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 2017  agosto 05 Sabato calendario

DATECI I MAESTRI (ANCHE CATTIVI) - BARBARA PALOMBELLI: “NELL’ERA DEI TELEFONINI E DEI SOCIAL, NON C’È UN SOLO GIORNALISTA FAMOSO VENUTO FUORI DAL WEB - MANCANO I MAESTRI. E POI I GIOVANI NON HANNO CORAGGIO. MA TI PARE CHE PER DIVENTARE GIORNALISTA DEVI FREQUENTARE UNA SCUOLA? IL GIORNALISTA È SEMPRE STATO DISOBBEDIENTE, UNO ORIGINALE, UN IRREGOLARE…” -

Gli artigli della Palomba, come dice il sito Dagospia. “Vabbé, dai…”.

No, è così: resti una giornalista che non fa sconti. “Il nostro mestiere ha una regola precisa: non bisogna avere paura di raccontare la verità. All’Europeo, Claudio Rinaldi, mio direttore e maestro, me lo insegnò concretamente. Un giorno, mi disse: “Davvero hai trovato le prove dei fondi neri dell’Iri? Bene, non c’è problema: ti faccio scrivere tutto”. Fu di parola. Ero poco più di una ragazza. Una grande lezione”.

(Dai settimanali ai quotidiani, passando per la radio e diventata ormai una regina della tivù - il suo programma Forum, su Canale 5 dalle 11 alle 13, e poi su Retequattro dalle 14 alle 15,30, ha l’ascolto più alto d’Europa - Barbara Palombelli non ha smarrito lo sguardo della cronista. Abituata a frequentare i potenti, veri o presunti, sa scendere nella pancia del Paese. Spiazzante e mai devota, snob il necessario, passionale, capace di essere lama, coraggiosa).

“A Forum siamo stati i primi a trasmettere la cerimonia di un matrimonio gay: era una domenica pomeriggio e non ci furono proteste. Aggiungo che, nella prossima edizione, partiremo con uno spettacolo sul testamento biologico…”.

Vecchi sussulti radicali. “Può darsi. Tra una lite condominiale e una baruffa tra fidanzati, con spirito pannelliano cerco di far passare un concetto: la legge è un’arma per essere più liberi. Perciò dentro infiliamo anche qualche tema di quelli che, sul serio, interessano la gente”.

Perché poi il nostro Paese è raccontato poco e male. “Sai, nell’era totalizzante dei telefonini e dei social network, non c’è un solo giornalista famoso venuto fuori dalla grandiosa narrazione del web. Se ci pensi, è clamoroso. I nomi sono sempre gli stessi: Ferrara, Mieli, Scalfari, Vespa, Feltri, Mentana…”.

La colpa è di… “Mancano i maestri. E poi i giovani non hanno coraggio. Ma ti pare che per diventare giornalista ormai devi frequentare un’apposita scuola?  Mentre come sai il giornalista è sempre stato un disobbediente, uno originale, un irregolare…”.