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 2015  febbraio 23 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Matteo Renzi
Il Ministro dell’ Interno è Angelino Alfano
Il Ministro degli Affari Esteri è Paolo Gentiloni
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Stefania Giannini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Federica Guidi
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento è Maria Elena Boschi (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Manuel Valls
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

C’è un’intercettazione telefonica in cui si sente Gino Paoli dire: «Non voglio che si sappia che ho portato soldi all’estero». Poi parla la moglie (si chiama Paola Penzo): «Bisogna nascondere bene le carte in un posto sicuro». Paoli: «Io sono un personaggio pubblico, non posso rischiare questo. Ho un’immagine da difendere. Non voglio che si sappia che ho portato soldi all’estero, li voglio riportare in Italia». Qui si sente la voce del commercialista, Andrea Vallebuona: «Vedremo di trovare un modo». Questo commercialista è stato il guaio di Paoli, perché era consulente di Banca Carige e per indagare sulle porcherie di Banca Carige (storia troppo lunga per raccontarla qui) la Finanza aveva messo microspie in vari posti, e tra questi anche lo studio di Vallebuona. I finanzieri sono andati a casa di Gino Paoli un giorno che Gino Paoli era a Roma. Hanno trovato la moglie e le hanno fatto sentire la registrazione. «Questa voce è la sua?». Non conosciamo la risposta, ma possiamo immaginarla. In casa c’era poco o niente, ma sono state perquisite le tre società di Paoli (Edizioni Musicali Senza Fine, La Grande Lontra, Sansa) e lì sarebbero saltati fuori documenti interessanti. Il punto più delicato della vicenda è che ci sarebbero soldi in nero pagati a Gino Paoli dagli organizzatori delle Feste dell’Unità. Questa parola - «nero» - è saltata fuori anche dalla testimonianza in tribunale di Giuliano Soria, l’uomo che ha saccheggiato con la complicità dei politici i soldi della Regione Piemonte (epoca Mercedes Bresso, Pd) e li ha distribuiti a un sacco di gente famosa e generalmente «schierata dalla parte giusta» per la maggior gloria di un premio letterario che si chiamava Grinzane.

Di quanti soldi stiamo parlando, nel caso di Paoli?
Due milioni di euro almeno. Aldo Grasso, ieri sul Corriere, ha disegnato il profilo del cantante prima della macchia: «Paoli l’esistenzialista di Pegli, Paoli il probo, Paoli l’ex deputato del Pci, Paoli il presidente della Siae (da cui si è autosospeso), Paoli che ha preso a male parole gli occupanti del Teatro Valle perché non pagavano i diritti d’autore e non versavano le marchette all’Enpals, Paoli che ha sempre vissuto dalla parte giusta della storia». Grillo lo ha difeso: «A questo gioco al massacro di una persona di 80 anni mai inquisito per alcunché io non ci sto». Difesa strana, e infatti i grillini lo hanno costretto a rimuovere il post. Altra stranezza è perché la presunta evasione di Gino Paoli faccia tanta sensazione e quella presunta di Gianna Nannini, altrettanto odiosa eventualmente, invece no. L’hanno pure invitata a Sanremo. Sarà che i discografici della Nannini sono più potenti dei discografici di Paoli.  

Come mai Paoli aveva paura di essere scoperto?
Ottima domanda, che ci introduce al vero fatto del giorno: oggi a Milano il nostro ministro dell’Economia, Giancarlo Padoan, e il ministro dell’Economia svizzero, signora Eveline Widmer-Schlumpf, firmano un accordo fiscale che renderà fluide e da un certo momento in poi addirittura automatiche le informazioni sugli italiani che hanno il conto in Svizzera. Della cosa si parla da tre anni, Gino Paoli lo sapeva, e perciò sapeva che il suo nome sarebbe saltato fuori. Di qui le preoccupazioni registrate dalle microspie.  

In che consiste questo accordo tra Italia e Svizzera?
Le novità davvero importanti sono due. Prima, per sapere qualcosa sui conti d qualche nostro compatriota, bisognava che ci fosse un’ipotesi di reato sottostante. Allora la magistratura faceva una rogatoria e al termine di una procedura che poteva durare mesi o addirittura anni se i difensori erano bravi, si arrivava a capo di qualcosa. Adesso, senza rogatorie e senza magistrati, l’Agenzia delle Entrate potrà chiedere direttamente agli svizzeri informazioni su tutti i nostri contribuenti. A partire dal 2017 lo scambio dei dati sarà addirittura automatico, senza bisogno di richieste.   • Seconda novità?
La Svizzera uscirà dalla black list dei paradisi fiscali. Questo permetterà alle loro banche e alle loro imprese di avere accesso al mercato italiano.  

Quanti soldi italiani ci sono in Svizzera?
Secondo uno studio di Kpmg, 220 miliardi. La sensazione è che questa cifra, diventando trasparente, non diminuirà, perché le banche svizzere, nella percezione generale, sono comunque un’altra cosa. Nel 2014, nonostante si sapesse bene quello che stava per succedere, le società anonime sulla piazza di Lugano sono cresciute del 10%. (leggi)

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