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 2017  agosto 05 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il Papa contro Maduro

Papa Francesco è intervenuto sulla situazione venezuelana con un comunicato della Segreteria vaticana in cui si esprime «profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi in Venezuela con l’aumento di morti, feriti e detenuti». La Santa Sede chiede che «si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente», che «venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione». Quindi l’invito a sospendere la nuova Costituente e le altre iniziative in corso perché «anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro, e ipotecano il futuro; si creino le condizioni per una soluzione negoziata». Lo stesso papa Francesco esprime la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo nel Paese e segue « da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani». Quindi l’appello «all’intera società affinché venga scongiurata ogni forma di violenza invitando, in particolare, le Forze di sicurezza ad astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza». I vescovi venezuelani hanno attaccato la Costituente sostenendo che non è stata convocata in modo legittimo.  

Aggiorniamo la situazione.
Il presidente del Venezuela si chiama Nicolás Maduro, 54 anni, un uomo di mole gigantesca, un metro e 90 per più di cento chili, sposato, una figlia. Faceva il conducente di autobus, poi il sindacalista, poi il vecchio presidente Hugo Chávez se lo mise vicino e quando gli diagnosticarono un cancro senza speranza, lo indicò al popolo come suo successore. Morto Chávez, Maduro fu effettivamente eletto presidente della Repubblica. Stiamo parlando di un regime comunista-comunista, che ha la seconda riserva di petrolio al mondo, campa soprattutto con quello che gli comprano gli Stati Uniti, i quali però sono maledetti ogni giorno, e anche adesso, come forza capitalista e imperialista. È successo che nel dicembre 2015, alle elezioni politiche, Maduro ha perso il controllo del Parlamento: la maggioranza è andata agli oppositori, il regime è entrato in crisi. Dopo vari scontri di tutti i tipi, che hanno lasciato sul terreno 118 morti, Maduro ha letteralmente inventato la soluzione: con un decreto presidenziale, mai approvato o convertito dal Parlamento, ha convocato le elezioni per una Assemblea costituente, incaricata di scrivere una nuova costituzione nella quale, evidentemente, il Parlamento eletto regolarmente nel 2015 sarà completamente esautorato. S’è votato domenica scorsa, le manifestazioni contrarie sono state represse con un bilancio di dodici morti, i maduriani dicono che ha votato il 43% dell’elettorato, gli antimaduriani ribattono che è andato alle urne solo il 12%, l’Assemblea costituente s’è intanto insediata e ha eletto il suo presidente. La gran parte del mondo - Italia compresa - ha esecrato gli ultimi fatti e s’è rifiutata di riconoscere questa nuova Costituente, l’Argentina ha anche annunciato che il Venezuela sarà escluso dal Mercosur, cioè il mercato unico latino-americano, e però qualche Paese s’è schierato con Maduro: Russia, Cuba, Bolivia, El Salvador, Nicaragua.  

Russia?
Putin ha detto che se gli Stati Uniti, per rappresaglia, smetteranno di comprare il petrolio venezuelano (740 mila barili al giorno), lo comprerà la Russia. È una posizione da valutare così: Mosca adopera Washington come una stella polare, dove si piazza l’America la Russia sta sempre dalla parte opposta. L’amicizia con Trump, se ancora esiste, sembra ben mascherata.  

Gli Stati Uniti hanno preso posizione contro Maduro?
Sì, ma non fino al punto di non comprargli più il petrolio. Trump s’è limitato a stabilire un embargo su tutti i beni del presidente, o riconducibili a lui, che si trovano negli Stati Uniti. Lo stesso trattamento è stato riservato a parecchi dirigenti del regime venezuelano. Però Goldman Sachs ha comprato titoli di Pdvsa (la compagnia petrolifera di Caracas) per un valore nominale di 2,8 miliardi di dollari e poi altri 700 milioni di debito venezuelano. Tre miliardi e mezzo (nominali) di dollari. Non proprio una mossa da nemici.  

Come si spiega?
L’esborso reale per i titoli Pdvsa è stato di 865 milioni. Goldman ha spuntato uno sconto del 69%. Ha poi spiegato: «I titoli sono in fondi e conti che gestiamo per i nostri clienti. Molti investitori effettuano simili investimenti quotidianamente. Riconosciamo che la situazione è complessa e in via di evoluzione e che il Venezuela è in crisi. Siamo d’accordo sul fatto che la vita deve essere migliore, e abbiamo effettuato l’investimento in parte perché riteniamo che migliorerà».  

Il Venezuela è anche in crisi alimentare, non si trova la roba da mangiare.
Il Sole 24 Ore ha parlato di cinque crisi contemporanee: alimentare, istituzionale, economica, politica, sociale. Maduro resiste anche perché i militari, che controllano parecchi pezzi del Paese, sono ancora dalla sua parte. (leggi)

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