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 2017  ottobre 16 Lunedì calendario

Alimentari, detersivi e saponi. Il metodo per abbattere i costi

Si chiama “autoproduzione”, ed è una pratica che mescola il fai-da-te, il sapere delle nonne, un pizzico di scienza e una buona dose di etica e natura. Detersivi, deodoranti, dentifrici, ma anche alimentari fatti in casa come il pane, la pasta, il dado vegetale possono far risparmiare anche 190 euro a settimana a una famiglia di quattro persone. Non poco, se Confcommercio assicura che il 40% della spesa degli italiani è destinata ad alimentari, casa e vestiti. Nel 2017 raggiungerà i 7.800 euro, su un totale procapite di quasi 17.300 euro. Cifre importanti, che puoi sforbiciare da solo. Certo, ogni famiglia è a sé. Ma di certo la grande industria non sorride a questa tendenza all’autoproduzione. 
I VANTAGGI 
Solo per la cura del corpo si legge nel Rapporto Coop 2017 spendiamo nel Belpaese 10 miliardi all’anno? Con un po’ di pratica puoi perfino azzerare questa voce di spesa. In libreria si trovano molti manuali, fioriscono i blog su internet di chi si cimenta e racconta la propria esperienza, il passa-parola vive anche sui social network. In Italia un gruppo su Facebook come “Tutti pazzi per l’autoproduzione”, dove gli utenti si scambiano consigli e ricette, ha quasi 19mila iscritti. 
Se i vantaggi di autoprodurre le cose in casa partono dal risparmio e finiscono con il fare del bene all’ambiente, cominciamo dalle obiezioni. Il fattore tempo potrebbe essere il primo ostacolo per un consumatore “normale”, e cioè abituato a comprare tutto in negozio, magari online. Non ne serve molto, assicura Lucia Cuffaro, presidente del Movimento per la “Decrescita felice” e autrice di numerosi manuali, tra cui Risparmia 700 euro in 7 giorni e Fatto in casa: «Per l’igiene e la cura del corpo di tutta la famiglia si spendono 50-60 euro per gli ingredienti, per realizzare prodotti fai da te che durano poi per più di sei mesi. Per ogni ricetta», giura Cuffaro, «occorrono non più di cinque minuti». E pure gli ingredienti, oggi, si trovano non solo in erboristeria, ma anche su internet e puoi farteli recapitare a casa». 
Seconda obiezione possibile: è cosa da donne, meglio se casalinghe. Per la Cuffaro è un falso mito: «Ai corsi che tengo si iscrivono in tanti uomini, interessati soprattutto a prodotti semplici da autoprodurre come il deodorante che insegno a produrre con 15 centesimi, contro i 5 euro in media che si spendono in farmacia o al supermercato e al tema dei capelli: mi chiedono come non farli cadere. Rispondo con consigli sull’alimentazione e sugli shampoo fai-da-te e senza siliconi». Per non parlare dei tanti “lui” che nella coppia si cimentano in cucina. 
Terza obiezione: non ho abbastanza spazio in casa. Lucia racconta che conserva la trentina di ingredienti primari che le servono in tre ripiani di una credenza della cucina, non ha certo una stanza apposita. Non solo il risparmio: autoprodurre cosmetici o alimentari evita di entrare in contatto con ingredienti chimici o poco salutari, e fa quindi bene alla salute. Si parla quindi di eco-risparmio. 
Linda Maggiori ha 36 anni, tre figli dai 4 ai 9 anni e un marito che lavora come educatore. Lei lavora saltuariamente a progetto, oggi vive di autoproduzione e ci ha pure scritto un libro, dal titolo Impatto zero. Vademecum per famiglie a rifiuti zero. Sì, perché quasi sempre l’autoproduzione va a braccetto con una forte sensibilità per le tematiche ambientali. È uno stile di vita. 
STILE DI VITA 
Certo, si può partire passo dopo passo, ma Linda racconta che per lei è stata “una sorta di obiezione di coscienza: in famiglia non navighiamo nell’oro, ma prima di puntare al risparmio desideravamo rompere la cultura dell’usa-e-getta, dei mille imballaggi in plastica, dei consumi compulsivi». Per gli alimentari Linda spiega che per la sua famiglia spende tra i 200 e i 300 euro al mese. Non molti: ci mangiano in 5. Lei produce in casa dentifricio, detersivi per piatti e pavimenti e altro ancora. La sua ricetta di ecorisparmio prevede anche: niente automobile; mercatini locali per frutta e verdura; adesione a Gruppi di acquisto solidale per pasta e riso e poi compere di prodotti “sfusi” se possibile. «L’autoproduzione si sta diffondendo perché fa riscoprire l’importanza di fare le cose con le proprie mani», spiega Maurizio Pallante, saggista e icona ambientalista. «La mania del comprare tutto ci ha mutilato, privandoci dalla soddisfazione di fare. L’uomo fin dal Neolitico è stato caratterizzato dal saper fare: è artigiano, quando adopera le mani impara a fare le cose meglio, inviando un flusso di informazioni vitali al cervello».