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 2015  marzo 31 Martedì calendario

Nelle intercettazioni sul caso di Ischia viene citato anche Massimo D’Alema. Dalla Coop rossa avrebbe ricevuto 60mila euro di finanziamenti per la fondazione ItalianiEuropei e un ordine di duemila bottiglie vino e di qualche centinaia di copie del suo libro. Ovviamente non è indagato. Inoltre, i giudici fanno sapere che la Concordia avrebbe avuto contatti politici anche con i sottosegretari del governo Renzi, Luca Lotti e Simona Vicari e colloqui con Angelo Proietti per degli appalti in Vaticano

«È contento tuo fratello che viene il compagno D’Alema?». Marzo 2014: il sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino, candidato alle Europee con il Pd, attende l’arrivo dell’ex premier sull’isola. «È un segnale forte che ti appoggia tutto il partito», dice Francesco Simone, responsabile delle relazioni istituzionali di Cpl Concordia. Nelle intercettazioni della Procura, un filo rosso lega i personaggi arrestati nell’inchiesta, come i fratelli Ferrandino, a protagonisti di spicco della scena politica romana. Emergono riferimenti all’acquisto di centinaia di copie libri di D’Alema e Tremonti, contatti politici con i sottosegretari del governo Renzi, Luca Lotti e Simona Vicari. E colloqui per appalti in Vaticano con Angelo Proietti, l’imprenditore già coinvolto nel caso dell’appartamento da 8mila euro al mese di Tremonti, ristrutturato dalla Edil Ars.
MA L’EX LEADER NON È INDAGATO
«Per comprendere fino in fondo il sistema affaristico organizzato e gestito da Cpl Concordia – argomenta il giudice di Napoli Amelia Primavera – appare rilevante soffermarsi sui rapporti intrattenuti tra i vertici della cooperativa il politico che è stato per anni il leader dello schieramento di riferimento» della società: «Ovvero, l’onorevole Massimo D’Alema». La Fondazione da lui presieduta ha ricevuto da Cpl contributi per complessivi 60mila euro in tre anni. La società ha poi comprato copie del suo libro e 2mila bottiglie del vino prodotto dalla moglie.
L’11 marzo 2014, i due manager della Concordia Francesco Simone e Nicola Verrini parlano dell’ex premier, che non risulta indagato. «È molto più utile investire negli Italianieuropei dove D’Alema sta per diventare commissario europeo... capito», dice Simone. Quindi aggiunge: «D’Alema mette le mani nella merda, come ha già fatto con noi ci ha dato delle cose». Nel corso di una perquisizione del novembre scorso negli uffici della Concordia, gli investigatori hanno sequestrato i bonifici effettuati nel 2011, 2012 e 2014 da Cpl in favore della Fondazione Italiani Europei, ciascuno per l’importo di 20mila euro. Un ulteriore bonifico da 4.800 euro per l’acquisto di 500 copie del libro “Non solo euro” scritto da D’Alema. «Fa piacere al presidente, spero», chiede Simone alla segretaria della fondazione in una telefonata del 21 marzo 2014.
Emblematico lo scambio tra il manager e l’impiegata di Italianieuropei.
Simone: «Ovviamente noi ogni tanto compriamo libri, questa è un’eccezione. Ovviamente usufruiamo dello sconto della casa editrice».
Segretaria: «Noi avevamo pensato al 10 per cento».
Simone: «Così poco? La Rizzoli e la Mondadori ci fanno il 40».
Segretaria: «Il 40 addirittura... «. Poi il manager ritira l’obiezione e «mostra la sua disponibilità a pagare il prezzo richiesto». Ma non è tutto. Cpl acquisterà anche 2mila bottiglie di vino prodotte dall’azienda della moglie del leader pd. Circostanza confermata dalle fatture e anche da Simone nell’interrogatorio del 6 novembre scorso, quando sostiene: «Fu Massimo D’Alema in persona, in occasione di un incontro casuale tra me, lui, il suo autista e il presidente Casari, a proporre l’acquisto dei suoi vini». In Cpl sono state acquisite altre due fatture per l’acquisto di due libri scritti dall’ex ministro Giulio Tremonti, 7.440 e 4644 euro. Si parla anche di contributi a un’altra fondazione «no 20, ma anche 200». Il nome non è indicato: «Sono in corso approfondimenti».
“PER I VOTI PARLERÒ CON LOTTI”
A gennaio 2014, il sindaco di Ischia lavora alla sua candidatura alle Europee. «Punta in alto, Giosi!», lo incita un’amica. Ferrandino, si legge nella sintesi dei carabinieri, «dice che i voti li deve prendere in Campania e che deve parlare con Luca Lotti», attuale sottosegretario a Palazzo Chigi. Il nome di Lotti (che non è indagato) era già affiorato in un’altra telefonata dell’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia, ritenuta non rilevante dai magistrati, in cui parlava con il generale della Finanza Michele Adinolfi: i due si conoscono da quando Lotti era capo di gabinetto di Renzi al Comune di Firenze e l’ufficiale era secondo comandante interregionale anche della Toscana.
“LA VICARI IMPEGNATA PER NOI”
Nel novembre 2013, si sblocca lo stanziamento di nuovi fondi da parte del governo per la metanizzazione. Simone invia una mail a Casari e Verrini evidenziando, scrive il giudice, «che proprio il sottosegretario Simona Vicari, il cui intervento era stato da loro stessi invocato, è la persona che si sarebbe impegnata a far assegnare 140 milioni di euro (distribuiti in 20 milioni per sette anni) per il completamento delle opere di metanizzazione dell’Italia del Sud. Stanziamento di cui beneficerà evidentemente anche la Cpl». Stando a quando riportato da Simone, continua il gip, il sottosegretario «si sarebbe personalmente impegnata a far rimuovere durante i vari passaggi tra i due rami del Parlamento, la parola “nei limiti”, riferita dal dettato della norma alla cifra di 140 milioni».
L’APPALTO IN VATICANO
Nelle intercettazioni compaiono molteplici riferimenti alle mosse dei manager della Concordia per accaparrarsi appalti. Il 26 febbraio 2014, il dirigente Simone chiede all’imprenditore Angelo Proietti di vedersi «in Cpl a largo del Nazzareno, via del Bufalo». Chiuso il telefono, le cimici nel suo ufficio registrano le sue considerazioni su Proietti affidate a un collega: «Questo era l’uomo di Balducci... è il numero uno al Vaticano». Aggiunge – si legge nel brogliaccio – che era stato coinvolto nello scandalo della casa di Tremonti, poi dice: «Il 90 per cento dei lavori in Vaticano li fa lui, Angelo Proietti... e adesso c’è in ballo finalmente l’efficientamento energetico del Vaticano».