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 2017  settembre 19 Martedì calendario

L’amaca

Impossibile non provare stupefazione per il profilo ormai ligneo di Berlusconi, evoluzione di decenni di lifting, dalla plastica al legno e dal legno, vedrete, alla pietra, quando Silvio, nelle prossime legislature, assumerà le sembianze dei Moai dell’Isola di Pasqua. Nei tigì di questi giorni (fase lignea) sembra Atahualpa Yupanqui, un volto metastorico, sospeso sulla voragine dei secoli: e noi qui, come tanti pirla, a chiederci se sarà il nuovo premier. Alternativo a lui, nel cosiddetto centrodestra, è il bruto Salvini, duce della ex Padania oramai stiracchiata, per convenienza, fino a Trapani; oppure, per non spaventare i bambini, i due attendenti Toti e Tajani, che per farsi riconoscere dovranno apparire in tivù con un cartello appeso al collo, “Toti” e “Tajani”, sperando che gli addetti alla messa in onda non li confondano. Se poi vogliamo dire della corsa a Palazzo dalle parti di Grillo, beh non parliamone neppure, è tutto già deciso da una app, un quid, un clic, un put di proprietà della Casaleggio Associati, misteriosa entità il cui solo aspetto lampante è che gli Associati non siamo noi.
Quanto sopra, lo avrete già capito, per dire che la sinistra italiana deve smetterla di considerarsi messa peggio degli altri. Il livellamento verso il basso la soccorre, e non poco.