Riccardo Chiaberge, Il Sole-24 Ore 21/2/2010;, 21 febbraio 2010
FERMARE LA CRICCA DEI LETTORI ABITUALI
Dopo averci svelato gli arcani del Codice
Da Vinci, l’infaticabile Simon Cox ha prodotto a tempo di record una guida al nuovo thriller fantastorico di Dan Brown: i Segreti del simbolo perduto (Mondadori).
Nella bandella si spiega che lo scrittore americano "veicola messaggi percepibili soltanto agli iniziati del sapere non convenzionale" e i lettori sono invitati a far parte di "questo ristretto gruppo di eletti": in pratica, i massoni di rito scozzese che sono al centro del romanzo. Perché no? In questa nostra felice contrada,dove l’aggettivo elitario è il peggiore degli insulti, le sole élite ben accette sono quelle segrete e talvolta un po’ losche.
Come definire,se non un’ élite,quello 0,4%di italiani che legge più di 20 libri all’anno?Peccato che sia un’infima minoranza,circa due milionie mezzo di persone, e tale sia destinata a restare ancora a lungo. E se invece di élite la chiamassimo lobby, cricca, massoneria? Siamo certi che i lettori deboli, o saltuari (la stragrande maggioranza) correrebbero a iscriversi in massa. E le librerie, trasformate in logge esoteriche e ritrovi di cospiratori, avrebbero le code davanti. Insomma, non è conferendo "valore sociale al libro" che si allarga la base di lettura, come si propone di fare col suo nuovo Centro il bravo Gian Arturo Ferrari, ma se mai esaltandone il carattere antisociale e al limite criminogeno.L’assessore arrestato per tangenti davanti a una libreria milanese aveva appena comprato tre volumi del reparto saggistica: Eva Cantarella sul sesso e la polis, Dacia Maraini sulla mafia e (ciliegina sulla torta) una Storia della massoneria; gli argomenti che evidentemente lo appassionano di più, e che ora avrà agio di approfondire nella quiete di San Vittore. Alla cassa gli avevano dato un resto di 420 euro, perché era a corto di spiccioli.
Comunque sia, tre libri in un giorno sono un bel record: è chiaro che ci troviamo di fronte nona un lettore forte ma a un superlettore, un divoratore insaziabile di carta stampata.
Questa vicenda dovrebbe insegnare qualcosa. Per portare avanti la nobile battaglia in difesa del libro il sub comandante Gian Arturo ha bisogno di un braccio armato. Faccia pattugliare le librerie e i megastore da poliziae guardia di finanza. E se i vincoli di bilancio non glielo consentono, mobiliti le ronde: che vadano casa per casa a stanare i lettori "forti" o "abituali". E li costringano a fare proseliti, anzi iniziati, nel nome di Dan Brown.