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 2009  gennaio 31 Sabato calendario

«SORU PESCECANE». VALENTINI SCUOTE IL PD


Un pescecane travestito da spigola. Così Giovanni Valentini, giornalista celebre, più volte direttore, ora editorialista di Repubblica, definisce Renato Soru, candidato del Partito Democratico per la guida (secondo mandato) della Regione Sardegna, futuro candidato al comando dello stesso Pd. Mancano due settimane alle elezioni sarde, e Il Giornale, vicino al premier Berlusconi, fa il colpo. In un’intervista Valentini, che dovrebbe votare a sinistra, smantella Soru sul piano umano, imprenditoriale e politico. A proposito di Soru padrone dell’Unità: «Gramsci si starà rotolando nella tomba. Un po’ come se Scalfari sapesse che la "sua" Repubblica l’avesse comprata Ricucci». Sul carattere: «L’ho visto maltrattare i suoi dipendenti in modo imbarazzante!». Sull’ambientalismo: «La legge dei due chilometri dal mare è una fesseria. In alcuni casi possono essere troppi, in altri troppo poco ». Giudizio sintetico: «E’ un piccolo padroncino sardo che non ha avuto altri obiettivi che fare denaro. Almeno non si spacci per uomo di sinistra».
Valentini è stato al fianco di Soru, dirigente della sua azienda, dal 2001 al 2003 direttore editoriale di Tiscali. E ora, mentre Soru si gioca la Sardegna contro un avversario sostenuto con vigore da Berlusconi, rivela quel che conosce di lui. Chi conosce entrambi, Valentini e Soru, non si stupisce del contrasto: due caratterini, predisposti alle scintille.
Soru è senz’altro un personaggio difficile, esigente, determinato. Ma in questo momento, a sinistra, è impossibile trovare chi ne sparli. Nemmeno quei "democratici dissidenti" con il loro portavoce Silvio Lai, che lo hanno contrastato dentro il partito sardo e sono stati esclusi dalle liste. Achille Passoni, il "commissario" spedito da Veltroni, è riuscito a convincere tutti a non ostacolare il partito, almeno fino al 16 febbraio, chiusura delle urne. Tacciono la "sinistra sanitaria" e la "sinistra immobiliare" e i "castosauri" descritti da Alberto Statera su Repubblica.
Tacciono all’Unità, che Giampaolo Pansa, sul Riformista ha accusato di troppe, eccessive smancerie nei confronti del proprietario Soru. Pansa ha distillato un ritratto di Soru senza riguardi: «E’ una vera, strepitosa carogna, come devono essere i leader politici. Cattivo. Scostante. Anti-piacione. Autoritario. Diffidente. Sobrio fino all’ostentazione della sobrietà. Adopera un cellulare d’epoca barbarica. In tivù pronuncia poche sillabe. Con quell’accento duro da Brigata Sassari che faceva tremare tutti».
Allora, si possono ascoltare le difese di Soru, da parte di un quasi omonimo come Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera. Soru è del Medio Campidano, Sardegna sud ovest. Soro della Barbagia, nord est. Soro ha nove anni di più, e dice: «Valentini accusa Soru per il conflitto di interessi? La legge approvata in Sardegna sul conflitto d’interessi è la più avanzata mai pensata in Italia». Valentini dice che Soru ha pensato solo a fare soldi... «Berlusconi è entrato in politica pieno di debiti con le banche e ora dopo 15 anni è uno degli uomini più ricchi del mondo. Soru era fra i più ricchi d’Italia e ora credo abbia perso circa l’80 per cento del suo patrimonio». Valentini dice che Soru tutto è meno che di sinistra... «Io credo che stia dimostrando cosa è il riformismo democratico moderno, nella scuola, nella sanità, nella formazione giovanile, nell’ambiente ». Veramente Valentini sostiene che Soru è un ambientalista ridicolo... «Vivo in Sardegna e so quale disastro sia stata la cementificazione delle coste più belle. La legge urbanistica e i piani paesistici di Soru sono un punto di riferimento importante». Uomo iracondo? «Uomo di passioni forti. Non è cinico, non è impermeabile. In alcuni momenti ciò può portarlo ad essere sgradevole». Pescecane travestito da spigola? «Non so la ragione del livore di Valentini. Mi dispiace, ne ha appannato l’abituale lucidità».