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 2009  gennaio 03 Sabato calendario

Gli alberi se felici e soddisfatti del posto a loro assegnato dall’uomo e dalla natura, crescono molto meglio e più in fretta di quanto si creda, e la terra è sempre ben felice di esser la grande madre tutrice e feconda di tanti, tantissimi alberi (e tantissimi arbusti

Gli alberi se felici e soddisfatti del posto a loro assegnato dall’uomo e dalla natura, crescono molto meglio e più in fretta di quanto si creda, e la terra è sempre ben felice di esser la grande madre tutrice e feconda di tanti, tantissimi alberi (e tantissimi arbusti...). Questa grande unione vive e gode di una conoscenza matura e fruttuosa: l’equilibrio nella sua semplice complessità «vive» di una intensa e correlata vita vegetale e animale. Ed è particolarmente e decisamente fragile: Elzéard Bouffier, il pastore di Jean Giono l’uomo che piantava gli alberi, seminò partendo dalle ghiande. Piantò infatti innumerevoli querce, ne piantò per tutta la vita a migliaia di migliaia, ghianda dopo ghianda. E dopo neanche tanti anni, la «sua» regione si riempì. La terra, infatti, vive felice e gode degli alberi: le radici la trattengono, la curano e la rendono molto spesso meno sterile e più ricca... e sempre Elzéard Bouffier, l’indefesso piantatore, riuscì a creare, da solo, forte della sua esperienza e della sua intuitiva e profonda conoscenza, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno, una grande foresta. L’eroe di Jean Giono ci insegna ad andare controcorrente e, in un mondo di affannati deforestatori, di crudeli e cinici abbattitori e di miopi ed avidi agricoltori, chi pianta (e cresce) alberi può diventare, per nostra fortuna, il simbolo della rinascita e dell’armonia.  facile capire e sapere piantare. Ma dove, come, quando e soprattutto quali alberi? fondamentale saperlo, individuarlo e proporlo: gli alberi possono avere una vita lunghissima e, non per nulla, dovrebbero essere sapientemente preparati alla loro agiata e felice simil-eternità.