19 settembre 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - IL M5S NEI GUAI IN SICILIAIl movimento 5 Stelle, malgrado la sopensione dell’esito delle "regionarie" da parte del tribunale di Palermo, decide di non rifare le selezioni e di confermare il candidato governatore Giancarlo Cancelleri e le lista per l’Assemblea regionale
APPUNTI PER GAZZETTA - IL M5S NEI GUAI IN SICILIA
Il movimento 5 Stelle, malgrado la sopensione dell’esito delle "regionarie" da parte del tribunale di Palermo, decide di non rifare le selezioni e di confermare il candidato governatore Giancarlo Cancelleri e le lista per l’Assemblea regionale.
Lo ha comunicato, con un post sul blog di Beppe Grillo, lo stesso Cancelleri: "Siamo fuori tempo massimo", scrive il deputato nisseno.
La sentenza, depositata stamattina, ha confermato la decisione in via cautelare che era stata adottata il 12 settembre, accogliendo il ricorso dell’attivista Mauro Giulivi, che era stato escluso dalla lista dei candidati per non aver sottoscritto in tempo utile il codice etico. Il giudice, Claudia Spiga, blocca il provvedimento del movimento a carico di Giulivi e decide di sospendere l’esecuzione della determina del 4 luglio con cui sono stati individuati i 16 candidati più votati a Palermo, inseriti nella lista per l’Assemblea regionale. A questa competizione avrebbe dovuto partecipate Giulivi. Ma non solo: stop del giudice anche all’esito del secondo turno che ha incoronato Giancarlo Cancelleri come concorrente per la presidenza della Regione.
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Al secondo turno il deputato nisseno ha ottenuto la maggioranza dei 4.350 voti espressi sulla piattaforma Rousseau, superando la concorrenza di altri cinque colleghi all’Ars (Stefano Zito, Giampiero Trizzino, Sergio Tancredi, Angela Foti e Francesco Cappello) e tre outsider (Giuseppe Scarcella, Alì Listì Maman e Josè Marano).
A stretto giro di posta, stamattina, è arrivato il commento di Giulivi: "Adesso - dice - spero solo che il movimento rispetti le sentenze della magistratura come ha sempre detto di voler fare".
Lo staff di M5S si è riunito subito a Milano per decidere il da farsi. Erano due le possibili soluzioni. La prima la ripetizione delle selezioni on-line, sia del primo che del secondo turno. Ma avrebbe dovuto rimettersi in moto, in tempi da record, la macchina organizzativa. Il termine per la presentazione dei simboli è fissato per sabato, mentre le liste provinciali (e il listino del candidati presidente) vanno depositati entro il 6 ottobre.
Una seconda soluzione, suggerita da alcuni legali, era quella di una espulsione di Giulivi che avrebbe comportato una sopravvenuta "carenza di interesse" da parte del ricorrente e avrebbe potuto sanare ex post la situazione: un provvedimento da approfondire giuridicamente, non ancora escluso, che certo comporterebbe un danno d’immagine per il movimento.
Di certo, a sentire Cancelleri, le regionarie non saranno ripetute: "Alla luce del decreto del Tribunale civile di Palermo, il MoVimento 5 Stelle - scrive - annuncia che esercitando un suo diritto farà ricorso per far valere le proprie ragioni. I tempi per aspettare la fine del procedimento e per rinnovare le votazioni purtroppo non ci sono più. Inoltre anche il giudice nel decreto stabilisce che "nessuna statuizione può essere disposta nel presente giudizio" riguardo "all’an della celebrazione" e "alla modalità di svolgimento" delle regionarie, cioè se e come le dovremmo fare". Dopo essersi soffermato sui ritardi del procedimento giudiziario, Cancelleri dice sostanzialmente che per M5S restano valide le elezioni sospese dalla magistratura: "Oggi siamo fuori tempo massimo.
La scadenza per presentare il simbolo è questo sabato 23 settembre e dobbiamo inoltre raccogliere 3.600 firme per la presentazione della lista. Per questo motivo il MoVimento 5 Stelle sarà presente alle regionali siciliane del 5 novembre con il sottoscritto, Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza della Regione e con la lista, a me collegata, votata dagli iscritti il 4 luglio 2017"
LA SOSPENSIVA
589 Le regionarie dei 5 stelle al momento sono sospese dal Tribunale di Palermo che ha accolto in via cautelare il ricorso presentato da Mauro Giulivi, escluso dalla selezione. I giudici entreranno nel merito più avanti ma adesso c’è da capire gli effetti che avrà questa decisione sulla votazione che ha incoronato Giancarlo Cancelleri.
Giulivi nell’esposto lamentava di essere stato escluso con un espediente e senza reale motivazione, per non aver firmato il codice etico. Scrive la giudice Claudia Spiga nell’ordinanza di sospensione: "Il mancato avvio del procedimento disciplinare comporta l’insussistenza della causa di esclusione della candidatura di Mauro Giulivi indicata nel provvedimento impugnato. Sussiste quindi il fumus della richiesta di sospenzione in ragione dell’evidente capacità lesiva di detta delibera del diritto di elettorato passivo dell’istante e rispetto al quale la candidatura alle primarie costituisce atto prodromico". Per questo il giudice "dispone la sospensione dell’esecuzione delle determine di individuazione dei "candidati più votati" alle "regionarie" siciliane pubblicate sul sito interne del Movimento in data 4 e 9 luglio"
Un caso analogo era accaduto a Genova. Comunque una grana in piena campagna elettorale per i 5 stelle siciliani. Cancelleri va avanti: "Continueremo a parlare con la gente e a incontrare i territori. Possiamo cambiare tutto con il voto della gente". Concetto ribadito anche da Luigi Di Maio: "La campagna elettorale per Giancarlo Cancelleri presidente va avanti. Noi ce la metteremo tutta. Stateci vicini, perchè sarà molto importante che anche tutte le persone di buona volontà di questa regione ce la mettano tutta per provare a cambiare". Poi arriva una nota sul blog di Grillo dai torni più morbidi: "ll Movimento 5 Stelle in Sicilia ci sarà, non c’è nessun rischio caos. Il tribunale ha semplicemente accolto il ricorso di un iscritto che vuole essere in lista e, come misura cautelare, ha sospeso le regionarie. Ciò non toglie che il Movimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni, come previsto, e lo farà seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale. Il tour in Sicilia continua oggi con il candidato presidente Cancelleri e Luigi Di Maio in visita nel messinese dove incontreranno allevatori e pescatori. Vogliamo raccontare a tutti il nostro programma per fare della Sicilia la prima regione a 5 Stelle".
Il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari critica i 5 stelle: "Mi auguro che tutto venga chiarito e che Giancarlo Cancelleri possa proseguire regolarmente la sua campagna elettorale: intendiamo vincere sul campo, non certo grazie alla decisione di un Tribunale. Resta il fatto che questa notizia deve far riflettere su quanto avviene all’interno del Movimento 5 Stelle: dalla vicenda delle ’firme false’ a Palermo ai pasticci amministrativi del sindaco Raggi a Roma, al ’caos’ delle comunarie a Genova, gli esempi di approssimazione e superficialità dei grillini sono davvero troppi".
Giulivi commenta: "A prescindere dalla decisione presa dal giudice, tengo a precisare e ribadire che la mia è una battaglia di trasparenza e rispetto delle regole, valori fondanti del Movimento che seguo e sostengo ormai da diversi anni e che prima di arrivare a questo stadio, proprio in virtù del rispetto per il Movimento e per ciò che rappresenta, per settimane ho cercato il dialogo e la mediazione, ma niente da fare, ho ricevuto solo picche e porte in faccia". E chiede a gran voce: "Si ripetano le votazioni. E’ una questione di rispetto delle regole e di democrazia".
Giulivi, l’attivista del M5s che ha presentato il ricorso, è compagno della parlamentare nazionale Chiara Di Benedetto, vicina all’ala dei cosiddetti "monaci" guidata da Riccardo Nuti, l’ex leader palermitano del M5s sospeso in seguito all’inchiesta sulle firme false per le elezioni amministrative del 2012. Il legale che assiste Giulivi, l’avvocato Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile, è lo stesso che ha intentato cause in passato contro il M5s, l’ultima in ordine di tempo per la candidata genovese Marika Cassimantis. Giulivi, che cinque anni fa si era candidato nella lista del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana, risulta dopo l’ex senatore del M5S Francesco Campanella (primo dei non eletti) oggi esponente di Mdp - Art 1, il più votato nel collegio di Palermo. Dopo le dimissioni del deputato regionale Giorgio Ciaccio, anche lui rinviato a giudizio per l’affaire firme false, dovrebbe subentrare al suo posto. Le dimissioni di Ciaccio sono state bocciate dall’Aula anche con il voto di alcuni deputati 5 stelle.
GIULIVI
La spina nel fianco del Movimento 5 Stelle è un perito informatico di 31 anni. Cinque dei quali spesi fra le fila grilline: Mauro Giulivi, l’attivista che ha ottenuto lo stop alle Regionarie, è infatti iscritto al partito di Beppe Grillo dal 2012, quando arrivò al meetup dell’allora nascente movimento palermitano insieme con la compagna, l’attuale deputata Chiara Di Benedetto.
Da sempre vicino a Riccardo Nuti, l’ex capogruppo alla Camera divenuto subito il leader del “gruppo di Palermo” e adesso sospeso per la vicenda “firme false”, Giulivi nell’ultimo anno ha incrociato più volte le spade con l’altra ala del movimento, quella che fa capo a Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio (entrambi imputati e rei confessi per l’inchiesta sulle Amministrative palermitane) e Giampiero Trizzino: prima durante la campagna elettorale di quest’anno, quando i cosiddetti “monaci” vicini a Nuti osteggiavano la candidatura di Ugo Forello e lo stesso Giulivi definì “una buffonata” il turno supplementare delle primarie, poi con l’esclusione dalla lista per le Amministrative, che Giulivi definì su Facebook “una porcata”.
Facebook, del resto, è lo strumento-principe per la comunicazione di Giulivi. Anche per questioni professionali: l’attivista è infatti un dipendente di Engineering, la società della famiglia Amodeo che fino a quattro anni fa controllava Sicilia e-Servizi, la società della Regione che gestisce l’informatica alla Regione. Proprio alla Regione, nel 2012, Giulivi ha provato a candidarsi, ancora una volta in compagnia di Di Benedetto: alla fine il perito informatico ottenne 1.291 voti, circa il triplo rispetto alla compagna, e fu così il secondo dei non eletti.
Proprio dalle Regionali 2012 è arrivato l’altro grande scontro fra Giulivi e il movimento. Nell’estate di quest’anno, infatti, il perito informatico palermitano era diventato il primo dei non eletti perché nel frattempo uno dei candidati che lo precedevano, Francesco Campanella, era stato eletto senatore. Con le dimissioni di Ciaccio dall’Ars, dunque, Giulivi sarebbe potuto diventare parlamentare regionale: a luglio, però, l’Ars ha respinto le dimissioni di Ciaccio anche con i voti grillini, e gli ha dunque sbarrato la strada per un’elezione nel frattempo ottenuta dalla compagna.
Già, perché mentre Giulivi aspira a un posto in Parlamento, Di Benedetto ce l’ha già. L’Aula, in questo caso, è quella di Montecitorio, e la compagna di Giulivi ci è arrivata nel 2013: alle Parlamentarie di quattro anni fa, infatti, i rapporti di forza fra Giulivi e Di Benedetto si sono invertiti, con il perito informatico solo ventiduesimo e la sua compagna quarta, dunque in posizione eleggibile. Uno scranno e un’appartenenza che Di Benedetto – non coinvolta nella vicenda “firme false”, a differenza di altri tre deputati palermitani – conserva nonostante i contrasti del compagno con il movimento: solo poche settimane fa, mentre i boatos della vigilia la davano per assente alla proclamazione dei risultati delle Regionarie al Castello a mare di Palermo, la deputata grillina era infatti regolarmente presente nella tribuna a sinistra del palco. Ad ascoltare la proclamazione di Giancarlo Cancelleri candidato alla presidenza. La stessa proclamazione che oggi il ricorso di Giulivi ha messo in dubbio.
M5s, Grillo contro i cronisti: "Vi mangerei per il gusto di vomitarvi" Nessuna risposta sulla decisione del tribunale di Palermo di sospendere la candidatura di Giancarlo Cancelleri a governatore della Sicilia, né sulle critiche, anche all’’interno del Movimento, per il metodo di selezione del candidato premier, con il favorito Luigi Di Maio sfidato solo da figure di secondo piano. Lasciando il suo hotel a Roma, il leader del M5s Beppe Grillo si limita ad attaccare i giornalisti per come trattano le notizie riguardanti i pentastellati, con riferimento soprattutto alla giunta capitolina guidata da Virginia Raggi. "Vi dovreste vergognare - dice Grillo - ogni giorno in questa città un dirigente fa delle trappole e voi guardate solo il topo e la zanzara"
CORRIERE.IT
«Emeriti sconosciuti», c’è chi commenta sul blog. Ancora più sferzante il dem Gero Grassi: «Sono sette, come i nani di Biancaneve». Sono gli sfidanti nella corsa alla leadership del Movimenti di Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, è il candidato premier numero uno dei Cinque StelleLA STAMPA
Tutto sbagliato, tutto irregolare, tutto da rifare. Il tribunale di Palermo - quinta sezione civile, specializzata in materia di impresa - ha appena dichiarato irregolari le regionarie siciliane, annullando così l’elezione di Giancarlo Cancelleri candidato M5S. Mauro Giulivi, l’escluso che aveva fatto ricorso - difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè (ormai bestia nera del Movimento) e Riccardo Gentile - è stato reintegrato d’imperio nella possibilità di partecipare alle elezioni, e sono da rifare le regionarie che hanno eletto tutti i candidati palermitani alle elezioni regionali.
Si tratta di un’altra decisione che sconvolge i precari equilibri politici dentro il Movimento, alle prese con le fragili primarie online per la scelta del candidato premier. Ora c’è anche un caso Cancelleri, perché Cancelleri è uomo di Di Maio e della linea vincente, e adesso il Movimento ha davanti a sé due possibilità: o tentare un difficile ricorso contro la decisione dei giudici, oppure rifare completamente le elezioni, cosa che paradossalmente potrebbe risultare fattibile, ma comporta un altro gravissimo danno d’immagine per i sostenitori delle regole, della trasparenza, della democrazia diretta.
Il tribunale conferma un principio importantissimo: le mail spedite dai server della Casaleggio, da parte dell’Associazione Rousseau, non valgono come instaurazione di procedimento disciplinare: «Il mero invito a fornire chiarimenti - scrive la giudice Claudia Spiga - non risulta preordinato a garantire il necessario diritto di difesa al destinatario, bensì, in assenza di alcuna esplicitazione, costituisce un semplice invito informale a chiarire la volontà in ordine all’invito alla sottoscrizione del cosiddetto codice etico, o ancora a fornire le eventuali motivazioni». Traduzione: Giulivi aveva ricevuto sì una mail che gli faceva notare che non aveva sottoscritto un codice etico aggiuntivo rispetto al regolamento del “Non Statuto”, ma secondo il tribunale questa mail non instaura alcun procedimento disciplinare, non configura sanzioni o mancati adempimenti, e quindi in parole povere non sospende Giulivi: è solo una comunicazione interlocutoria, come tante di quelle che possono avvenire in un partito.
È un principio fondamentale, che smonta una delle modalità classiche con cui dalla casa madre di Milano (la Casaleggio associati) sono tecnicamente partite fino a oggi comunicazioni di espulsione, o sospensione, o disattivazione dal portale, rivolte a militanti, con un semplice clic o appunto, con l’invio di una mail non formalizzata. È appena il caso di ricordare che Grillo sul blog, dopo la prima sospensione da parte del tribunale di Palermo, promise che si sarebbero adeguati alle decisioni del giudice: «Il Movimento 5 stelle parteciperà alle elezioni, come previsto, e lo farà seguendo le decisioni che verranno prese dal tribunale».
Il tribunale infine sancisce che il resistente (ossia il Movimento cinque stelle) al ricorso (del ricorrente Giulivi) deve pagare le spese di questa contesa processuale. Terremo d’occhio quale sarà l’istituzione che scucirà in concreto i cordoni della borsa.