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 2010  gennaio 15 Venerdì calendario

DE PASQUALE Fabio

DE PASQUALE Fabio Messina 8 settembre 1957. Magistrato. Pm a Milano. Fu lui ad ottenere dalla Corte costituzionale la bocciatura del lodo Alfano (novembre 2009), che nel 2008 aveva pubblicamente definito ”criminogeno” (ci fu un’ispezione finita nel nulla) • «[...] il sostituto procuratore che venne aggiunto in un secondo momento da Borrelli al pool dei reati contro la pubblica amministrazione e poi fu sottoposto a ispezione ministeriale perché accusato di avere lasciato in carcere oltre il dovuto il suo indagato Gabriele Cagliari. A San Vittore il presidente dell’Eni si uccise il 20 luglio 1993, soffocandosi con un sacchetto di plastica, ma De Pasquale non subì alcuna censura. [...]» (Maurizio Tortorella, ”Panorama” 21/1/2010) • «[...] arriva alla Procura di Milano nel ”91, poco prima di ”Tangentopoli”. Si scontra con Di Pietro: ”Dobbiamo decidere su cosa indago io e su cosa indaghi tu”, gli disse ”Tonino”. La rottura definitiva, quando Di Pietro lo scarica nel momento più tragico della sua carriera, il suicidio di Cagliari, nel carcere di San Vittore. il ”93, De Pasquale, accerta che la Sai di Ligresti ha pagato 17 miliardi di lire per costituire una società in jointventure con l’Eni e assicurare così i suoi dipendenti. l’indagine che gli farà ottenere la prima condanna per Craxi. Il 26 maggio, il gip Grigo firma 4 arresti, tra cui quello per Cagliari, che era già a San Vittore per altre tangenti. A luglio tocca a Ligresti. Davanti a De Pasquale ammette di aver trattato personalmente l’accordo tra Sai ed Eni, con Craxi, Citaristi (ex tesoriere Dc) e Cagliari. L’indomani, il 15 luglio, l’avvocato di Cagliari, che era stato già sentito, ottiene un nuovo interrogatorio. Cagliari ammette l’operazione con Craxi e Ligresti, ma nega la tangente. Il giorno dopo De Pasquale torna a San Vittore, interroga il direttore finanziario dell’Eni, Ferranti. Poi di nuovo Cagliari. Dubita che abbia detto la verità, pensa che stia inquinando le prove (i fatti gli daranno ragione), gli dice che è contrario alla scarcerazione. Infatti scrive il parere negativo per il gip e poi va in vacanza. Il 17 luglio il gip Grigo esamina la richiesta di scarcerazione. Ha 5 giorni di tempo. Non sapremo mai cosa avrebbe deciso. Il 20 luglio Cagliari si suicida con un sacchetto di plastica come cappuccio. Le lettere e il testamento di Cagliari ritrovati in carcere, preannunciano il suicidio, 11 giorni prima. Contro De Pasquale ci sono procedimenti disciplinari e un processo penale per ”abuso d’ufficio e morte come conseguenza di altro delitto”, archiviato nel ”96 dal gip di Brescia, Ondei: ”Si deve, senza dubbio, ritenere che nella condotta tenuta dal De Pasquale nella vicenda in oggetto non sia ravvisabile alcuna ipotesi di reato”. Da quando ha messo sotto processo Berlusconi è stato insultato ripetutamente dal premier. Per esempio, il 16 giugno 2008, nella lettera di Berlusconi al Presidente Schifani, in cui definisce il processo Mills ”l’ennesimo stupefacente tentativo ” di un pm ”di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, supportato da un Tribunale supinamente adagiato sulla tesi accusatoria”. Né i giudici né De Pasquale rispondono. Il pm non rilascia interviste neppure il giorno della condanna che ha ottenuto in primo grado per Mills, confermata in appello e nella sostanza anche in Cassazione, anche se ha ravvisato la prescrizione del reato. Dunque il pm ”assassino” e ”toga rossa” ha trovato giudici di diverso orientamento e grado che hanno confermato le sue accuse» (A. Masc., ”il Fatto Quotidiano” 2/3/2010).