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 2008  aprile 07 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Luigi Scotti
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

A Londra nevica. Questo non ha impedito a centinaia di manifestanti pro-Tibet di tentare qualche mossa clamorosa in occasione del passaggio della fiaccola per la capitale. Ci sono stati incidenti, ma le preoccupazioni principali riguardano la giornata di oggi: la torcia, arrivata ieri sera a Roissy, dovrà attraversare Parigi.

• Che è successo a Londra?
Il programma prevedeva di fare un giro di cinquanta chilometri per la città, a piedi, in bicicletta, in barca e in autobus. Partenza da Wembley alle 10 e mezza del mattino, primo degli ottanta tedofori il campione di canottaggio Steve Redgrave. Si temevano soprattutto gli scontri tra membri della comunità cinese sostenitrice di Pechino e i filo-tibetani, riuniti in almeno sei organizzazioni. Ma i filo-cinesi non si sono visti: invece a Ladbroke road, all’angolo con Holland Park Avenue, due uomini brandendo degli estintori con la scritta “estintori di propaganda” si sono buttati sul tedofo Chris Parker e hanno tentato di strappargli di mano la fiaccola per poi spegnerla. Parker la stava passando al tedoforo successivo. La polizia ha subito bloccato i due e li ha arrestati. Quelli l’avevano previsto, avevano già messo in rete una dichiarazione di condonna del «brutale regime cinese» con questo finalin «La Cina non ha diritto di far passare la fiaccola per Londra». I due si chiamano Martin Wyness e Ashley Darby. Poco dopo un altro manifestante ha tentato di strappare la fiaccola alla presentatrice della Bbc, Konnie Huq. Un risultato, comunque, questi amici del Tibet l’hanno ottenut l’ambasciatore cinese a Londra, Fu Ying, ha rinunciato a fare il tedoforo. Conoscendo la cocciutaggine di quel popolo non è poco.

• Ma Gordon Brown boicotterà i Giochi o no?
No, il premier inglese ha già detto che a Pechino l’8 agosto ci sarà. C’è anche il problema che Londra ospiterà i Giochi del 2012 e una staffetta tra le due capitali è prevista dalla ritualità olimpica. Ma diverso è il discorso per Sarkozy, che sta tenendo in ansia i dirigenti di Pechino. La fiaccola è arrivata ieri alle undici di sera a Roissy e dovrà percorrere 27 chilometri, dalla Tour Eiffel allo stadio Charlety. Reporters sans frontières annuncia manifestazioni clamorose.

• Non ho capito se alla fine Sarkozy andrà o no a Pechino.
Io dico che andrà. I francesi hanno da piazzare in Cina le centrali nucleari e l’Airbus. I cinesi l’altra sera hanno manganellato un gruppo di ragazzi francesi che stavano in un locale di Pechino dove si sospettava un certo traffico di droga. Sarkozy s’è già preparato la ritirata: ha detto che, al momento di decidere, sarà presidente dell’Unione (entra in carica il 1° luglio) e dunque dovrà discutere la sua posizione con i partner europei. I partner europei gli daranno qualche argomento per essere presente. Ha lasciato fare l’altro giorno un’intervista alla sua sottosegretaria Rama Yade e le ha fatto dire che la Francia pone tre ”condizioni” a Pechin fine delle violenze in Tibet, inchiesta rigorosa sugli eccidi delle ultime settimane, apertura del dialogo col Dalai Lama. Sei ore dopo la pubblicazione, la giovane Yade ha dovuto negare di aver pronunciato la parola “condizioni”. L’ha smentita anche il suo ministro, monsieur Kouchner. Il guaio è che il giornale che stampava l’intervista era Le Monde, un’autorità assoluta soprattutto in politica estera, che certo non sbaglierebbe nell’uso di un termine come “condizioni”. Dunque, il caso è stato preparato solo per tener viva la sensazione di un’opposizione di Sarkozy a Pechino. Il metodo dei politici di dir qualcosa e poi smentirla dicendo di non essere stati capiti non è solo italiano. Il 62 per cento dei francesi, in base a un sondaggio di Libération, non vorrebbe che il presidente andasse ai Giochi.

Ma le repressioni cinesi continuano?
L’altro giorno ci sono stati parecchi morti. Forse 8, forse 11, forse 25, a seconda della fonte che riferisce. A Garze, nel Sichuan, vivono molti tibetani e c’è un monastero buddista. Le autorità locali hanno dato vita a un programma di rieducazione: si tratta di radunare i presunti dissidenti e di costringerli a proclamare la loro fedeltà a Pechino. Un atto di sottomissione esplicito e compromettente. La polizia s’è presentata al monastero, con l’intenzione di costringere i monaci, e quelli gli hanno sbarrato il posto. La polizia è entrata lo stesso, ha trovato foto del Dalai Lama sulle pareti di alcune celle e ha arrestato un po’ di bonzi. 370 monaci sono allora usciti in strada e alcune migliaia di cittadini gli hanno dato man forte. La polizia ha sparato sulla folla.

Pechino non potrebbe ammorbidirsi?
Ammorbirsi? Pensi che a maggio vogliono far passare il tedoforo con la fiamma olimpica anche per le vie di Lhasa... [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 7/4/2008] (leggi)

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