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 2015  marzo 31 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Matteo Renzi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il “Corriere” ieri ha messo a segno un bello scoop: Berlusconi, finita la quarantena imposta dalla condanna, potrebbe candidarsi a sindaco di Milano, ricompattare il centro-destra, rinascere alla fresca età di ottant’anni. Nessuno ha smentito. La notizia fa il paio con quella relativa al ritorno del ringalluzzito Sarkozy, vincitore nelle amministrative francesi non solo e non tanto contro l’odiato Partito socialista quanto contro la capa della destra estrema, Marine Le Pen, votata al primo turno da un quarto dell’elettorato, ma che nel secondo turno non è riuscita ad affermarsi in nemmeno un dipartimento (e aveva partecipato alla metà dei ballottaggi).

La destra ritorna in auge per vie strane.
Berlusconi ha sostenuto che in Italia c’è una naturale maggioranza di destra. L’affermazione sta in un contesto di frasi, pronunciate di recente e in occasioni diverse, che hanno fatto pensare, appunto, alla scelta di Milano come trampolino per un rilancio. Le frasi sono: «A Milano tutto è iniziato e da Milano tutto potrebbe ripartire», «Nel 2016 dovremo riconquistare il Comune con un candidato sindaco che sarà la sintesi della nostra storia», «Da Milano poi faremo ripartire anche l’Italia, dove siamo la maggioranza vera e naturale». L’attuale sindaco, Pisapia, sapendo che Renzi non aveva nessuna intenzione di ricandidarlo, s’è fatto da parte da sé: il centro-sinistra, a naso, potrebbe puntare sulla simpatica Lia Quartapelle o su Emanuele Fiano, il centro-destra dovrà fare le primarie, primarie di coalizione, comprendenti la Lega. Essendo lo stato del centro-destra, al momento, poco meno che comatoso, il colpo d’ala di puntare su Berlusconi potrebbe mettere tutti d’accordo (forse). Ha detto Paolo Del Debbio: «Le primarie del centro-destra potrebbero svolgersi con una cabina elettorale sola, in cui entra il solo Berlusconi e vota. Poi potrebbe uscire e dire: “Ho vinto io”».  

• Uno si può rilanciare a ottant’anni?
Uno, a ottant’anni, potrebbe preparare un’uscita di scena morbida, capace di rendere non traumatica una successione. Alle politiche del 2018, Berlusconi di anni ne avrebbe 82. Rilancio ancora meno probabile. Sergio Scalpelli, che fu in giunta con Albertini, ha amministrato “Il Foglio”, e conosce i personaggi, racconta che l’idea di mandare Berlusconi a fare il sindaco di Milano fu già di Giuliano Ferrara, nel 1997: «La vedeva come una ripartenza dopo la sconfitta patita ad opera di Romano Prodi (1996) e il modo migliore per la “traversata del deserto” dell’opposizione; ma lui fece scelte diverse e oggi forse siamo fuori tempo massimo. Berlusconi, nel 2016, certamente ricompatterebbe il centrodestra. Però io non glielo augurerei. Ed è inutile pensare a un super staff che gli darebbe una mano. Tra l’altro, scegliersi i collaboratori non è la cosa in cui Berlusconi è più bravo».  

Il caso Sarkozy è invece completamente diverso.
Sarkozy ha prima riconquistato il suo partito, l’Ump, poi s’è alleato con i centristi dell’ Union des démocrates et indépendants. Si sono svolte adesso le elezioni per il governo di un buon numero di dipartimenti, una struttura amministrativa che corrisponde alle nostre province. Al primo turno, l’alleanza di Sarkozy ha preso il 30 per cento, la Le Pen il 25 e i socialisti del presidente Hollande il 21 (il secondo peggior risultato nella storia della Francia). La Le Pen, col suo 25 per cento, è andata al ballottaggio nella metà dei dipartimenti, ma non è riuscita a vincere neanche una volta. Il Ps, col suo modesto 21%, ha conquistato comunque un quarto delle province disponibili. Sarkozy l’ha fatta da padrone nell’altro 75%.  

Sono gli effetti perversi del sistema maggioritario?
Sì, col sistema maggioritario tu puoi avere voti dal 49% degli elettori e ritrovarti senza un seggio, se in tutte le circoscrizioni sei stato battuto da qualcuno che ha preso il 51. Nel maggioritario chi arriva primo prende tutto.  

Come si spiega il ritorno di questo piccolo Napoleone, responsabile principale della catastrofe libica, abbastanza inquisito dai magistrati francesi, protagonista a suo tempo della scena dei sorrisetti con la Merkel?
Sarkozy dorme tra due fortune. Prima fortuna: le incertezze di Hollande, le sue gaffes, la sua incapacità di dare una risposta alle preoccupazioni profonde del Paese (l’immigrazione, l’Europa, la crisi). Tutto questo ha provocato il crollo del partito socialista. Seconda fortuna: l’avanzata della Le Pen, comunque inquietante per il ceto moderato francese. Che l’ha votata finora soprattutto perché privo di alternative. Ma, come dimostrano i ballottaggi, pronto a mollarla se le alternative esistono. Sarkozy ha abilmente copiato le parole d’ordine del Front National, tranne per la parte anti-europea. La Le Pen, comunque, in termini percentuali avanza ancora e si sta ben strutturando sul territorio. Qualcuno pensa che in Francia il bipolarismo sia finito. (leggi)

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