Corriere della Sera 7 aprile 2008, Alessandro Trocino, 7 aprile 2008
Ripa di Meana: sceglierò il centrodestra. O Giuliano. Corriere della Sera 7 aprile 2008 « molto probabile che voterò per il centrodestra»
Ripa di Meana: sceglierò il centrodestra. O Giuliano. Corriere della Sera 7 aprile 2008 « molto probabile che voterò per il centrodestra». Ma come, Carlo Ripa di Meana, lei era con la «gioiosa macchina da guerra» di Occhetto. E nel ’96, da leader dei Verdi, era sul palco con Prodi. «Sono amareggiato. La sinistra è cambiata, senza ritorno. Non c’è più la sensibilità, la passione per la sacralità del passato. C’è un avvitamento verso l’abisso». Addirittura? Non starà esagerando? «Ormai sono adoratori del Pil, immersi nella menzogna. Io sento il bisogno di uscirne». Ma ora c’è Veltroni. «Ho sentito finire tutto nelle sue parole, nel suo lessico insieme acquoso e fumista. Descrive vaghi scenari di riscatto e poi sfonda il Pincio per farci un supergarage. A Roma è stato portavoce dei giganti immobiliari. Non ha doti palingenetiche. acquoso, flaccido. Stringi e non c’è nulla». attento all’ambientalismo. «Ha inglobato Legambiente con lo slogan del fare, senza neanche qualificarlo come fare bene». Pecoraro Scanio? «Imperdonabile, brilla per intransigenza. E dire che all’inizio era nella destra dei Verdi». Come uscirne? «Dinnanzi a tanta traumatica mediocrità mi sono interrogato». E cosa si è risposto? «Che alla mia verde età, 80 anni, operato a cuore aperto da meno di un mese, potrei attraversare l’Umbria e andare a votare per il Pdl». Ma perché? «Confesso. In certi momenti mi assale un terrore profondo. Vedo il Paese assediato. Profezie cupissime. Un martellamento di cattive notizie. La bufala, il Brunello, il Fondo monetario». Tutta colpa del centrosinistra? «Ha preso pessime decisioni. Sul paesaggio si è comportato in maniera arrogantissima. Il disincanto è vastissimo». Sicuro che Berlusconi e il Pdl diano più garanzie? «Non c’è dubbio che abbiano un record di condoni, di leggi obiettivo, di ponti sullo Stretto. Molte pagine nere». Però? «Prendiamo Tremonti: ne ho detto peste e corna per anni, accusandolo di voler vendere il Colosseo, la Fontana di Trevi. Ma devo riconoscere: il suo pamphlet è coraggioso. il leader dei conservatori. E poi c’è la Moratti». Lei non è un amante degli Expo. «Sono un expoicida. Queste mostre sono anche un cattivo affare. Ma la Moratti è stata bravissima a respingere il torracchione, voluto da questi Fuksas, predicatori di futuro che cercano la loro nicchia di immortalità. E non è stata arrogante». Lei è ancora radicale? «Non ho rinnovato la tessera. Troppo anticlericalismo. Si coglie in Ratzinger un pensiero minaccioso di regresso: io lo vivo come una meravigliosa messa in questione delle certezze contemporanee». Trova utile anche Giuliano Ferrara? «Magnifico, di una grandezza senza pari, al livello di Bernanos. Lo trovo grande, sono ammirato, ha il rango di una natura che interroga, che fa luce. Sono attratto». Nel senso che lo voterà? Non vota Pdl? «Ecco, ha colto nel segno. Sono combattuto. una brutta lotta». Alessandro Trocino