Libero, 19 settembre 2017
Pellegri, il ragazzino che ha battuto Piola
Pietro Pellegri nella storia del calcio italiano ci è entrato in spaccata, come quella che domenica sera gli ha permesso di firmare il gol del momentaneo 2-2 in Genoa-Lazio, e di battere il record di un certo Silvio Piola (stabilito nel 1931 a 17 anni e 104 giorni) diventando, a 16 anni e 112 giorni di età, il più giovane nella storia della Serie A a firmare una doppietta.
E, sempre in spaccata, aveva segnato il 28 maggio 2017, nell’ultima giornata del campionato scorso, diventando il più giovane calciatore nato nel terzo millennio a fare gol in Serie A. Ma c’è di più. C’è che Pietro quella rete l’ha segnata dopo te minuti dal fischio d’inizio alla Roma di Spalletti, durante il Totti Day. Quel giorno disse: «Firmerei ora per diventare il Totti del Genoa». Già, perché lui il rossoblù lo porta stampato nel cuore da quando è bambino. Nonèuncasochesianatoa Pegli, quartiere del Ponente della città portuale dove ha sede il campo d’allenamento del Grifone. E che suo papà, Marco Pellegri, sia il team manager della squadra già dall’epoca di Gasperini. Dalla panchina ha visto con le lacrime agli occhi il figlio segnare due gol sotto la Gradinata Nord, col numero 64 sulle spalle che è pure il suo anno di nascita. Infine, a riprova della fede, c’è il suo idolo: Ibrahimovic per caratteristiche, ma pure Marco Rossi (ultima grande bandiera rossoblù) per temperamento.
Un’altra leggenda della Roma l’ha scalzata il 20 novembre 2016, quando Pietro (nato il 17 marzo 2001) divenne a 15 anni e 280 giorni il più giovane ad esordire in Serie A (in Torino-Genoa), strappando per un giorno il primato ad Amedeo Amadei (risaliva al 1937).
Nel marzo del 2015, quando aveva 14 anni, Enrico Preziosi disse di lui: «Il nuovo Messi ce l’abbiamo già, gioca nei nostri Giovanissimi». Aveva esordito con l’Under 15 di Antonio Rocca due giorni prima.
Giusto il tempo di ambientarsi e il ragazzone alto 1.90 viene aggregato con i “grandi” e convocato agli Europei dall’Italia Under 17. Nella scorsa stagione tra i ventenni della Primavera ha segnato 7 gol in 16 presenze. In Serie A ha giocato 131 minuti e l’ha già messa dentro tre volte, una ogni 43’. E ora che Lapadula è fuori per infortunio, Juric potrebbe mettere in soffitta l’idea del “falso nueve” e approfittare della presenza in rosa del gigante di Pegli. Finché c’è.
Sì perché in estate l’affare con l’Inter era fatto: accordo totale e verbale per 15 milioni più altri 15 di bonus, lasciando il giocatore per due anni al Genoa. Ma le firme non sono arrivate per via del blocco sugli investimenti di Suning ed è saltato tutto. Ora Pellegri è nel mirino del Milan, con la Juve sullo sfondo e i milioni dello United di Mou pronti ad attraccare nel porto di Genova. Pietro però, che non frequenta la scuola ma ha un insegnante privato che lo segue, per questo ha ben altri “problemi”: «Non posso neanche fare il figo in classe per i gol che faccio».