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 2017  settembre 19 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ryanair lascia a terra 400 mila passeggeri

Ryanair è nei guai e con Ryanair sono nei guai 400 mila persone che credevano di poter prendere l’aereo un certo giorno a una certa ora, e che invece quel certo giorno rimarranno a terra, e dovranno trovarsi un altro volo, e dare inizio a una causa contro la compagnia per recuperare i soldi del biglietto e il ristoro di eventuali danni patiti. Le azioni Ryanair ieri hanno perso in Borsa fino al 5%.  

Come mai un incidente simile per una compagnia famosa per l’oculatezza della gestione, i risparmi all’osso eccetera?
L’amministratore delegato, il celebre Michael O’Leary, ha dato la colpa soprattutto all’obbligo di far smaltire le ferie arretrate al personale di bordo. Ryanair considerava «anno fiscale» il periodo aprile-marzo (dal 30 aprile di un anno al 31 marzo dell’anno successivo). La Irish Aviation Authority li ha obbligati a cambiare sistema e lavorare con un anno fiscale da calendario, gennaio-dicembre. Entro la fine dell’anno fiscale le ferie devono essere smaltite. Quindi s’è determinata a un tratto una carenza di personale che ha indotto l’amministrazione della compagnia a sopprimere fino alla fine di ottobre 40-50 voli al giorno (su 2.200 collegamenti quotidiani). O’Leary dice che i 400 mila passeggeri lasciati a terra gli costeranno 20 milioni di rimborsi, ma gli analisti di Goodbody Strockbrokers (irlandesi) aggiungono ai rimborsi per 23,5 milioni, i 6,3 milioni di tasse d’imbarco perse e i 4,7 milioni di incassi svaniti tra pasti, bevande e altri introiti, come si dice, «ancillari» (vendite a bordo di prodotti scontati, ecc.). Ci sono poi le perdite di fiducia nel brand, incalcolabili.  

La compagnia andrà in rovina per questo? Lo domando non solo per curiosità. So che si tratta del primo vettore italiano per numero di passeggeri trasportati, se saltasse per aria forse ci troveremmo in un guaio, forse si aprirebbero spazi per Alitalia...
Ma per carità. O’Leary aveva messo in contro profitti, quest’anno, per 1,3 miliardi di dollari. Il guaio delle ferie dovrebbe costargli un taglio su questi profitti del 2,3%. Doloroso, ma senza conseguenze. A meno che la perdita di fiducia nel marchio non produca effetti a lunga scadenza. Ma, francamente, mi pare improbabile. Piuttosto la storia delle ferie non è l’unica causa di questo pasticcio.  

Che altro c’è?
La fuga dei piloti verso altre compagnie, più remunerative. Un fenomeno di cui ha sofferto anche Alitalia, e che è interessante perché mostra come sia generale la precarizzazione del lavoro.  

Quali sono le compagnie che stanno rubando piloti ad Alitalia e a Ryanair?
Ryanair fa sapere che 140 piloti alle sue dipendenze si sono trasferiti alla Norwegian, una compagnia tra l’altro alleata di O’Leary, che per la Norwegian fa in genere il servizio a corto raggio, cioè la Norwegian copre le grandi distanze e Ryanair si occupa, per dir così, dell’ultimo miglio. Ma a fare incetta di piloti in giro per il mondo ci sono anche i cinesi di Chengdu Airlines, che promettono stipendi da 28.500 dollari al mese. Altre compagnie che assumono sono Vueling, Easyjet, Wizzair. In teoria sarebbe disposta ad assumere anche Ryanair, e non è detto che il suo interesse per Alitalia alla fine non coincida proprio col desiderio di rafforzare il suo staff.  

In Ryanair si guadagna bene?
Per quanto riguarda gli assistenti di volo: contratto iniziale di tre anni a duemila euro al mese e però l’assistente neo-assunto deve pagarsi il costo del corso di formazione, che quasi gli dimezza lo stipendio. Turni di cinque giorni di lavoro e due di riposo seguiti da altri cinque giorni di lavoro e tre di riposo. Gli assistenti sono responsabili del cosiddetto «fatturato ancillare» (cioè la vendita dei prodotti a bordo), che vale per la compagnia intorno al miliardo e 300 milioni. Su ogni prodotto venduto a bordo l’assistente prende una royalty del 10%. Se non raggiunge il target che gli è stato assegnato, viene sottoposto a nuovi corsi di addestramento. Però i contratti sono a termine, e se uno non sa vendere alla fine va a casa. Quanto ai piloti, la compagnia adotta spesso il sistema - specie con i neoassunti - di far aprire al pilota una società, a cui poi paga il servizio. Si riconoscono solo le ore di volo e si costringono in questo modo i piloti a volare il più possibile se vogliono guadagnare. La fuga non è così strana. Qualche anno fa i piloti denunciarono il fatto che Ryanair aveva imposto di volare con meno carburante di quanto fosse in genere consigliabile, in modo da abituarli a viaggiare con meno riserva e risparmiare. C’erano stati tre atterraggi di emergenza a Valencia, e la tv fiamminga Kro, che aveva realizzato l’inchiesta, chiese ai piloti protetti dall’anonimato: «Perché non ne parlate con la società?». Un pilota che non lavorava più per Ryanair, ma restò anonimo lo stesso, rispose: «Il management della Ryanair è come una dittatura». (leggi)

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