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 2015  marzo 31 Martedì calendario

L’ira di D’Alema: «È uno scandalo. La giustizia ha il compito di individuare i reati, non deve avere come fine lo sputtanamento delle persone». L’ex premier fa sapere di aver avuto rapporti con la Cpl Concordia come con tante altre aziende, ma «una cosa è conoscere i dirigenti di un’impresa nazionale. Altra cosa è un’indagine che riguarda una vicenda precisa con ipotesi di tangenti. Il sindaco di Ischia? L’ho incontrato una sola volta in vita mia»

«Una vicenda scandalosa. È incredibile diffondere intercettazioni che nulla hanno a che vedere con l’indagine della Procura di Napoli. Lancio un allarme. Chi non ha ruoli istituzionali e non è indiziato di reato non può essere perseguitato in questo modo al solo scopo di ferirne l’onorabilità. Difenderò la mia reputazione in ogni sede. Ho già dato mandato agli avvocati». Massimo D’Alema, citato nelle carte ma non indagato nell’inchiesta ischitana su appalti e tangenti che coinvolge Pd e coop rosse, è furioso quando arriva nel pomeriggio in Curia. Una tappa a Salerno fissata da tempo per presentare l’ultimo numero di Italianieuropoei e per lanciare la candidatura in Consiglio regionale di Federico Conte, figlio di Carmelo, ministro socialista della Prima Repubblica. Arrivato nel Palazzo Arcivescovile, l’ex premier è stretto d’assedio dai giornalisti.
D’Alema, cosa ha da dire sulle intercettazioni in cui si parla di lei?
«Non sono indagato. Di cosa devo rispondere? Della mia vita personale? La giustizia ha il compito di individuare i reati, non deve avere come fine lo sputtanamento delle persone. Non si può utilizzare un’inchiesta per chiamare in causa chi è totalmente estraneo. Io non c’entro in questa storia. L’ipotesi che siano state pagate tangenti per il programma di metanizzazione dell’isola di Ischia è una vicenda rispetto alla quale sono totalmente estraneo».
Quali sono i suoi rapporti con il sindaco di Ischia e con la cooperativa Cpl Concordia?
«Cosa c’entra chi conosco e chi non conosco. Certamente ho rapporti con Cpl Concordia, per cui tenni anche una conferenza in occasione della sua assemblea annuale, ma è un rapporto del tutto trasparente come con altre cooperative e aziende private. Una cosa è conoscere i dirigenti di un’impresa nazionale. E ne conosco tantissimi. Altra cosa è un’indagine che riguarda una vicenda precisa con ipotesi di tangenti. Non c’è alcuna intercettazione tra me e i dirigenti di Cpl con i quali avevo rapporti come li ho con migliaia di persone. Che rapporto c’è tra i reati di cui si parla e i miei rapporti con le persone?».
E gli acquisti dei suoi libri e del vino di famiglia da parte di Cpl?
«Dalla Cpl non ho avuto alcun regalo ed è ridicolo definire l’acquisto in tre anni di duemila bottiglie del vino prodotto dalla mia famiglia come un mega ordine, peraltro fatturato e pagato con bonifici a quattro mesi. Il vino non c’entra con l’inchiesta ed è noto a tutti che la mia famiglia produce un ottimo vino. Abbiamo più domanda che offerta. Il favore è riceverlo, non è venderlo. Quanto ai libri nessun beneficio personale, ma un’attività editoriale legittima che rientra nel normale e quotidiano lavoro della fondazione Italianieuropei. I libri, inoltre, furono acquistati per una manifestazione elettorale dedicata ai temi europei alla quale fui invitato dal sindaco di Ischia che era candidato del Pd».
Il sindaco Pd arrestato, Giosi Ferrandino, è suo amico?
«Il sindaco di Ischia l’ho conosciuto quando era candidato alle elezioni europee. L’ho incontrato una sola volta nella mia vita».
La sua vicenda ha analogie con quella dell’ex ministro Maurizio Lupi?
«La vicenda di Lupi non c’entra. Io non sono un ministro, che ha vincoli di comportamento derivanti dalla carica. Sono un cittadino qualsiasi senza incarichi istituzionali di alcun genere. Un ministro che riceve un regalo può essere qualcosa di sgradevole. Io sono un normale cittadino e lancio un allarme. Non sono ministro, non sono deputato, sono in pensione. Massima solidarietà personale a Lupi, ma lui era ai lavori pubblici. Io non assegno appalti».