
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sta arrivando un inasprimento del codice della strada. Sarà un decreto e sarà emanato tra una quindicina di giorni.
• Un altro decreto? E l’urgenza quale sarebbe?
Beh, l’urgenza potrebbe essere l’arrivo dei mesi di luglio- agosto: sono quelli con il maggior numero di morti provocati da incidenti stradali. A luglio i morti sono 19 al giorno, dati Istat-Aci riferiti al 2007. La classifica per il numero di morti, nelle prime posizioni, prosegue così: 17 al giorno a giugno, 15 ad agosto. I mesi più sicuri sono dicembre, ultimo con 11 morti al giorno, e gennaio-febbraio, con 12. Il dato di agosto è particolarmente grave: questo mese è quello con meno incidenti in assoluto, il che significa che si tratta di incidenti in genere gravissimi, dato che ad agosto muore così tanta gente per strada. Quindi l’urgenza potrebbe essere: variamo un pacchetto di norme più severe prima delle vacanze estive, perché le vacanze estive sono il periodo più pericoloso.
• Di che norme si tratterebbe?
Sto riferendo indiscrezioni e pezzi di interviste rilasciate da questo o da quello, comprese alcune anticipazioni del mensile
Quattroruote. Niente di ufficiale. Si preparerebbe questo provvedimento di 28 articoli nel quale sarebbe previsto il tasso alcolico zero per i minori di 21 anni e per gli autisti professionisti, cioè quelli che guidano bus, taxi, camion. Per tutti gli altri il tasso alcolemico deve stare sotto il grammo e mezzo per litro. Se uno ha un tasso più alto o se stava guidando sotto l’effetto della droga finisce dentro, da sei mesi fino a tre anni. Se ammazza qualcuno, gli viene ritirata la patente per quattro anni. Se ammazza qualcuno ed era ubriaco o fumato si fa dai tre ai dieci anni. Se ne ammazza più di uno, resta dentro fino a 15 anni.
• Ma questo basterà? C’è un rapporto tra la durezza della pena e la diminuzione dei reati?
Le nuove norme prevedono l’inserimento della scatola nera sulla macchina, quel meccanismo che permette di capire come uno ha guidato. C’è poi la volontà di metter soldi nella sicurezza stradale. Lei sa che tanti comuni vivono di multe: piazzano un autovelox su un bel rettilineo e beccano tutti quelli che si fanno tentare dall’accelerata facile ma proibita, cioè la stragrande maggioranza. I soldi incassati in questo modo dovrebbero essere reinvestiti in sicurezza, almeno in parte, ma nessuno dei comuni in questione (quelli con più di 10 mila abitanti) segue questa disposizione. Il ministero ha tentato di capire quanti soldi entrano complessivamente in gioco, ma gli enti locali hanno in genere fatto finta di non sentire la domanda. Tuttavia, s’è calcolato che dovrebbe trattarsi più o meno di un miliardo e 7-800 milioni. Tra i 28 articoli del decreto c’è anche la regola che ai comuni che non investono in sicurezza stradale saranno sospesi in tutto o in parte i finanziamenti.
• Questo giro di vite è provocato dal fatto che gli incidenti stradali sono in aumento?
No, i dati mostrano una diminuzione costante degli scontri e dei morti. In base ai dati di Istat e di Aci i morti del 2007 sono stati 5131. Nel 2000 erano stati 7000. Il Censis ha valutato un calo ulteriore del 5% nel 2008. Sono diminuiti ancor più nettamente gli incidenti. Però l’Unione Europea ci aveva impegnato a dimezzare il tasso di mortalità entro il 2010, il che significa che per quella data dovremmo esser scesi sotto i 3500 morti l’anno. Siamo lontani.
• Non sarebbe meglio dare la patente a 21 anni?
Le nuove norme prevedono il foglio rosa a 17 anni. Con l’obbligo però di farsi accompagnare da qualcuno che abbia la patente da almeno dieci anni. Presa la patente, sarà vietato andare a più di 90 all’ora in autostrada e a più di 70 sulle strade extraurbane. Francamente, forse sarebbe stato meglio portare l’età della patente a 21 anni. I dati dicono che la macchina uccide soprattutto i giovani: la fascia più colpita è quella che sta tra i 25 e i 29 anni e le giornate più tragiche sono il venerdì e il sabato notte. Quindi bisognerebbe far qualcosa anche con le discoteche, obbligarle sul serio a non distribuire alcol e a non permettere lo smercio di pasticche. Fino ad oggi il mercato è stato più forte della morte: nessuno ha avuto il coraggio di toccare seriamente le discoteche. Prendere la patente a 21 anni invece che a 18 significa poi vendere meno auto fino a che il ciclo non si sarà ristabilito. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 27/3/2009]
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