
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Ieri sera si è concluso il 60° Festival di Sanremo… E noi siamo costretti a parlarne senza ancora conoscere il vincitore. Possiamo in ogni caso dire che a vincere è stata la televisione.
• In che senso?
Sono andati forte Valerio Scanu, Marco Mengoni e Noemi. Cioè tre tipi usciti da Amici X-Factor. televisione anche Enrico Ruggeri. televisione pure Pupo, con quella canzone imbarazzante. Ed è un divo tv anche il Savoia, che fu sdoganato da Fazio al tempo di Quelli che il calcio e che in primavera ballava in tv per la Carlucci e ha pure vinto col 75% dei consensi. Quindi il Festival si risolto – qualunque sia l’esito finale – in un campionato tra format televisivi, dove è più importante essere passati dalla De Filippi che avere la voce e la canzone giusta. Anche il caso Morgan, che ha surriscaldato l’avvio del Festival, è tutto interno al mondo della tv e di X Factor. E, del resto, il vincitore dell’anno scorso, Marco Carta, da dove era uscito fuori? Tutto questo ci conferma che il Festival si è evoluto lungo le direttrici del nazional-popolare, che è sempre stata la sua dimensione. La Clerici – forma assoluta del nazional-popolare – è televisione allo stato puro. Tornerà pure alla Prova del cuoco, con fastidio di Aldo Grasso che ieri sul Corriere le ha scritto una dichiarazione d’antipatia.
• Cioè?
«La Clerici è statica, non sa padroneggiare il palco, si muove con goffaggine, è incerta nelle pause quando bisognerebbe dimostrare un po’ di inventiva personale, si aggrappa al gobbo come chi sta annegando al salvagente […] mette addosso una tristezza infinita […] ha il coraggio di dire “la mia droga è la famiglia”, ma forse dovrebbe parlare al plurale, visti i matrimoni che ha alle spalle […] La sua storia d’amore con il giovane animatore turistico di origine congolese […] è stata “suggellata” all’italiana: Eddy è entrato nella squadra dei suoi autori». Il pezzo era titolato: «Falsa paciosa e troppo goffa». Mi dispiace perché a me Antonella è simpatica.
• E’ stato giusto compensarla con mezzo milione?
Bonolis ne prese uno, e lo fece sapere per aumentare il chiasso intorno al programma. Ne aveva preso uno anche Pippo l’anno prima. Tecnicamente, il compenso del conduttore è stato dimezzato. Parecchi si sono chiesti se è stato giusto dare 140 mila euro a Cassano e 300 mila a Jennifer Lopez. Jennifer Lopez, però, s’è portata dietro trenta persone compreso il marito Marc Anthony e il manager Benny Medina, ha preso in affitto un intero piano del Metropole, al suo arrivo ha trovato la suite addobbata con decine di rose, asciugamani neri, una massaggiatrice specializzata in shiatsu, dieci bauli di abiti Dolce & Gabbana arrivati apposta da Milano. E inoltre: tre limousine al seguito, un van a nove posti per parrucchieri e truccatori, un suv Mercedes per le guardie del corpo, tre gazzelle dei carabinieri a fare da scorta. Ci si chiede se i trecentomila erano comprese o escluse queste spese. Però gli ascolti sono stati un trionfo e al momento del saldo si vedrà che il Fesrtival ha guadagnato. La prima serata ha totalizzato dieci milioni e 700 mila spettatori, oltre il 45% di share, quasi come Bonolis l’anno scorso. La seconda ha fatto ancora meglio di Bonolis: 43,88 contro il 42,63 del 2009. Terza serata: più di dieci milioni e share del 46. Nella quarta serata la Clerici ha vinto nettamente: 11 milioni 274 mila spettatori e il 50,74% di share, tre punti più di Bonolis. Bersani ha indovinato a farsi vedere ieri sera. Sanremo può essere un modo per guadagnare in popolarità. Strano che Berlusconi non ci abbia pensato.
• Momenti memorabili e da dimenticare.
Da ricordare: i vestiti della Clerici, il balletto del Moulin Rouge, la bellezza di Rania di Giordania, Nilla Pizzi e i suoi 91 anni. Da dimenticare c’è parecchio: il pistolotto di Lippi in favore di una canzone impresentabile e che in questo modo è stata scorrettamente avvantaggiata. Il regolamento che fa votare gli orchestrali, i quali sono dipendenti Rai e avranno fatto di sicuro quello che gli sarà stato detto dai capi di viale Mazzini. Lo sproloquio di Cocciante che ha costretto a tagliare l’esibizione di Jessica Brando, peraltro chiaramente super-protetta. Oltre tutto Cocciante l’ha fatta lunga per reclamizzare il musical Giulietta e Romeo, di cui è organizzatore proprio Gianmarco Mazzi, il direttore artistico del Festival. Ma si fa? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 21/2/2010]
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