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 2010  gennaio 15 Venerdì calendario

Yemen, gli ulema minacciano la Jihad "Sarà guerra se arrivano militari stranieri" GUERRA ad Al Qaeda: il governo dello Yemen ha deciso di superare ogni incertezza e ha lanciato una crociata contro la rete terrorista che nel Paese ha piantato radici solide

Yemen, gli ulema minacciano la Jihad "Sarà guerra se arrivano militari stranieri" GUERRA ad Al Qaeda: il governo dello Yemen ha deciso di superare ogni incertezza e ha lanciato una crociata contro la rete terrorista che nel Paese ha piantato radici solide. Proprio in territorio yemenita i militanti locali dell´organizzazione di Osama Bin Laden hanno pianificato attentati contro i due più stretti alleati di Sana´a, gli Stati Uniti e l´Arabia Saudita. Per il presidente Abdullah Saleh non c´era scelta: attraverso le dichiarazioni di un anonimo funzionario dei servizi di sicurezza, pubblicate su un sito web governativo, ha sottolineato che «la guerra è aperta» e ha invitato la popolazione a non nascondere i guerriglieri, altrimenti ne subiranno pesanti conseguenze. Per tutta risposta i clerici musulmani hanno minacciato il ricorso alla guerra santa se truppe straniere dovessero entrare nel Paese. « un dovere ricorrere alla jihad se il Paese dovesse essere invaso da truppe straniere», ha proclamato lo sceicco Abdul-Majid al-Zindani, leader dell´opposizione islamica yemenita ed esponente locale dei Fratelli Musulmani, che gli Stati Uniti considerano un criminale. Per Sana´a lo spazio di movimento si è ristretto enormemente: il governo è già impegnato militarmente contro la minoranza sciita del nord, in rivolta dal 2004, e ieri ha annunciato che membri della tribù filo-governativa Shoulan hanno ucciso dieci ribelli. Ma oltre al fronte sciita si è aperto anche il fronte del sud, dove gruppi radicali infiltrati da Al Qaeda continuano ad attaccare o a sequestrare gli stranieri, minacciando così la risorsa del turismo, preziosissima nel paese più povero del mondo arabo e privo di petrolio. Proprio ieri alle autorità yemenite è arrivata la richiesta dei sequestratori di una famiglia tedesca: vogliono due milioni di euro e l´impegno per una immunità totale. Ed è sempre più evidente il legame fra la crescita delle cellule di Al Qaeda in Yemen e l´immigrazione somala. L´ondata di profughi in fuga dalle guerre del Corno d´Africa era un´occasione ghiotta per l´infiltrazione di nuclei terroristici, al punto che i paesi occidentali avevano organizzato un pattugliamento del Golfo di Aden per controllare il traffico. Ieri da Nairobi Franco Frattini ha segnalato che lo scambio funziona anche in senso inverso, con gruppi di estremisti yemeniti che si insediano in Somalia, approfittando della mancanza di controlli, per poi lanciare attacchi anche oltre confine. Secondo il ministro degli Esteri, potrebbe avere un´origine in Yemen anche il sequestro dei due cittadini italiani in Mauritania.