Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 21/2/2010;, 21 febbraio 2010
IL FATTO DI IERI - 21 FEBBRAIO 1804
Si sa un po’ come vanno le cose, da sempre, anche nel campo delle invenzioni. Per motivi a volte casuali, a volte meno nobili, spesso alla storia passano uomini destinati a diventare leggenda, mentre ignoti e geniali precursori finiscono nell’anonimato. Successe anche per la prima, gloriosa locomotiva a vapore, legata indissolubilmente al nome del pur brillante e ingegnoso George Stephenson, e tuttavia già felicemente ideata, dieci anni prima, da Richard Trevithick, oscuro ingegnere di Cornovaglia che il 21 febbraio 1804, nel Galles, fece compiere il primo viaggio della storia a una macchina ferroviaria a vapore. Una locomotiva ancora rudimentale con un singolo cilindro verticale e un comignolo per i vapori di scarico, in grado di trainare 10 tonnellate di lingotti di ferro e 70 persone, su un percorso di 15 chilometri, alla velocità media di 5 miglia l’ora. Esperimento riuscito, ma non al punto da convincere il magnate finanziatore a investire ulteriormente. Ripreso poi da Stephenson che, perfezionato il motore e il sistema di adesione alle rotaie, nel 1814 brevetterà il modello Blucker. Diventando il padre della locomotiva a vapore.