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 2013  aprile 28 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Nunzia De Girolamo
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità, dello Sport e delle Politiche giovanili è Josefa Idem (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Enrico Letta è stato per un’ora a ragionare col presidente Napolitano e poi, ieri pomeriggio alle 17, ha sciolto la riserva e letto i nomi dei ministri.

Piuttosto soprendenti, no?
È la parola giusta, e pronunciamola senza sbilanciarci - per ora - in nessuna direzione. Letta aveva il problema di metter d’accordo la richiesta del Partito democratico di un esecutivo «a bassa intensità politica», cioè che non lo compromettesse troppo nell’abbraccio a Berlusconi, e la richiesta del Popolo della Libertà, di segno diametralmente opposto, e cioè che il governo avesse invece peso politico. Controprova di quest’ultimo punto: tenere lontani per quanto possibile i tecnici, che Berlusconi vive come una peste. Direi che il nuovo presidente del Consiglio, nel preparare questo pranzo complicato, ha provato di saper stare in cucina.  

Beh, i tecnici ci sono.
Fabrizio Saccomanni, che va a dirigere il ministero dell’Economia, è stato imposto da Napolitano. Si trattava di tenere a bada la richiesta di Berlusconi, che voleva quel dicastero per se stesso o per Brunetta (a sua volta scalpitante: Brunetta punta al ministero dell’Economia da una vita). Saccomanni è un bellissimo personaggio, 71 anni, romano come Draghi (di cui è grande amico), in Banca d’Italia da mezzo secolo, dal 2006 direttore generale, ha co-pilotato la lira nei giorni terribili della crisi del 1992 ed è stato un protagonista dell’ingresso nell’euro. È un uomo asai spiritoso, patito del Belli, nel 1990, avendo l’Economist paragonato il semestre di presidenza italiana a un autobus guidato dai fratelli Marx, rispose al giornale con una lettera firmata da Chico, Harpo e Groucho. Che altri tecnici ci sono?  

• La Cancellieri, Moavero Milanesi, Giovannini, Trigilia, la Carrozza, Patroni Griffi.
È una bella squadretta, sì. D’altra parte, è ormai prassi che in certe situazioni vinca il criterio della competenza. Della Cancellieri, spostata dagli Interni alla Giustizia, hanno tutti detto sempre benissimo, ha anche corso per il Quirinale, sarebbe stato assurdo tenerla fuori. Moavero Milanesi doveva addirittura diventare ministro degli Esteri. Ammetto che mettere al Lavoro Enrico Giovannini, finora presidente dell’Istat - cioè uno statistico - è abbastanza un mistero. Giovannini non fece bene quando si trattò di raccogliere dati sul trattamento economico che i paesi europei riservano a deputati e senatori e l’Istat da lui diretto non è del tutto esente dal sospetto di aver pesato i numeri anche con qualche preoccupazione politica. Dubbi anche su Patroni Griffi, (sottosegretario alla presidenza del Consiglio), un altro di quelli che s’è comprato casa profittando di leggi troppo favorevoli alla casta. Maria Chiara Carrozza (Istruzione) non è propriamente un tecnico, dato che è stata eletta alla Camera in quota Pd. È una che s’intende di robotica umanoide e simili. Era rettore alla Scuola Superiore di Sant’Anna, il più giovane rettore d’Italia, pisana come il premier, 48 anni. Trigilia (Coesione territoriale) è un sociologo che insegna a Firenze, direi di aspettarlo alla prova dei fatti.  

C’è questo dato clamoroso della Bonino agli Esteri.
È un’ottima scelta, anche se non piacerà a Travaglio che la considera una berlusconiana. Da commissario europeo responsabile della politica dei consumatori, della pesca e degli aiuti umanitari girò il mondo a denunciare ingiustizie e genocidi, al punto che nel 1996 Jacques Delors la nominò «Personalità europea dell’anno», a un certo punto fu anche arrestata dai talebani: ha cioè grande caratura internazionale. In quella posizione non si poteva mettere una personalità di scarso profilo, e d’altra parte era escluso che ci andasse Monti (Berlusconi non voleva) o D’Alema (non per i veti del Pdl, ma per quelli del Pd) e neanche una personalità di peso del centro-destra. Come avrà notato, il trucco del cuoco Enrico Letta è stato quello di tenere i big fuori, a parte Alfano, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Interni.  

• È un governo che ha battuto un sacco di record.
Sì, è il più giovane della storia repubblicana, età media di 53 anni, inferiore di cinque anni a quella del governo Pella (1953). È il governo con la più alta percentuale di donne, 7 su 21 ministri, il 33%, superiore alla media europea che è del 25,5 e meglio anche del quarto governo Berlusconi (2008) che aveva sei donne ministro su 24 (25%). È il primo governo della storia che ha tra i suoi ministri un rappresentante di colore (la democratica Cecile Kyenge, ministro dell’Integrazione, di origine congolese). In sostanza possiamo considerare il primo governo Enrico Letta come coerente col Parlamento che dovrà dargli la fiducia, in cui l’età media è di 48 anni e la percentuale femminile è del 31%.   (leggi)

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