Leonardo Servadio, Avvenire 21/02/10, 21 febbraio 2010
FUSIONI
Avatar, ovvero Advanced virtual and technological architecture research laboratory, ha l’obiettivo di individuare materiali che mettano insieme «gli ambienti costruito e naturale, in modo tale che l’energia e l’informazione possano fluire liberamente tra l’architettura e la biosfera, come parte di un unico processo». Rachel Armstrong, ex medico che insegna alla Bartlett School of Architecture dello University College di Londra, vorrebbe realizzare ”protocellule” totalmente sintetiche utilizzabili nel campo dell’edilizia, programmabili, dalle quali potrebbero nascere strutture di tipo corallino. «Nel prossimo futuro l’architettura sarà viva. I muri delle case, rivestiti di alghe, potrebbero allora smaltire l’inquinamento e perfino ristrutturarsi da soli grazie all’accelerazione di una reazione chimica».