Il Sole 24 Ore, 9 ottobre 2017
Raddoppiano le intercettazioni anti-attentati
Più che raddoppiate in un anno e al livello più alto dal 2003. Nel 2016 le intercettazioni per terrorismo sono state 8.012 contro le 3.988 del 2015 e le 2.759 del 2013. Un incremento ancor più evidente, perché in controtendenza rispetto all’andamento generale delle intercettazioni effettuate dalle procure presso i tribunali, a partire dal 2012.
Dai dati 2003-2016 della direzione generale di Statistica del ministero della Giustizia emerge che le intercettazioni per terrorismo continuano a rappresentare solo un piccola fetta degli “ascolti” autorizzati dai magistrati. Una fetta che il crescente rischio attentati e la necessità di effettuare interventi di contrasto e prevenzione sta però allargando.
La maggior parte delle intercettazioni messe in campo dalla magistratura è di tipo telefonico (circa l’87% del totale nel 2016 e l’81% nel 2015). Gli ascolti ambientali hanno costituito, invece, circa il 7% del totale nel 2016 e il 9% nel 2015.
A livello generale, invece, negli ultimi anni le intercettazioni delle Procure presso i tribunali sono diminuite. Il picco è stato raggiunto nel 2010 con 457.656 intercettazioni fra ordinarie e della Direzione distrettuale antimafia. Poi c’è stato un calo progressivo che le ha portate alle 378.506 del 2016, con una diminuzione superiore al 17 per cento.
In deciso aumento, anche se i numeri assoluti sono molto bassi, le intercettazioni delle Procure presso le sezioni penali delle Corti d’appello, salite del 145% in un anno: dalle 1.173 del 2015 alle 2.872 del 2016.