Laura Anello, La Stampa 3/4/2011, 3 aprile 2011
Lady Diana Spencer: «Lo dico in particolare a William. Se nella vita trovi una persona che ami devi tenerti stretto quell’amore e averne cura
Lady Diana Spencer: «Lo dico in particolare a William. Se nella vita trovi una persona che ami devi tenerti stretto quell’amore e averne cura. Devi proteggerlo». Il saggista Christopher Andersen, autore di «William e Kate. Una storia d’amore regale», ricorda che nel 1981, quando si sposarono Carlo e Diana, «ottocento milioni di persone si incollarono davanti alla tv per seguire la cerimonia». Tra meno di quattro settimane, il 29 aprile, quando il principe William prenderà in sposa Kate Middleton, una borghese, la terza figlia del popolo a unirsi con un nipote della regina Elisabetta, oltre due miliardi di abitanti del pianeta saranno sintonizzati con l’Abbazia di Westminster. E la sofisticata Alexandra Shulman, direttrice di Vogue, sosteneva ieri sul «Times» che è inutile nascondersi: «Odiandolo o adorandolo, non esiste un cittadino inglese che in questo momento non si stia occupando del matrimonio». Vero. E la febbre non riguarda solo i sudditi di Sua Maestà. Le agenzie di viaggio guadagnano migliaia di sterline accompagnando battaglioni di turisti nei luoghi dei due fidanzati (la casa, il pub, il parrucchiere, il club, persino la base della Royal Air Force dove lavora lui). E da Pasqua al primo maggio prenotare un albergo decente a Londra è diventato pressoché impossibile. La stampa copre l’avvenimento con un’attenzione maniacale e secondo i sondaggi sette inglesi su dieci sono fieri della Corona. Perché? Lo spiegò bene lo storico Denis Mack Smith al giornalista Antonio Caprarica: «Siamo isolani e ci piace fare le cose a modo nostro. In secondo luogo pure noi se avessimo avuto i Savoia, scappati in piena guerra, li avremmo cacciati con una pedata. Ma i Windsor non sono fuggiti da Londra. E questo non lo scorderemo mai». Per anni, dopo la morte della madre, il principe William ha rivissuto quel momento nei suoi incubi. Lentamente - ha raccontato lui stesso al fratello Harry l’immagine onirica è cambiata. Il fiume su cui si svolgeva la scena che sconvolgeva le sue notti non era più la Senna, ma il Tamigi. E la vittima non era più la madre ma Kate Middleton. E’ stato anche attraverso questo meccanismo inconscio che William ha capito due cose: di essere innamorato della ex compagna d’università e di odiare i giornalisti in modo viscerale. «Colpa loro». Questa sua seconda avversione lentamente si è affievolita, perché l’iperaggressiva stampa britannica, colpita dalla tragedia di Lady Diana, ha deciso di allentare la pressione sui figli di Carlo. «Lasciamoli crescere». La tregua finirà ufficialmente il 29 aprile, ma già in queste settimane gli strappi alla regola sono stati parecchi. L’ultimo sull’addio al celibato. Si è saputo tutto. Intanto il luogo: la dimora di campagna di Hugh Van Cutsem, figlioccio del principe Carlo. Una meravigliosa proprietà nel Norfolk. Tra gli invitati James Meade, Thomas Van Straubenzee, Guy Pelly e il fratello Harry. Caccia ai piccioni, molto alcol, surf e giochi di società il passatempo del fine settimana. Il principe Harry ha costretto il fratello a sfilare con una parrucca. Uno sberleffo feroce. «Abbiamo agito come soldati in missione, il segreto è totale», aveva spiegato William. Illuso. Niente sarà più come prima. Giovedì pomeriggio, base gallese della Royal Air Force, località Anglesey. Il principe William vestito da pilota - di mestiere guida gli elicotteri della prestigiosa pattuglia di salvataggio - corre atleticamente incontro alla nonna. La regina è in visita. Vestita di rosso, una mano tiene stretto il cappellino minacciato dal vortice d’aria prodotto dalle pale del suo elicottero. William la bacia sulla guancia. Fotografi e telecamere, ma l’unica azione eroica di cui si parla è il matrimonio del 29 aprile. I capelli radi, un sorriso da pubblicità del dentifricio, William racconta un pezzo di sé. «L’altro giorno, alle prove delle nozze, le ginocchia mi tremavano in maniera piuttosto nervosa. E’ una prospettiva scoraggiante ma emozionante. Non vedo l’ora. Ma c’è ancora molto da fare». Felice o intimorito? Su quelle ginocchia tremanti i tabloid si sono buttati impietosi: «Che fa, ci ripensa?». La domanda per altro diventa ancora più fastidiosa perché appena ventiquattro ore prima William aveva fatto sapere di non avere nessuna intenzione di indossare l’anello nuziale. «Non gli piacciono i gioielli e non porta nemmeno un anello con il sigillo», ha spiegato Buckingham Palace. E per giunta la pratica è piuttosto diffusa negli strati sociali alti del regno. «Sono scelte personali. Catherine indosserà un anello forgiato da un blocco di oro gallese». L’ama davvero oppure no? Dalla Bbc a Sky il dibattito ha invaso i notiziari nazionali. Il verdetto: l’ama. Un po’ presto per rovinare la festa. Non voglio un marito che mi onori come regina se non mi ama come donna» Elisabetta I. La prima volta in cui Kate Middleton si accorse del principe William fu il 6 settembre del 1997. Un intero paese stava seppellendo la principessa dei sogni, cioè la donna che quattordici anni dopo sarebbe diventata lei. Kate, come tutti, era davanti alla tv. Le telecamere della Bbc inquadrarono un biglietto posato dai figli di Diana sulla corona di fiori. C’era scritto semplicemente: mammina. Poi strinsero sui volti impietriti dei due ragazzini. Kate, ha raccontato più tardi, abbracciò la madre e pianse. Aveva quindici anni, la stessa età di William, ma i futuri sposi erano ancora distanti anni luce. Un giovane erede al trono e una ragazzina del popolo discendente da una famiglia che aveva tra i suoi antenati minatori, guidatori di camion e impiegati. La medietà più scontata. Eppure, secondo una ricerca compiuta dalla New England historic genealogic society di Boston, la futura regina ha tra i suoi antenati un signore decisamente speciale: George Washington, primo presidente degli Stati Uniti. «Erano lontani cugini». Meraviglioso. Anche perché Washington, come ha fatto notare il «Times», fu il condottiero della guerra di indipendenza delle colonie americane contro Sua Maestà. Kate probabilmente sorride. «L’importane è che William mi ami come donna». I signori nessuno adesso sono diventati speciali. La ex hostess Carole, nipote di minatori, e il marito Michael Middleton, ex funzionario della British Airways trasformatosi poi in imprenditore di un certo successo, sono di moda. I loro vestiti, i loro viaggi, le loro diete, i loro gusti musicali e cinematografici. Ogni dettaglio finisce per diventare business. Sono loro l’incarnazione del sogno. Re Mida del terzo millennio, per la completa emancipazione, il salto definitivo nell’iperuranio della celebrità e dell’immortalità, devono però ancora salire un ultimo gradino: farsi ricevere a corte da Sua Maestà, la nonna dello sposo, il quasi marito della preziosa figlia. Non è bastato un fidanzamento talmente lungo da costare alla splendida Kate il nomignolo di Waitie Katy (brutalmente «quella che aspetta»), la regina Elisabetta ha sempre rifiutato di vederli di persona. Ognuno stia al posto suo. Buckingham Palace ha prodotto due righe ufficiali sull’argomento: «Semplicemente Sua Maestà non ne vede il motivo». Semplicemente. I Middleton, in attesa di uno sguardo benevolo di Elisabetta, si sono presi la loro piccola rivincita. A Westminster, durante la cerimonia, un’ala dell’Abbazia sarà occupata dai loro ospiti. La lista è piuttosto stravagante. Se da un lato ci saranno le teste coronate di mezza Europa, sui loro banchi siederanno tra gli altri i loro maestri di yoga e di tennis, incontrati nell’isola dei Caraibi dove passano le vacanze due volte l’anno.