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 2009  gennaio 03 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

I morti a Gaza sono a questo punto almeno 420 e secondo l’Onu un centinaio di questi sono civili. I feriti più di duemila. La risposta di Israele a queste cifre è che Hezbollah ha piazzato apposta le sue armi, i suoi razzi in mezzo alla gente, perché i morti e i feriti tra il popolo siano il maggior numero possibile. Dicono gli israeliani che l’arrivo di un razzo fa esplodere le bombe stipate nelle case dai terroristi di Hamas e questo provoca un effetto-strage secondario. In effetti ieri il bombardamento di una moschea è stato seguito da una lunga serie di esplosioni. Hamas dice che ieri gli israeliani hanno ammazzato tre bambini che giocavano in mezzo alla strada. Si tratta – è bene specificarlo - di informazioni sempre di seconda mano e diffuse da soggetti che sono parte in causa. Tel Aviv non vuole intrusi sul teatro di guerra e ha rimandato a casa in malo modo, già qualche settimana fa, Richard Falk, relatore speciale per i diritti umani dell’Onu. Falk s’è vendicato con un’intervista alla Stampa in cui dice, tra l’altro: «Israele ha compiuto con armi moderne una sconvolgente serie di atrocità contro una popolazione inerme». Gli israeliani non volevano neanche giornalisti tra i piedi, ma la stessa Corte suprema del Paese ha imposto ai capi di militari di togliere questo divieto. Il governo concederà così l’ingresso a otto inviati, non si sa ancora di quali testate e Paesi. Intanto, quelli di Hamas hanno sparato anche ieri una trentina di razzi in territorio israeliano.

Mi domando dove vuole arrivare Israele. Cioè: esiste un obiettivo raggiunto il quale i bombardamenti possono finire?
E’ quello che si chiedono tutti. L’altro giorno la Livni – ministro degli Esteri – ha respinto le sollecitazioni a una tregua di 48 ore con la frase: «Sarebbe inutile». Su queste due parole si stanno lambiccando gli analisti di mezzo mondo. ”Inutile” in che senso?

Forse pensa che Hamas non smetterebbe in nessun caso di bombardare con i razzi.
Sì, devono certamente pensar questo, anche perché dal 2001 a oggi sono state sparati da Gaza poco meno di 4000 razzi e altrettante granate. L’obiettivo di distruggere tutti le armi di Hamas appare irrealistico e in ogni caso i palestinesi si farebbero sempre rifornire dagli iraniani…

I cunicoli attraverso cui avvenivano questi traffici sarebbero già stati in gran parte distrutti.
Da Gaza fanno sapere che potrebbero rimettere in piedi una rete efficiente di tunnel in tre settimane. Forse agli israeliani basterebbe distruggere i Grad, quei razzi fabbricati dai russi che hanno 40 chilometri di gittata. Con questo tipo di proiettili quelli di Hamas possono arrivare a colpire le città di Ashdod e di Beersheba. C’è un punto a favore di questa tesi: dopo la guerra in Libano, nella quale tutti consideravano gli israeliani perdenti, gli hezbollah hanno smesso di sparar razzi e otto colpi partiti ieri sono stati criticati dal loro leader Nasrallah. Benché Nasrallah e gli hezbollah abbiano fatto in questi giorni un gran chiasso contro Israele e a favore dei palestinesi.

I carri armati?
Cioè l’invasione da terra? Potrebbe essere. Strategicamente significherebbe che Israele vuole riprendere totalmente il controllo della Striscia, dopo averla lasciata ai palestinesi nel 2005. Certo non farebbe tornare i coloni.

Gli converrebbe?
Il generale Mini, uno che ne intende sul serio, giudica questa eventualità folle: una schiera di carri armati alle prese con una guerra tra le case. «L´incubo dei comandanti post-moderni è il combattimento nelle megalopoli: in quelle caotiche come i ranchos di Caracas o le favelas di Rio, oppure nelle periferie dei grandi centri urbani o nelle enormi distese dei campi profughi. In questa dimensione non ci sono solo case e persone, ma connessioni fra civile e militare, tra crimine e resistenza. Non c´è nemico visibile, tutto è ostile. Gaza per popolazione è una metropoli, per struttura è caotica e per connessioni si estende per tutta la Striscia. anche un enorme campo di rifugiati. La forza spiegata da Israele è paradossalmente la meno adatta». La guerra nelle megalopoli andrebbe invece condotta con piccole unità (Small Units Precision Combats), così come fecero i terroristi di Mumbai. I carri armati non avrebbero che un esito: «un massacro indiscriminato e inconcludente», anche di israeliani. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 3/1/2009]

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