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 2009  gennaio 31 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Cesare Battisti ha scritto «ai giornalisti» per ribadire la sua innocenza: «Sono un perseguitato politico. I responsabili degli omicidi per cui sono stato condannato sono quattro miei ex compagni del Pac. Il figlio del gioielliere Torregiani sta in carrozzella non perché gli ho sparato io, ma perché gli ha sparato per sbaglio il padre».

Ma perché dei terroristi andrebbero a sparare a un gioielliere?
Il gioielliere Luigi Torregiani era andato a cena con altri amici nella pizzeria Transatlantico di Milano. Entrarono dei banditi, ci fu una sparatoria, uno dei rapinatori e un cliente vennero ammazzati. I giornali scrissero che il gioielliere aveva sparato. Vero o no che fosse (i suoi familiari negano), i Proletari Armati per il Comunismo lo condannarono a morte. Si presentarono alle due del pomeriggio del 16 febbraio 1979 in via Mercantini e, mentre Torregiani stava tirando su la saracinesca, lo presero a pistolettate. Il gioielliere rispose al fuoco, ma restò ucciso. C’era lì anche il figlio di 15 anni. Una pallottola lo rese paralitico a vita. A questo figlio, di nome Alberto (un figlio adottivo, come ha raccontato lui stesso nella autobiografia Ero in guerra, ma non lo sapevo), Cesare Battisti ha scritto adesso un paio di lettere, molto struggenti, molto toccanti. Nel tono. Ma che non spostano la questione, naturalmente. Ha due ergastoli da scontare ed è implicato in quattro omicidi.

Ma non potrebbe essere vera la storia che è innocente?
Il giudice Armando Spataro - una ”toga rossa”, tanto per chiarire – ha riassunto con chiarezza la situazione: «Battisti è stato condannato a due ergastoli per ben quattro omicidi. In due di essi (il maresciallo Santoro a Udine e l’agente di Ps Campagna a Milano) egli sparò materialmente in testa o alle spalle delle vittime; al terzo delitto – quello del maresciallo Sabbadin a Mestre – partecipò facendo da copertura armata al killer Diego Giacomini; del delitto Torregiani fu co-ideatore e organizzatore». Battisti dice di essere stato condannato in contumacia. facile rispondere che non è venuto in Italia a difendersi per sua scelta. Anzi, l’unica volta che s’è trovato in aula, ha teorizzato la non-difesa. Al giudice Corrado Carnevali gridava: «Stai sicuro, veniamo a prendere anche te». Oppure: «Siete solo dei buffoni di merda». Non era andato in galera da politico, ma da semplice rapinatore. E un detenuto più vecchio di lui – un politico vero che si chiamava Arrigo Cavallina – lo svezzò al marxismo-leninismo. Da letterato qual è, Battisti ha raccontato questo: «A chiunque mi parlasse di militanza, indicavo la banca più vicina: i soldi sono lì, vai a prenderli se sei un uomo».

Come ha fatto a restare libero tutti questi anni?
E’ evaso dal carcere di Frosinone il 4 ottobre 1981, è passato in Francia, poi in Messico dove è rimasto sei anni. Dal Messico è tornato in Francia ed è stato protetto dalla cosiddetta dottrina Mitterrand. Mitterrand è stato un presidente francese che ha teorizzato la protezione indiscriminata di tutti i condannati politici, qualunque cosa avessero fatto e purché deponessero le armi. Battisti è così diventato un celebre scrittore di “polar”, cioè di polizieschi-noir. Una bella vita da intellettuale, interrotta dal tramonto in quel Paese della dottrina Mitterrand e dalla insistente richiesta di estradizione da parte italiana. I francesi hanno concesso l’estradizione, ma allungando la faccenda in modo tale che nel frattempo Battisti era sparito di nuovo. Intanto tutta l’intellighenzia francese – con argomenti che mostravano una stupefacente ignoranza dei fatti – prendeva le sue parti e certamente lei ricorda un’imbarazzante dichiarazione d’amore per le Brigate rosse da parte di Fanny Ardant. Tanto per dire il clima.

Carla Bruni?
Carla Bruni dice che con Battisti non c’entra, ma intanto ha persuaso il marito a non consegnarci la Petrella – un’altra assassina – e ha fortemente contribuito a creare il clima che ha reso possibile la decisione del ministro brasiliano di considerare Battisti “rifugiato politico”.

Beh, politico era politico.
Sì, ma non l’ha processato un tribunale speciale e la condanna è stata comminata in base ai normali articoli del codice. Ieri, in un’intervista, il ministro Tarso Genro ci ha fatto anche la lezione: «L’Italia è chiusa ancora negli anni di piombo. La differenza è che qui in Brasile siamo più avanzati su questo argomento, tanto che stiamo discutendo sulla nostra legge di amnistia». Frattini, il nostro ministro degli Esteri, gli ha risposto: «Demagogia, comizi. Sappiamo noi che cosa sono stati gli anni di piombo e saremo noi a decidere come chiudere quella stagione che ancora non conosce il pentimento, ma solo l’arroganza e la sfida di assassini che trovano ancora complici compiacenti». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 31/1/2009]

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