano le forze di pace Onu: assistenza medica ai feriti, rimozione delle macerie, rafforzamento delle misure di sicurezza, distribuzione di acqua e alimentati, sepolture voodoo. Ragazzi con il machete saccheggiano i negozi. La polizia cerca di fermarli sparandogli addosso. Le strade sono intasate dalle auto, che rallentano per non schiacciare le salme e affollano quel paio di benzinai ancora aperti. L’emergenza energia sta arrivando. Haiti va avanti con i generatori alimentati a gasolio, carburante che sta per finire. Dopo non ci sarà neanche più Internet, unico mezzo di comunicazione oggi col mondo.

Gli aiuti?
I soldi raccolti finora ammontano a 450 milioni di dollari. Il grosso – cento milioni a testa – viene da Usa, Canada, Fondo Monetario e Banca Mondiale. Ci sono poi una quantità di stanziamenti minori, 10 milioni dalla Croce Rossa Internazionale e dal Brasile, 9 da Inghilterra e Australia, 5 dal Giappone, 3 dalla Ue, uno dall’India, un altro dalla Fondazione Abbott. Il sette volte vincitore del Tour, Lance Armstrong, donerà 250 mila dollari. La Francia manderà due navi militari, una delle quali equipaggiata a ospedale. Sarkozy vuole tenere a Parigi una conferenza internazionale dedicata al disastro. Michelle Obama sarà testimonial per gli aiuti in uno spot della Croce rossa e gli Usa hanno fatto arrivare un aereo con 300 medici (ne hanno messi in allerta 12 mila). Manderanno anche 3.500 soldati. Una ong spagnola ha spedito, oltre a dieci soccorritori, anche quattro cani specializzati nel cercare uomini sotto le macerie.

Noi che facciamo?
I nostri sono accampati vicino all’aeroporto. Stanno allestendo il quartier generale dei soccorsi internazionali. Facciamo parte del meccanismo di protezione civile attivato dalla Ue. Domenica in tutte le chiese d’Italia si raccoglieranno fondi, su iniziativa della Cei. A proposito: gli unici enti impegnati in Italia nel coordinamento degli aiuti sono la Protezione civile e il ministero degli Esteri. Non ci sono reti di onlus autorizzate. Il numero della nostra unità di crisi, per qualunque informazione, è 06-36225. Su Internet c’è lo spazio della Croce Rossa: www.icrc.org/familylinks

Le vittime quante sono?
Non si sa. La Croce Rossa di Haiti ha stimato 45-50 mila morti. Ma Kostas Moschochoritis, di Medici senza frontiere, ha fatto notare che nessuno può avere un quadro preciso della situazione: è ancora impossibile avere contatti con le località al di fuori della capitale.

Ci sono state altre scosse?
Sì. La più forte di magnitudo 4,7 Richter, ieri mattina. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 15/1/2010]

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