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 2009  gennaio 31 Sabato calendario

QUELL’ESERCITO DI BAMBINI FANTASMA CADUTI NELLA RETE DEGLI SFRUTTATORI


«Abbiamo delle evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati in Italia». Lo ho affermato Maroni all´assemblea dell´Unicef. Il ministro ha poi precisato che «l´evidenze» si spiegano con l´analisi incrociata dei dati sui ragazzi extracomunitari scomparsi dopo esser arrivati a Lampedusa e le segnalazioni relative al traffico d´organi inviate dai paesi d´origine alla polizia italiana tramite Interpol.
Il ministro dell´Interno Roberto Maroni lancia l´allarme: «Abbiamo delle evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati in Italia». La denuncia arriva durante la prima assemblea pubblica dell´Unicef a Roma e fa gelare il sangue. E dopo l´allarme il ministro declina la sua ricetta: «Uno dei mezzi più efficaci di contrasto che useremo sarà la banca dati nazionali del Dna, come negli altri paesi europei».
Passano poche ore dalle dichiarazioni di Maroni e piovono le reazioni dal mondo politico. «Le parole del ministro sono di una gravità inaudita - afferma Ignazio Marino, presidente della commissione d´inchiesta del Senato sulla Sanità - e vanno al più presto chiarite e approfondite. Abbiamo deciso di convocare d´urgenza il ministro che verrà a riferire la prossima settimana».
Scende in campo anche Rosy Bindi che chiede al governo, a cominciare dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, competente anche per la Sanità, di fare chiarezza subito. «Le parole del ministro Maroni sono gravissime, il governo deve intervenire subito in Parlamento e spiegare su quali fatti si basano le affermazioni del responsabile dell´Interno, perché sarebbe da irresponsabili, nei confronti dei malati e dei professionisti della salute, gettare sospetti sulla sicurezza e l´affidabilità della rete di trapianti italiana».
Dal ministero della Salute interviene il sottosegretario Francesca Martini: «Ringrazio il ministro Maroni per aver sollevato un tema così grave, che ci permette di incidere sul fenomeno che potenzialmente può toccare il nostro Paese. chiaro che si sta parlando non della rete legale dei trapianti, che in Italia ha raggiunto livelli di eccellenza, ma di un fenomeno delinquenziale di assoluta gravità».
La replica scientifica è affidata ad Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti che dipende direttamente dal ministro: «Nessun organo con provenienza sconosciuta può entrare nella rete trapiantologica italiana - spiega Nanni Costa - tutti gli organi prelevati nelle rianimazioni italiane ma anche di altri Paesi, che però sono solo l´1% del totale, e utilizzati nei centri trapianto, tutti pubblici, hanno un percorso dal donatore al ricevente chiaramente definito e immediatamente rintracciabile».
Ma su quali dati concreti si basa la teoria di Maroni? «Su 1.320 minori approdati a Lampedusa l´anno scorso, ovviamente portati da qualcuno, circa 400 sono spariti - argomenta il ministro - di loro non abbiamo più notizie. Incrociando questo dato con alcuni esposti sul traffico di organi, arrivati dai paesi d´origine di questi minori, possiamo ritenere che il fenomeno tocchi anche il nostro Paese». Messa così, a meno che il responsabile del ministero dell´Interno, non abbia prove ufficiali e inconfutabili, il teorema genera molti dubbi. Primo fra tutti: se sono stati i paesi d´origine a segnalare il traffico d´organi vuol dire che il prelievo sarebbe avvenuto lì e non in Italia. Quindi i minori sarebbero sbarcati con gli organi prelevati al seguito, conservati per giorni, mentre per un trapianto i tempi sono scientificamente ridotti a poche ore.
Dubbi anche dall´organizzazione "Save the children": «Siamo molto curiosi di sapere cosa sta succedendo - dichiara il direttore dell´associazione in Italia Valerio Neri - abbiamo sentito le nostre consorelle europee ma nulla di questo risulta. La nostra preoccupazione è che i ragazzi scomparsi vengano poi sfruttati da organizzazioni criminali nei traffici sessuali».