
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri l’attenzione generale si è concentrata sul caso di Vasco Rossi, chiamato in Procura a Bologna per via di una sua guardia del corpo troppo interessata a una certa indagine che il pm bolognese Valter Giovannini stava conducendo su un grosso spaccio cittadino di coca. Gli stessi inquirenti hanno specificato che Vasco non c’entra niente, che è stato convocato solo in quanto persona informata dei fatti... Insomma, Vasco ci dà modo di dir qualcosa sulla droga. Oggi è la Giornata Mondiale contro la droga, indetta dall’Onu. Con l’occasione è stata presentata la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze...
• Al Parlamento? Ma se lì è pieno di cocainomani!
Anche lei con i pregiudizi. Sì, in Parlamento la cocaina gira, come dappertutto, e la cosa è vergognosa e se un parlamentare viene beccato secondo me dovrebbe decadere... Però è anche vero che l’odio italiano per la casta esagera forse le proporzioni del fenomeno. Alla Camera e al Senato ne girerà come in tanti altri ambienti, tra gli onorevoli e magari anche tra il personale. La Relazione ribadisce un concetto che era risultato evidente anche da precedenti indagini: la droga si vende ormai a poco e se la può procurare chiunque.
• Non è un bene che abbia perso quell’aria di maledizione che una volta la rendeva anche interessante?
Quella è effettivamente persa per sempre e anzi la Relazione riferisce di un sondaggio condotto proprio su questo punto. E cioè se ci sia oppure no un minimo di approvazione del consumo. Beh, il risultato è consolante: l’84,6% disapprova l’uso di qualunque sostanza illegale, l’89,8% percepisce il rischio derivante dal farne uso. Bei dati, però mi piacerebbe leggere le risposte di quel 10 per cento che non disapprova. Lei non ci pensa, ma su questa questione c’è anche una faccenda di libertà personale: ho diritto o no di farmi del male come voglio? Se le domande sulla disapprovazione vengono fatte sulla cannabis, la percentuale dei disapprovanti scende all’80%, quella di coloro che si preoccupano delle conseguenze al 70.
• Come sarebbe? Si comincia con la cannabis e poi non si sa dove si va a finire. Inoltre la droga alimenta un traffico internazionale e malavitoso tremendo. Non so come si possano aver dubbi in materia.
Intanto le do qualche dato. Poi le dico dei dubbi. Il consumo di eroina è stabile, il grande successo della cocaina si è fermato, La cannabis va forte ma non incontra più tra i ragazzi: qui la relazione segnala una diminuzione nel consumo del 25%. In generale: una persona su mille fa uso frequente di cocaina e di eroina, cioè circa 40-50 mila persone. Quattordici su 1000 consumano invece cannabis tutti i giorni, il che significa 600-700 mila italiani. Dicono tutti che trovare la droga, qualsiasi droga, è semplice ed economico. Luoghi di commercio abituali: la discoteca, la scuola, la strada. Prezzi: la singola pasticca di ecstasy18 euro (prima 24); un grammo di cocaina 71-93 euro; uno di eroina bianca 59-87, uno di eroina nera 42-59, marijuana e hashish tra 5 e poco più di 9 euro, una dose di Lsd tra 28 e 30. Naturalmente sappiamo che si preparano anche dosi microscopiche che vengono date via a 5 euro e permettono una specie di diffusione di massa.
• Quarantamila persone fanno consumo di massa? Mi sembrano cifre basse, in realtà. Credevo molto di più.
Quelli sono i consumatori forti, i senza speranza. Nove volte su dieci maschi. Sono i candidati alla morte per overdose, in crescita rispetto al 2006 (589 decessi contro 551). aumentata anche l’età media di questi disgraziati, che prima stavano sui 33 anni e adesso sui 35. In queste cifre drammatiche ci sono degli elementi consolanti e giustamente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanardi, li ha sottolineati: i numeri della tossicodipendenza sono gravi, ma non al punto che la battaglia debba considerarsi perduta. Lavorando sull’educazione nei primi anni d’eta, vigilando a scuola, il fenomeno si può contrastare. Bisogna credere alla possibilità di vincere.
• E la questione dei diritti?
L’hanno sollevata anche ieri i radicali. La droga può essere un atto di libertà? Può essere. Tutti gli atti di libertà sono consentiti? E no. L’invito dei radicali – che bisogna sempre ascoltare con attenzione – è di colpire i grandi produttori internazionali e di lasciare in pace i singoli cittadini. A livello internazionale forse qualcosa sta già succedendo: il grano a questo punto rende più del papavero e mi si dice che in Afghanistan qualche piantagione viene riconvertita. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 26/6/2008]
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