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 2015  marzo 31 Martedì calendario

Nuovo pasticcio in casa Rcs, ora si rischia l’Opa per la scelta del direttore del Corriere della Sera. Giovanni Bazoli ha reso esplicito l’accordo di fatto dei grandi soci sui criteri di nomina del successore di De Bortoli

«Abbiamo partecipato alla sottoscrizione di questa lista di maggioranza perché abbiamo avuto l’impegno degli altri a che la scelta del nuovo direttore del Corriere risponde a tre criteri precisi», ha detto ieri Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo. I criteri sono: «Una scelta di qualità, che assicuri indipendenza del Corriere nella sua linea tradizionale. Ho ricevuto queste tre garanzie e allora ho ritenuto di proporre che anche noi ne facessimo parte, nella fiducia che ci possa essere un rinnovamento e uno sforzo positivo per il futuro di Rcs».
Le parole di Bazoli sollevano però un problema, tecnico ma non di poco conto e di cui la Consob potrebbe occuparsi. Se il patto tra il 38,5% del capitale Rcs ha riguardato non solo la presentazione di una lista comune per il rinnovo del cda ma anche la scelta del futuro direttore del Corriere della Sera, che rientra tra i compiti del consiglio e non degli azionisti, allora si sta parlando di un patto a tutto tondo e questo potrebbe dare origine al lancio di un’Opa. Il fatto che siano stati decisi dei criteri generali per la scelta del direttore può essere considerata comunque vincolante e a questo punto spetterà agli uomini di Giuseppe Vegas stabilire l’inquadramento normativo.
Il Cdr del Corriere della Sera ha poi contestato l’inserimento del nome di Gerardo Braggiotti nella lista di maggioranza. Braggiotti nel 2007 è stato infatti advisor di Rcs nell’acquisizione della spagnola Recoletos che ha comportato perdite per 846 per la società italiana e 4 milioni di commissioni per la Banca Leonardo.
A parte ciò, dopo la lista di minoranza presentata da Assogestioni per conto dei fondi che hanno almeno il 3,2% del capitale, che comprende tre nomi, Dario Frigerio, Paolo Colonna e Nella Ciuccarelli (e Lorenzo Caprio come sindaco effettivo), si attendono le mosse di Urbano Cairo.
Appare scontata la presentazione di una sua lista di minoranza che dovrebbe comprendere Stefano Simontacchi dello studio Erede, Marco Pompignoli, ad della Cairo Communications e Stefania Petruccioli, consigliere De Longhi. Cairo non ha smentito una crescita nel capitale Rcs dal 3 fin oltre il 4% e oggi si dovrebbe sapere a quanto è arrivato effettivamente. Per lui potrebbe votare la famiglia Rotelli che possiede il 2,74% e che deciderà solo in assemblea che cosa fare. Molto dipenderà anche dal fondo americano Invesco, a cui è stata recentemente attribuita una quota di Rcs pari all’8%. Se affiancherà i fondi italiani, accreditati di un 15-16%, allora la lista Assogestioni potrebbe accaparrare anche tutti e tre i posti a disposizione. Se invece non voterà o andrà a favore di Cairo l’esito sarà opposto.