La Gazzetta dello Sport, 19 settembre 2017
Tutto di fretta, dalle lacrime all’Olimpo. Barella è così
In meno di due mesi Nicolò Barella ha esaudito due desideri. E non da poco. Si è preso l’Italia Under 21 e ha segnato il primo gol in Serie A domenica a Ferrara con la Spal. Lo incontrammo a Pejo nel ritiro del Cagliari e già capimmo che era diventato un giocatore vero: niente paura, tanta personalità, parlantina sciolta e sul campo di allenamento un ritmo forsennato con la consapevolezza di avere il sostegno e la stima dei compagni, tutti più grandi di lui. Perché Barella, prodotto made in Cagliari, cresciuto alla scuola calcio Gigi Riva, forgiato da Gianfranco Matteoli e rifinito da Massimo Rastelli, ha 20 anni. L’esplosività e la freschezza dell’età sono doti che butta in partita dove, finora, è sempre stato il migliore. Quattro volte su quattro in campionato per la Gazzetta contro Juve, Milan, Crotone e Spal. E pure nel test con la Spagna nella nuova U21 di Gigi Di Biagio.
LACRIME Con l’orgoglio dei 18 anni pianse, ma non disse addio. Nel gennaio del 2016 col Cagliari che cavalcava verso la Serie A, la società spedì Nicolò a Como. Lui ci andò in lacrime, con la compagna Federica e il sostegno dell’amico e agente Alessandro Beltrami, padrino di sua figlia Rebecca. Beltrami gli portò due televisori, con i quali poteva vedere la sua amata Nba. Lui giocò 16 partite a Como sprofondando in terza serie assieme a Scuffet e Bessa. Ma servì. Barella, rossoblù convinto, aveva bisogno di una scossa, di un cambio di passo caratteriale. Al resto ha pensato Rastelli che gli ha semplicemente fatto capire che per arrivare devi rigare dritto. Nicolò ha eseguito e, tornato a casa, ha giocato 28 partite in A diventando titolare. Una furia da mezzala, un tritatutto che non smette mai di correre e ora usa bene anche i piedi. È diventato completo. Ha pure smaltito la rabbia dell’infortunio estivo che lo ha fatto uscire di scena con rabbia dal Mondiale Under 20 ed è partito a mille all’ora. Giampiero Ventura lo segue con attenzione.
CONTRATTO Barella è il tesoretto del Cagliari. Il presidente Giulini lo ha blindato fino al 2021. Il contratto è buono, ricco di bonus e incentivi. Il ventenne centrocampista guadagna già 400 mila euro. Che può almeno triplicare. Perché l’interesse per lui c’è da parte delle big italiane, ma anche all’estero. Atletico Madrid e Siviglia lo seguono e pure le solite inglesi. Sognava di essere come Dejan Stankovic. Può arrivarci. Si avvicina molto come stile di gioco a Radja Nainggolan col quale condivide il procuratore. Giulini assicura che non lo cederà. A gennaio no. Ma a giugno va riscattato Pavoletti e lo stadio è costato. Oggi la valutazione del giocatore si può inquadrare sui 18-20 milioni. Ma continuando di questo passo, può salire a 25. Barella, però, prima, vuole altre soddisfazioni col Cagliari e domenica dopo il primo (sporco, con deviazione) gol ha gioito: «Non segnavo dalle giovanili, è bellissimo. I compagni mi avevano detto che avrei segnato. Ma ora voglio una rete alla Sardegna Arena». Arriverà. Presto.