
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sugli immigrati ci sarebbero tante storia da raccontare. A Lampedusa non attraccano carrette da mercoledì, ma un aereo ha avvisato la Capitaneria di porto che a cinquanta miglia a sud c’è un barcone con 50 persone a bordo. Anche Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr (l’agenzia dell’Onu per i rifugiati), dice che si sono perse le tracce di due imbarcazioni: «La prima è un gommone con 68 persone a bordo, partito il 25 marzo dalla Libia; il secondo un barcone con oltre 330 persone, salpato il 22 marzo sempre dalla Libia. Su entrambe le imbarcazioni ci sarebbero persone di varie nazionalità, in particolare eritrei, somali ed etiopi». Ci sono poi le storie dei migranti che percorrono a piedi tratte inimmaginabili. A Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, hanno arrestato un tunisino che era arrivato camminando da Manduria, in provincia di Taranto. Altri sei tunisini sono stati rintracciati dalla Stradale sull’A1, procedevano a piedi sulla corsia d’emergenza all’altezza dello svincolo di Afragola. Venivano da un centro d’accoglienza calabrese. Altre storie: quelle degli immigrati trovati cadavere. Uno stava su una nave della Minoan Lines, appena approdata ad Ancona dalla Grecia, in un furgone telonato, in mezzo a un mucchio di scatoloni. Lungo la scogliera di Punta Regilione, tra Marina di Modica e Pozzallo (Ragusa), ne sono stati trovati altri due, uno venerdì, l’altro ieri. C’è poi la storia degli immigrati che la notte vanno in giro a rubare. A Lampedusa, ieri mattina, parecchie case risultavano svaligiate. Poi c’è la corsa ai treni per andare al Nord. Almeno trecento ieri alla stazione di Taranto. È gente che ha i parenti in Francia e vuole raggiungerli. Questi di Taranto erano fuggitivi di Manduria. I poliziotti li hanno bloccati e convinti a rientrare. Intanto altri immigrati arrivano a Ventimiglia, dove i francesi non li fanno passare. Il centro d’accoglienza è stato sistemato nell’ex caserma dei vigili del fuoco. Sonia Viale, sottosegretario all’Economia, lo ha visitato e definito «dignitoso». Mentre lei era dentro, duecento italiani, fuori, manifestavano contro il razzismo.
• Potremmo riassumere in pochi punti il problema?
I punti sono essenzialmente tre. Primo: riuscirà Berlusconi a mantenere la parola data e a far sgombrare Lampedusa entro oggi o al massimo domani? Secondo: questi immigrati saranno distribuiti anche al Nord o finiranno in gran parte al Sud come sembra fino ad ora di capire? Terzo: riusciremo a farci aiutare dagli altri paesi europei oppure no?
• Cominciamo da Lampedusa.
Fino a ieri sera non s’è potuto imbarcare nessuno per le condizioni del tempo. I tunisini si sono messi in fila sulla banchina, poi visto che non c’erano navi hanno cominciato uno sciopero della fame e a tirar sassi. Due ore dopo, avute ampie assicurazioni sulle intenzioni del governo, hanno accettato di mangiare. Intanto un marocchino aveva appiccato il fuoco a una roulotte. Lo hanno trovato e lo hanno arrestato.
• Berlusconi?
Per il momento la promessa non è mantenuta, a causa delle condizioni del tempo. Ma forse sarà mantenuta entro oggi o domani. Le navi pronte ad attraccare ci sono e magari, quando questo articolo sarà in edicola, la gran parte dei 3.600 migranti rimasti sull’isola sarà stata portata via. Berlusconi andrà questa settimana in Tunisia per tentare di costringere quei governanti a collaborare.
• Sud e Nord.
Il sottosegretario Mantovano si è dimesso quando ha visto che a Manduria, in provincia di Taranto, arrivavano molti più migranti dei 1.500 previsti. Per ora non intende recedere perché a suo dire la Lega sta facendo in modo che le regioni settentrionali restino indenni dai flussi. Ieri s’è tirato indietro anche Chiamparino (Torino). Renzi (Firenze) ha detto che la sua città è disponibile purché siano disponibili anche gli altri. Qualche regione o qualche comune fa il furbo, e dopo aver detto pubblicamente di sì, cerca di scamparla. Domani a Roma ci sarà un incontro tra i rapprersentanti delle Regioni. Intanto, dalle varie tendopoli, gli africani fuggono. Da Manduria sono venuti via, attraverso un buco nella recinzione, almeno in 700.
• La questione dell’Europa.
Continuo a credere che non ci aiuterà. Forse arriveranno dei soldi. Il primo ministro francese, Francois Fillon, ha detto in un’intervista che «la Francia è totalmente solidale con l’Italia… Non pensiamo affatto che ogni Paese possa affrontare la situazione da solo… l’Europa deve sostenere anche finanziariamente l’Italia». Propone che la Tunisia si associ all’Unione europea in cambio di un certo numero di impegni, «tra i quali quello di riprendere sul suo territorio i clandestini». Può darsi che la Francia ci dia una mano. Però Fillon sta a Parigi, mica a Bruxelles. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 3/4/2011]
(leggi)