il Fatto Quotidiano, 16 ottobre 2017
Ma mi faccia il piacere
Il Cavaliere di Hardcore. “Andai con Gheddafi e con i suoi architetti nei centri di accoglienza su cui avevo ottenuto che ci fossero i caschi blu dell’Onu a garantire che fossero rispettate le condizioni umanitarie. Guardo i bagni e mi accorgo che non c’era il bidet e quando Gheddafi mi chiese cosa fosse il bidet io risposi: ‘I bidet ce li metto io, avrò l’orgoglio di aver insegnato agli scopatori di africani che esistono i preliminari’” (Silvio Berlusconi, presidente FI, 14.10). Aiutiamoli a bagno loro.
Mai più senza. “Un copripiumino matrimoniale con la foto della loro stretta di mano: è solo uno dei regali che Silvio Berlusconi ha pensato per il 65esimo compleanno dell’amico Vladimir Putin. A realizzarlo è stato Michele Cascavilla, ad e fondatore del marchio Lenzuolissimi, già autore del libro Le lenzuola del potere, con la prefazione di Berlusconi” (Repubblica.it, 7.10). Aiutiamoli a casino loro.
Pisapippe. “Il voto spacca i deputati di Pisapia” (Repubblica, 13.10). L’esperimento di scissione dell’atomo è perfettamente riuscito.
Trema, Catalogna! “L’Italia ritiene inaccettabile la dichiarazione unilaterale di indipendenza e rigetta ogni escalation” (Angelino Alfano, Ap, ministro degli Esteri, 1.10). Mo’ se lo segnano.
Illetterato. “Sono comprensibile nei confronti di chi diffida di me come scrittore” (Dario Franceschini, Pd, ministro dei Beni Culturali, Che tempo che fa, Rai1, 9.10). In effetti è comprensibile che qualcuno diffidi di lui come scrittore. Invece è incomprensibile che lui, come scrittore, confonda comprensivo con comprensibile.
Sincreti(ni)smi. “Convention ulivista per Bonino. Apre a Letta e chiude a Prodi. Interventi di Saviano e Pisapia: ipotesi di una lista laico-cattolica” (La Stampa, 10.10). Ma anche un po’ buddista, un po’ mormone, un po’ avventista del settimo giorno e un po’ testimone di Geova.
Ruspante. “La pazza idea che si fa strada nella Lega: ‘In futuro anche noi nelle larghe intese’” (La Stampa, 14.10). Salvini indosserà una felpa con la scritta “Aiutiamoci a Casta nostra” e guiderà una ruspa a forma di poltrona.
Onore di santità. “Restituita la divisa all’eroe Contrada” (Il Tempo, 14.10). “Gabrielli restituisce l’onore a Contrada. Dopo 10 anni è reintegrato in Polizia” (il Giornale, 14.10). Cose che càpitano agli uomini d’onore.
Le grandi riforme. “Norvegia: sancita parità salariale tra calciatori e calciatrici. Domani con @LottiLuca daremo vita a tavolo di lavoro su questi temi. #avanti” (Maria Elena Boschi, Pd, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Twitter, 9.10). Dopo la Costituzione, la legge elettorale ed Etruria, finalmente ha trovato la sua strada.
Libero abuso in libero Stato. “‘Basta fango dai pm’. La rivolta dei sindaci. Davanti a Mattarella l’atto di accusa di Enzo Bianco. Ovazione dell’Anci. Il nodo del reato di abuso d’ufficio: ‘La nostra reputazione è sotto attacco’” (Il Messaggero, 13.10). Qui non si può più nemmeno abusare in santa pace, signora mia.
Via via la democrazia/1. “Gustavo Zagrebelsky è un mio amico, gli voglio un gran bene e ho grande stima per le sue capacità giuridiche ma sono in totale disaccordo sulla sua posizione politica. Lui ha molta considerazione per il popolo sovrano. E il popolo che deve decidere e questa è la democrazia. La mia tesi è molto diversa… La sovranità è affidata a pochi che operano e decidono nell’interesse dei molti” (Eugenio Scalfari, la Repubblica, 14.10). E beninteso: solo se quei pochi li scelgo io.
Via via la democrazia/2. “Mi è molto dispiaciuto di essere praticamente la sola voce che sostiene queste tesi” (Scalfari, ibidem). Dài, Eugenio, non buttarti giù: è pieno di fascisti che la pensano come te.
Gli piacere vincere facile. “Veltroni veniva da un’esperienza molto intensa fatta con Romano Prodi in uno dei migliori governi italiani di fine anni Novanta” (Scalfari, ibidem). Bella forza: a fine anni Novanta ci furono solo il governo Prodi e il governo D’Alema.
Il titolo della settimana/1. “La solita classifica farlocca: l’Italia è tra i Paesi più corrotti” (Libero, 11.10). In effetti, chi potrebbe mai crederci?
Il titolo della settimana/2. “Paradossale manifestazione: migliaia di ragazzi sfilano per opporsi ai progetti d’alternanza scuola-azienda. Dicono che non desiderano fare gli schiavi e preferiscono la carriera dei bamboccioni. Gli studenti protestano: non vogliono lavorare” (Libero, 14.10). Vorranno mica studiare?