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 2017  ottobre 09 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Perché 50 anni dopo la morte resta il simbolo dell’idealismo?

Oggi ricorrono i cinquant’anni dalla morte di Ernesto Che Guevara.

• Ah, sì, quello delle magliette e delle spille.
Appunto, il direttore mi ha chiesto di scrivere un articolo per ricordare a lei, a tutti gli smemorati e alle generazioni più giovani chi era Guevara, al di là della famosa immagine stampata su magliette, bandiere e ogni tipo di gadget che anche noi riproduciamo in trasparenza nella pagina. Partiamo dal soprannome, “el Che”: Guevara era argentino e intercalava sempre i discorsi con questa parola, «che», un termine che significa «uomo». Un po’ come quando da noi si dice «Ehi»


• La fermo subito, ma questo Che Guevara non è cubano? Per quanto io sia un ignorante, sono sicuro che c’entri con Fidel Castro e la rivoluzione a Cuba. 
Certo. Era nato a Rosario, in Argentina, ma è passato alla storia per aver guidato la guerriglia a Cuba. Ma andiamo con ordine. Guevara, classe 1928, di famiglia altolocata decaduta, laureato in Medicina, aveva la passione per i viaggi. Nel 1951 andò a fare volontariato in un lebbrosario del Perù, ci arrivò in sella a una vecchia moto, una Norton del 1939. Dopo la laurea, eccolo in Bolivia, Perù, Ecuador, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Salvador e soprattutto Guatemala, dove c’era un governo di sinistra. Qui comincia a incontrare rivoluzionari: Hilda Gadea, che poi sposerà e parecchi castristi. Fidel Castro, incontrato in Messico, lo portò con sé a fare la rivoluzione a Cuba. Una volta preso il potere, lo nominò «cittadino cubano per diritto di nascita», lo fece direttore dell’Istituto Nazionale per la Riforma Agraria, presidente della Banca Nazionale (firmava le banconote col nomignolo “Che” invece che col cognome), ministro dell’Industria. Il 14 marzo 1965, invece, Guevara mollò tutto.


• Perché?
Mah. Non si sentiva un politico da ministero, e probabilmente non ne aveva neanche le qualità. I suoi talenti erano altri. Aveva pronunciato discorsi in giro per il mondo contro le intese tra paesi a socialismo reale e paesi capitalisti. Era un estremista noto ormai, anche se non ancora una star internazionale. La consacrazione sarebbe avvenuta con la morte. In molti sono convinti che Castro manovrò per toglierselo dai piedi ma, onestamente, questo non lo sa nessuno.


• Come fu ucciso? 
Spinto dall’idea di esportare la rivoluzione nel mondo nel 1966 il Che era entrato in Bolivia, sotto falso nome e senza barba. Nel ’65 era andato a combattere in Congo e da lì s’era poi trasferito in Bolivia a fare la guerriglia, con successo, contro il dittatore René Barrientos. Nel settembre del 1967 - il giorno 26 - gli tesero un’imboscata a Vallegrande. Guevara con i suoi provò una ritirata e alla fine fu accerchiato a Quebrada del Yuro. La sera dell’8, dopo una giornata di combattimenti, lo presero e lo rinchiusero con altri nella scuola di La Higuera. Ci passò la notte e intanto Barrientos diede ordine che gli sparassero. La mattina dopo venne mandato a eseguire la sentenza il sergente Mario Teran. Vicino a lui, un uomo della Cia, di nome Felix Rodriguez. Costui disse a Teran di sparare alle gambe, in modo da farlo morire dissanguato e che non si desse poi la colpa al governo. Ma Teran era ubriaco e terrorizzato, sparò a occhi chiusi e prese Guevara alle gambe e al cuore. Era l’una del pomeriggio. Il Che aveva 39 anni. Oggi i suoi resti si trovano in un mausoleo a Santa Clara, a 300 chilometri da L’Avana, dove ieri il presidente Raúl Castro ha dato il via a cinque giorni di commemorazioni. Ci saranno tra le altre cose concerti rock e un torneo di scacchi (gioco di cui Guevara era appassionato). È stata lanciata anche un’app chiamata “Siempre Che”. 


• Ma come si spiega che, a 50 anni dalla morte, il Che rimanga un mito?
Intanto la morte ebbe un’eco enorme. Non fu processato e in Bolivia non c’era la pena capitale. Poi la foto che gli scattò Alberto Korda, divenuta rapidamente un’icona simil-cristiana, sguardo intenso e fiero, irresistibile. Infine l’uomo era notevole in sé e aveva tutte le caratteristiche per far innamorare il popolo dei giovani, ieri e oggi: disinteresse per il denaro, stile frugale, propensione a giocarsi sempre tutto in nome di un ideale altissimo e cioè la lotta alla povertà, il riscatto dei diseredati, la guerra ai prepotenti, disponibilità a pagare di persona fino alla morte. D’altra parte gli anticastristi e gli anticomunisti hanno sottolineato spesso come il Che fosse stato un guerrigliero spietato, responsabile di aver ordinato la fucilazione di centinaia di presunte spie e oppositori. Comunque la si pensi, a raccontare oggi la sua storia sembra quasi che sia andato incontro a un destino segnato. Pensava di muovere alla rivoluzione i contadini e furono proprio i contadini boliviani a tradirlo, non dandogli retta.
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