
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Le parole di Vegas inguaiano la Boschi o l’ex ministra ha chiarito tutto?

Arrivano nuovi guai per Maria Elena Boschi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Ieri ha testimoniato il presidente uscente della Consob Giuseppe Vegas e ha detto che nel 2014, in diverse occasioni, parlò del futuro di Banca Etruria con l’allora ministra per le Riforme. Come ormai saprà bene, Maria Elena è figlia di Pier Luigi Boschi, per un periodo membro del consiglio d’amministrazione e poi vicepresidente della banca di Arezzo.
• Sia più preciso, cosa ha detto esattamente Vegas.
Riporto testualmente: «Su Banca Etruria ho avuto modo di parlare della questione con l’allora ministro Boschi […] che espresse un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c’era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo, che è quella dell’oro […] È chiaro che io non potevo dire niente perché Consob non è competente sulle scelte di aggregazione delle banche» (la Consob è l’authority che si occupa della vigilanza sui mercati finanziari). In quell’occasione, nell’aprile 2014, ha precisato Vegas, fu la ministra «che chiese di vedermi e venne a Milano». In ogni caso nel corso del faccia a faccia milanese dalla ministra «non c’è stata pressione ma solo l’esposizione di un fatto». Poi, incalzato dal deputato del Pd Franco Vazio, il presidente della Consob ha precisato che un incontro «la prima volta sicuramente lo ha chiesto lei, e forse una volta l’ho chiesto io. A memoria mi ricordo o due o tre incontri person to person». Non soddisfatto della risposta ritenuta evasiva, Vazio ha riformulato la domanda. «Una volta sono andato al ministero. Quando venne a Milano ci siamo incontrati all’ora di pranzo in un ristorante e poi alla Consob […] E una volta venne a cena a casa mia, ma c’era altra gente».
• Reazioni politiche?
Dal M5S alla Lega, da Mdp a Fratelli d’Italia, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Avrebbe mentito in Parlamento, dicono, nel discorso che tenne il 18 dicembre 2015 per rispondere alla mozione di sfiducia che era stata presentata nei suoi confronti (mozione poi respinta).
• E la Boschi ieri come si è difesa?
Si è presentata da Lilli Gruber, a Otto e Mezzo su La7, dove si è confrontata con Marco Travaglio. Agguerrita e alquanto nervosa, ha detto che non ha alcuna intenzione di dimettersi: «C’è accanimento nei miei confronti. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei detto il falso. Non c’è stato nessun favoritismo nei confronti della mia famiglia. Banca Etruria è stata commissariata, il Cda è stato mandato a casa, compreso mio padre». E ancora: «Con Vegas ci sono stati più incontri. Abbiamo parlato di tutto il sistema bancario e, en passant, anche dell’ipotesi di aggregazione di Etruria e Vicenza. Tra l’altro Vegas si è dimenticato di dire che in un’occasione mi chiese di incontrarci a casa sua alle 8 di mattina, situazione inusuale. Risposi “O in Consob o al ministero”». Travaglio ha replicato: «Ma a che titolo la ministra Maria Elena Boschi si occupa di Banca Etruria? Si occupava di questioni finanziarie che non le competevano. Nel discorso alla Camera la Boschi disse che non c’era stato nessun conflitto di interessi. Se non è conflitto di interessi questo… In un paese serio la sua carriera politica finirebbe con questa giornata».
• Ma quindi la Boschi ha mentito o no?
Dai filmati e dai resoconti stenografici di quella seduta in Aula emerge che, in effetti, l’allora ministro del governo Renzi non disse di non essersi mai interessata al caso Banca Etruria.
• Messa così la Boschi ne esce senza macchia.
Se si fosse a un processo, sì, ne uscirebbe innocente. Ma resta il fatto che le parole del presidente di Consob la mettono in una posizione difficile. Il punto chiave è proprio che la Boschi abbia parlato a Vegas della possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza. All’epoca, nel 2014, Etruria era sull’orlo del fallimento e la banca veneta aveva fatto un’offerta di acquisizione che non prevedeva alcuno spazio per i vecchi manager, tra cui gli stessi membri del Cda come Pier Luigi Boschi. Quel Cda respinse la proposta di acquisizione senza nemmeno sottoporla al voto degli azionisti. La Boschi disse a Vegas di essere preoccupata per ragioni industriali, ma di fatto l’acquisizione preoccupava anche suo padre per ragioni che lo riguardavano personalmente. La domanda è: questo è conflitto di interessi sì o no? Infine le faccio presente che quella di Vegas è la prima testimonianza diretta di un interessamento istituzionale della Boschi per Etruria. Ricorderà che l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli nel suo libro Poteri forti (o quasi) ha sostenuto che l’ex ministra chiese all’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Etruria. Ghizzoni non ha mai commentato la ricostruzione e pochi giorni fa la Boschi ha citato de Bortoli in una causa civile per diffamazione. Per la cronaca, ieri abbiamo saputo che anche Travaglio riceverà lo stesso trattamento dalla sottosegretaria.
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