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 2017  ottobre 16 Lunedì calendario

L’agente delle dive Lucherini: «Perplesso da tanto scalpore. I divani sono sempre esistiti»

È il press agent più famoso d’Italia, lavora nel settore dai tempi della «Dolce vita» e non c’è pettegolezzo, litigio, notizia segretissima, di cui lui non sappia tutto. I divani dei produttori, dice Enrico Lucherini, classe 1932, sono sempre esistiti. Questo, naturalmente, non toglie che si tratti di un’abitudine abbietta: «Sono storie sgradevoli, di uomini di potere che approfittano della loro posizione, di ricatti tremendi, e io ne conosco tante». Sulla vicenda Asia Argento, mostra, però, qualche perplessità: «Conosco Asia da sempre, ho lavorato con lei quando era una bambina. E sono rimasto sbalordito. Mi è sembrata una cosa strana». I tentativi, le richieste, sono un fatto, ma «se c’è stata violenza, è tutto un altro discorso. E non si discute. Eppure la stessa Asia ha raccontato che, dopo quell’incontro, ce ne sono stati altri, che lei e Weinstein si sono rivisti. Insomma, è una cosa curiosa». Accanto all’attrice, prosegue Lucherini, «ci sono sempre stati i suoi compagni, ragazzi giovani, io l’ho vista ogni volta così. Di sicuro a un grande lancio americano Asia teneva molto, e infatti in Usa ha fatto vari film». I fratelli Weinstein, prosegue Lucherini, sono sinonimo di potenza: «Tutte le volte che mi è capitato di incontrarli, ho avvertito profumo di Oscar e di miliardi. Sono famosi per le feste milionarie e per la capacità di portare i loro film dritti agli Academy Awards. Per tanti titoli si sono prodigati, hanno lavorato per la “Vita è bella”, e anche per “The Artist”».
Le vicende di produttori e giovani attrici affondano radici nella storia del cinema, sono legate a film celeberrimi: «Quella che, quando mi è stata raccontata, mi ha fatto più tristezza riguarda Silvana Mangano e Marcello Mastroianni. Due ragazzi romani, quartiere San Giovanni, che all’epoca stavano insieme e si volevano molto bene. A dividerli fu “Riso amaro”. Il produttore De Laurentiis disse alla Mangano che l’avrebbe messa sotto contratto a patto che lasciasse Marcello. E così andò, lei fece il film, De Laurentiis la sposò, e Mastroianni, prima di arrivare ai ruoli importanti, fece una gavetta lunghissima. Con Silvana si rividero tantissimi anni dopo, sul set di “Oci ciorne”. Nella “Dolce vita” il ruolo che poi fu affidato a Anouk Aimeè doveva essere di Mangano, ma, se avesse accettato, avrebbe rivisto Marcello, e quindi dovette rinunciare». Per le attrici italiane volate a Hollywood la storia si ripeteva puntualmente: «Ne parlavo l’altra sera con Ursula Andress, e mi è tornata in mente anche Virna Lisi. Lavorare lì significava respirare un clima continuo di tensione, non è una novità. Le attrici venivano inondate di proposte, fiori su fiori, inviti continui, e alla fine dovevano decidere. Molte tornavano indietro, in Italia».
Prima delle riprese di un film possono succedere tante cose, anche inimmaginabili : «Per “Malena” Tornatore voleva assolutamente Monica Bellucci, ma Harvey Weinstein insisteva, continuando a proporgli nomi di attrici americane. E poi aggiungeva al copione scene erotiche, in numero sempre maggiore. Fu un testa a testa, Tornatore gli spiegava che le dive statunitensi non andavano bene, che messe in quel contesto, mentre passeggiavano sul lungomare siciliano, sarebbero sembrate delle turiste. Ma lui insisteva. Alla fine Tornatore ce l’ha fatta». Viene naturale chiedere se il produttore, quella volta, avesse tentato la solita strategia con una bellezza mozzafiato come Bellucci: «No, non ho mai saputo che avesse ricevuto fiori o altro. Chissà, forse gli piaceva meno». Torna in mente anche Sofia Loren: «Sofia mai, è stata ovviamente corteggiata da tutti, ma a Hollywood è arrivata già con Ponti, il suo produttore, poi marito». Anche Elsa Martinelli, elegante signora della moda scomparsa quest’estate, che al cinema, per sua scelta, ha detto presto addio, «avrà avuto chissà quante proposte». Molti anni dopo, negli 80, la pratica della diva che si unisce al produttore e si mette al sicuro è rimasta la più diffusa: «Penso a Edwige Fenech e a Luciano Martino». Oggi, per fortuna, qualcosa è cambiato: «Nel cinema italiano, queste cose succedono molto meno spesso. Magari però succede, spesso in ambiente televisivo, di notare dei cambiamenti, di vedere che, improvvisamente, un’attrice veste in modo molto più ricercato, o riceve di continuo offerte di ruoli importanti».