Daniele Zappalà, Avvenire 21/02/10, 21 febbraio 2010
INDIGENI
Oggi, gli indigeni sono circa 370 milioni di persone, un ventesimo della popolazione mondiale. Tra di loro, il suicidio è molto diffuso: il tasso di suicidio fra gli eschimesi è dalle cinque alle sette volte superiore rispetto alla media canadese, quello fra gli indios guaranì è 10 volte superiore a quello degli altri brasiliani. In pericolo anche aborigeni australiani e yanomani venezuelani, la cui mortalità va da 76 a 250 casi ogni 1000 nascite (la media nazionale è 19): sempre fra gli yanomani, nel 2004 l’incidenza della malaria era 70 volte superiore alla media venezuelana. Il popolo che soffre maggiormente di diabete è quello degli indiani pima dell’Arizona, con un’incidenza del 50% fra i trentenni. In tutto il mondo, più del 50% degli indigeni sopra i 35 anni presenta un diabete di tipo due. Gli indiani d’America soffrono di diarrea e tubercolosi 600 volte di più rispetto ai connazionali. Spesso, gli indigeni spesso vivono di meno: in Nepal e in Australia, 20 anni in meno rispetto al resto della popolazione. In America Latina, in compenso, cresce la scolarizzazione.