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 2010  gennaio 15 Venerdì calendario

MARZANO

MARZANO Michela Roma 20 agosto 1970. Filosofa • «[...] è la filosofa che, assieme a Nadia Urbinati e Barbara Spinelli, scrisse l’appello di Repubblica sul corpo delle donne (’Quest’uomo – nel senso di presidente del Consiglio – offende le donne e la democrazia. Fermiamolo”). L’appello fu il risultato delle vacanze estive in Italia (Marzano [...] vive a Parigi, da dove si collega spesso per partecipare all’Infedele di Gad Lerner e dire che siamo tutte un po’ troglodite). Quelle vacanze devono essere state un incubo, almeno per le persone che interpellava continuamente, ”in quanto donna e in quanto filosofa”, per trovare conferma nella sua (offensiva) certezza: ”La regressione delle donne italiane non è solo un mito, è una realtà. Una realtà triste che emerge anche e soprattutto quando si discute con la gente, si osservano i comportamenti che gli uomini e le donne hanno nella vita quotidiana, si assiste al ritorno di discorsi maschilisti e retrogradi”. Infatti Michela Marzano, nell’introduzione del pamphlet ”Sii bella e stai zitta – perché l’Italia di oggi offende le donne” (Mondadori, e non si fanno battute sulla scelta di esprimere la propria indignata femminilità, anzi come ha scritto lei, il proprio ”atto di resistenza” attraverso la casa editrice dell’uomo che offende le donne e la democrazia, perché è la solita barba e le donne sono troppo regredite per fare battute), scrive che [...] era al mare e molte ragazze preferivano ”tacere, cambiare discorso, allontanarsi infastidite” (non ha scritto, per pudore: fuggivano, buttavano giù otto Negroni di fila, andavano a fare una nuotata e non tornavano mai più, cercavano un ombrellone libero a cui impiccarsi). Immaginare signore in vacanza, probabilmente stravolte dal lavoro e dai figli (anche se secondo Marzano fanno quasi tutte le escort, oppure stanno chiuse in casa in penombra terrorizzate), con la vaga speranza di riposarsi, sottoposte alla persecuzione della filosofa che le vuole salvare, vuole aiutarle ”a ribellarsi alla sudditanza al potere maschile”. Più che mai soddisfatti, gli uomini presenti avranno cominciato a rifiutarsi di guidare la macchina, piantare l’ombrellone, aprire la porta al ristorante, per non aumentare lo sdegno della Marzano (inserita tra i cinquanta intellettuali più influenti di Francia secondo il Nouvel Observateur), che troverebbe quest’atteggiamento paternalistico e offensivo. Secondo lei la sudditanza comincia da bambini, perché i maschi giocano con i soldatini e i Playmobil e le femmine con le Barbie e accudiscono i bambolotti. A parte che i Playmobil sono quasi da museo e i maschi giocano con la Playstation prima di imparare a parlare, ma è bizzarro che le bambine debbano giocare alla guerra per trovare il coraggio, da grandi, di ”prendere la parola in pubblico o esprimere opinioni diverse da quelle del marito” (i mariti di solito dicono il contrario, ”se mi dai ragione stavolta ti giuro che ti pago”, che però secondo la Marzano è sempre una forma di mercificazione). [...]» (Annalena Benini, ”Il Foglio” 21/5/2010) • «[...] Trascorre le sue giornate in biblioteca o al Cnrs dove lavora. La sua occupazione principale è pensare e scrivere. [...] è una delle poche italiane che in Francia, paese dove ha pubblicato tutti i suoi libri, riscuote un credito indiscusso. Si è occupata di tematiche legate al corpo, un monumentale Dictionnaire du corp è apparso per l’editore Puf nel 2007 [...] Di lei parlano i settimanali francesi. Le Nouvel Observateur l’ha inserita tra i cinquanta intellettuali più influenti in [...] circolazione. Le sue analisi sulla società hanno un peso e una ricaduta in Francia. Ha lavorato sulla pornografia e sul modo in cui oggi possiamo applicare quel difficile concetto che si chiama etica. Recentemente è uscita con un libro dedicato alla paura (Visage de peur). [...]» (Antonio Gnoli, ”la Repubblica” 25/6/2009) • «[...] Fu Michela Marzano [...] insieme con Nadia Urbinati e Barbara Spinelli, a lanciare il famoso appello sul sito di Repubblica contro la mercificazione del corpo femminile, contro ”ubbidienza e avvenenza che diventano il burqa gettato sul corpo femminile”, contro la ”cretinizzazione” delle donne, della democrazia, della politica. Moltissime lettrici, entusiaste, firmarono e mandarono foto, anche sexy, per significare che appartenevano alla minoranza delle donne belle, intelligenti e indignate. Michela Marzano vuole ”rinaturalizzare il corpo per giungere a una vulnerabità che si confronti con i limiti” (ma non si può chiedere cosa significhi per non fare la figura delle sempliciotte) [...]» (Annalena Benini, ”Panorama” 21/1/2010).