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 2010  giugno 27 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Sono passati trent’anni e sulla strage di Ustica non è ancora possibile dire una sola verità, se sia stato terrorismo o una battaglia tra americani e libici o un missile sparato dai francesi sul bersaglio sbagliato o, al limite (ma non ci crede nessuno), un incidente…

Si tratta di un disastro aereo, vero? È passato tanto tempo, ne ho solo sentito parlare. E vagamente.
Sono trent’anni esatti oggi. La sera del 27 giugno 1980 un Dc9 dell’Itavia partì da Bologna diretto a Palermo, con 81 passeggeri a bordo. Tra questi, 13 bambini. Era in ritardo di due ore alla partenza. Volo, per quanto se ne sapeva a terra, senza problemi: alle 21.04, infatti, il funzionario di Punta Raisi invia la normale autorizzazione all’atterraggio. Ma non riceve risposta. Chiamano allora da Roma, chiamano da due apparecchi dell’Air Malta che si trovavano sulla stessa rotta, chiamano dal radar di Marsala. Nessuno risponde. Poco prima delle 22 partono le ricerche. Elicotteri, aeroplani, navi. All’alba, al largo di Ustica, si avvista una chiazza d’olio. Poi dei rottami. Quindi dei corpi. Ne saranno recuperati solo 38. L’altro giorno le sorelle Lachina hanno raccontato a Michele Brambilla dei resti della madre, classificata come reperto C: «Un frammento di 80 grammi, identificato grazie a un pezzo di gonna che gli era rimasto attaccato».

Che cosa era successo?
Con certezza non si è mai saputo. Le ipotesi prese in considerazione in questi trent’anni sono sei: un cedimento strutturale, una collisione, una quasi-collisione, una battaglia nei cieli probabilmente tra americani e libici, un missile sparato da un caccia francese verso un aereo che portava Gheddafi e finito per sbaglio addosso al Dc9, una bomba a bordo. Il 28 giugno un anonimo telefonò al Corriere della Sera sostenendo di parlare a nome dei Nar e annunciando che l’aereo era saltato per via di una bomba portata a bordo da uno dei loro, di nome Marco Affatigato. Marco Affatigato però era vivo e le perizie ritengono molto improbabile la bomba a bordo. C’è però il fatto che un mese dopo ci fu la strage alla stazione di Bologna (sabato 2 agosto). Ennio Fortuna, l’ex procuratore della Repubblica di quella città (1996-2000), avrebbe voluto avviare un’indagine per verificare la pista della ”stessa mano”. Una sottointerpretazione di questa ipotesi dice che la strage di Bologna fu fatta per convincere gli inquirenti che la tragedia di Ustica era il frutto di un attentato.

Cioè, in questo caso, la strage di Bologna sarebbe stato un tentativo di depistaggio per Ustica.
Sì. La vicenda di Ustica è poi tutta un depistaggio. Il registro del sito radar di Marsala ha una pagina strappata in coincidenza del 27 giugno. Strappata con cura, nella speranza che nessuno se ne accorgesse. E riscritta. Il relitto, a 3.700 metri, venne recuperato in due tempi solo nel 1987 e nel 1991 (è stato sistemato adesso nel Museo della Memoria di Bologna). Chi ha riportato su quei resti ha avuto la sensazione nettissima che sul sito fosse già stata compiuta una visita. Del resto, per Ustica non si è mai perseguito un autore materiale del fatto – che è rimasto sempre ignoto – ma solo quattro generali dell’aeronautica militare, accusati di aver ostacolato in ogni modo le indagini. Tutti assolti, nonostante nell’ordinanza-sentenza del primo giudizio, anno 1999, sia scritto: «L’inchiesta è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze, sia nell’ambito dell’Aeronautica italiana che della NATO, le quali hanno avuto l’effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto». Quell’ordinanza-sentenza affermava con sicurezza: «L’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento».

Chi stava intercettando che cosa?
Gheddafi mandava in Jugoslava i suoi aerei russi da riparare. Per non farli intercettare dagli americani, si accodava agli aerei civili italiani. Il governo italiano era complice, cioè faceva un favore a Gheddafi verso il quale il nostro Paese era fortemente indebitato (pochi anni prima il leader libico s’era comprato un pezzo di Fiat). Gli americani s’accorsero di quel traffico e la notte del 27 giugno attaccarono i libici. Forse pensavano che ci fosse a bordo il raìs, forse volevano farci sapere, con i loro metodi (vedi caso Calipari), che bisognava smetterla. A me questa sembra la versione più convincente. Però, non è stata accertata fino in fondo.

E le altre ipotesi?
Il ”cedimento strutturale”, che per troppo tempo venne considerato la causa del disastro e mandò in fallimento l’Itavia, venne smontato dalle perizie. Il missile sparato dai francesi è una storia tirata fuori da Cossiga tre anni fa. Cossiga era a quel tempo presidente del Consiglio e a parte la sua testimonianza, assai tardiva, non ci sono altri riscontri su questa versione. Di Ustica ha parlato anche quel chiacchierone di Massimo Ciancimino, il figlio del boss Vito. Ma sbagliando le date e i nomi dei ministri. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/6/2010]
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