varie, 7 aprile 2008
MAJORINO Giancarlo
MAJORINO Giancarlo Milano 7 aprile 1928. Poeta. «[...] ha fatto il bancario, il rappresentante, il bookmaker, il professore di liceo, il docente di Estetica alla Nuova accademia di belle arti, è presidente della Casa della poesia di Milano. Sui tanti mestieri della sua vita scherza: ”Come gli scrittori americani”. uno degli ultimi maestri della poesia italiana del Novecento. [...] Viaggio nella presenza del tempo (Mondadori). l’’opera di una vita”, a cui Majorino lavora dal 1969. Quasi 40 anni. [...] Ottanta per cento in versi, 20 per cento in prosa, 420 pagine, 40 personaggi, una moltitudine di vicende narrate, alcune autobiografiche che vanno indietro fino ai tempi del fascismo. A volte qualcuno gli chiede: ”Ma perché i suoi versi sono così complicati?”. Risposta: ”Ma perché, la vita è una cosa facile?”. Giancarlo Majorino si definisce spesso ”un vampiro buono”. Spiega: ”Sono ancora innamorato del teatro della vita nelle strade”. Anche se a volte è più duro: ”Viviamo in una dittatura dell’ignoranza”. Le trasformazioni della società italiana, a partire dal suo primo libro (La capitale del Nord, 1959), le ha viste soprattutto attraverso la sua città, Milano. Ogni mattina si ritrova la cassetta della posta stracolma. Racconta un aneddoto: ”Quando ho cambiato casa la portinaia, tanta era la corrispondenza, credeva che avessi un’azienda di media grandezza”. Invece si tratta di persone che scrivono poesie e gliele mandano. un’occasione per riflettere: ”Invece che avere a che fare con esperienze complesse attraverso i poeti veri’ spiega Majorino – oggi la gente ha bisogno della poesia fai da te, per sfogarsi”. Pochissimi libri acquistati, ancor meno quelli letti. ”Ma la poesia ha ancora un ruolo potente”. Questo: ”In un mondo di doveri, scadenze, affanni, resta un’esperienza fantastica dal punto di vista della ricerca della felicità”. E poi c’è qualcuno che i versi li impara a memoria: Angelo Bissolotti, padrone dell’’Osteria del treno” in via san Gregorio, a Milano. Conosce le poesie di Majorino, i due sono amici. [...]» (Gianni Santucci, ”Corriere della Sera” 7/4/2008).