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 2017  ottobre 16 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

L’Austria va a destra. Gestire i migranti per l’Italia diventerà ancora più complicato?

Sei milioni e mezzo di austriaci dai 16 anni in su sono andati ieri alle urne. I risultati dicono che c’è stata una netta sterzata a destra. La Oevp, il partito dei popolari guidato da Sebastian Kurz, è stato il più votato con il 31,7% dei consensi (in base alle proiezioni su ben il 98% dei seggi), oltre sette punti in più rispetto alle ultime elezioni. Al secondo posto sono arrivati i socialdemocratici del cancelliere uscente, Christian Kern, con il 26,9%. È balzata di 5 punti la Fpoe, cioè la destra nazionalista, islamofoba ed euroscettica di Heinz-Christian Strache, che ha raggiunto il 26%. Batosta per i Verdi, il partito del presidente della Repubblica Van der Bellen, quasi certa di un risultato sotto la soglia di sbarramento del 4%, dunque fuori dal Parlamento. A questo punto il cancelliere in pectore è il popolare Kurz, che dovrebbe formare un governo con l’ultradestra. Sembra molto meno probabile, invece, che nasca una nuova Grosse Koalition tra popolari e socialdemocratici, come era avvenuto nella legislatura appena conclusa.

• Ho letto che questo Kurz è giovanissimo.
Ha 31 anni e, quando entrerà in carica, diventerà il premier più giovane del mondo. In patria l’hanno soprannominato Wunderwuzzi, il mago bambino. Viennese, figlio di un’insegnante e di un tecnico, ha alle spalle già una lunga carriera politica: dopo la campagna elettorale del 2010, a 24 anni venne nominato Segretario di Stato, prima ancora di aver finito gli studi da avvocato, poi il passaggio al ministero degli Esteri. È segretario dell’Oevp dallo scorso maggio e ha spostato il partito talmente a destra che il settimanale Profil lo ha nominato «il vero erede di Joerg Haider», l’ex capo della destra estrema che conquistò per la Fpoe un posto al governo già nel 2000. Il giovane Kurz ha inoltre cambiato il colore simbolo del suo partito, passato dal nero al turchese e ha trovato come testimonial personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, come l’ex miss Austria o l’ex campione di Formula Uno Niki Lauda. Kurz è attivissimo sui social. Per esempio, ha postato un video in cui scala una montagna e, arrivato in cima, lancia uno sguardo all’orizzonte e dice: «La nostra è la terra più bella del mondo e dobbiamo riportarla in vetta». 


• Dopo Macron in Francia, un’altra ventata di rinnovamento nel Vecchio Continente.
Direi che i paragoni con il presidente francese Macron sono del tutto fuori luogo. Kurz non ha mai mostrato alcuno spirito europeista, anzi. Il suo maggiore vanto, rivendicato in campagna elettorale, è aver organizzato il blocco del confine austro-balcanico che ha causato la tragedia di Idomeni, alla frontiera greca, dove migliaia di migranti in fuga dalle guerre sono rimasti accampati per mesi. In più con lui al potere Vienna rischia di diventare un ostacolo ai piani di rilancio dell’integrazione europea prospettati da Macron, perché Kurz si oppone all’istituzione di un ministro delle Finanze dell’eurozona. Secondo i suoi avversari il futuro cancelliere assomiglia più a Viktor Orbán, il presidente populista ungherese in lotta con Bruxelles, anche se con modi e toni più moderati.


• Direi allora che è un nuovo colpo duro per l’Unione europea. 
Se ricorda, già nel 2016 l’Austria tenne col fiato sospeso tutta Europa, quando la destra populista sfiorò la presidenza della Repubblica. Quelli del Fpoe, durante la campagna elettorale, hanno fatto sapere che, se fossero andati al governo, si sarebbero alleati con l’Ungheria di Orbán per arricchire il quartetto di Visegrad, i “signori no” dell’Europa dell’est, che si sono messi di traverso sulle politiche migratorie comuni. Il loro leader, Strache, da giovane fece parte di organizzazioni neonaziste e non è escluso che non proponga presto un referendum sulla permanenza dell’Austria nell’Ue. 


• L’Austria è nostra vicina, per l’Italia cosa cambia ora?
Il nostro governo conosce bene Kurz perché, da ministro degli Esteri, è stato protagonista di un braccio di ferro che ha portato i due Paesi sull’orlo di una crisi diplomatica. Da quando ha assunto la carica, Kurz ha utilizzato il tema dei migranti, e della rotta che passa dal Brennero, per conquistare consensi. Dal paese alpino privo di sbocchi sul mare Kurz ha cercato di dirigere la politica europea in materia di sbarchi, in particolare quelli in arrivo sulle coste italiane, pretendendo «che venga interrotto il traghettamento di migranti illegali da Lampedusa verso la terraferma». Lo scorso anno, al quotidiano Die Presse, ha rilanciato anche l’ipotesi di «accogliere le persone su un’isola, per poi organizzare il loro rientro». 


• Ma perché gli austriaci hanno così paura dei migranti se non hanno il rischio sbarchi?
Beh, l’Austria è uno tra i paesi d’Europa in cui sono state presentate più richieste di asilo. Oggi l’8% della popolazione è musulmana, una percentuale mediamente piuttosto alta. I sondaggi ci dicono poi che un terzo degli austriaci non vorrebbe avere un musulmano come suo vicino di casa. Così tutti i partiti, non solo quelli di ultradestra, hanno sposato via via una politica di controllo delle frontiere e di chiusura culturale. E questo non ha fatto altro che aumentare nei cittadini la sensazione di un’emergenza alle porte. Un circolo vizioso che anche da noi potrebbe mostrare presto i suoi effetti.
(leggi)

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