
Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Sui mercati c’è allegria, è qualche giorno che le Borse vanno tutte su, i prezzi dell’energia invece continuano a essere bassi e Obama ieri ha messo sul tavolo un’altra paccata di miliardi per aiutare le banche a liberarsi dei titoli tossici.
• Zitti zitti, non saremo usciti dalla crisi?
Penso sia presto per dirlo, e comunque pochi rialzi consecutivi in Borsa non fanno ancora primavera. E poi, più che la Borsa, che ha le sue paturnie e va su e giù in base a elucubrazioni o scatti di nervi che spesso pochissimi capiscono, bisogna guardare i dati dell’economia reale e qui, ovunque, la disoccupazione è in crescita, la domanda è in calo e le aziende, quando non hanno già cominciato a mandar via la gente, si accingono comunque a ristrutturazioni selvagge. Spesso la Borsa premia questi comportamenti, cioè i tagli di personale. E sono famosi i rimbalzi di titoli provocati dagli annunci di migliaia di licenziamenti. una faccenda abbastanza ripugnante, ma è così. C’è tuttavia un dato concreto, reale, per cui esser contenti.
• E qual è?
Da aprile, il costo di luce e gas calerà sensibilmente. La società Rie (Ricerche Industriali ed Energetiche) ha calcolato per il prossimo trimestre una diminuzione dell’8 per cento delle bollette del gas e di un 7% di quelle della luce. Ogni famiglia dovrebbe trovarsi in tasca 122 euro in più l’anno. Teniamo conto che una piccola diminuzione c’era già stata a gennaio: 5,1% per cento in meno sulla luce e 1% sul gas, per un risparmio complessivo di 36 euro su base annua. Poi c’è la diminuzione del prezzo della benzina, scesa in un anno del 16,4%...
• Ancora poco, direi. Il prezzo del petrolio non s’è più che dimezzato?
Sì, dai 130 euro di giugno ai 40-50 euro di adesso. Tenga conto che sul prezzo insistono tutte le accise, cioè le tasse, che vengono relativamente influenzate dal prezzo del petrolio. E tuttavia la benzina costa ancora troppo: i margini per un taglio ulteriore ci sono, basti pensare che la differenza tra il costo alla pompa nostro e quello medio europeo è cresciuto; adesso la nostra benzina costa 5,5 centesimi in più della media europea, mentre lo scorso 16 febbraio questa differenza era inferiore, la nostra benzina costava solo 2,4 centesimi in più. Per il caro- benzina eravamo settimi un anno fa, siamo quarti adesso (dopo Olanda, Danimarca e Germania). Dunque, c’è spazio per tagliare e portare il prezzo alla pompa intorno all’euro e 10, euro e 11 al litro.
• La ripresa delle Borse ha riguardato anche Milano?
Ha riguardato particolarmente Milano, che ieri è salita più di tutti (una performance che si è verificata anche la scorsa settimana) facendo segnare un rialzo del 4,66%. Con delle eccellenze: Unicredit +15,7%, Intesa +9%, Ubi +9,28%, Popolare di Milano +8,43%, Mediobanca +8%, Monte dei Paschi +7,26%. Fino all’esagerazione di Richard Ginori, tornata in quotazione e subito su del 66%, dicesi sessantasei per cento. Tutta questa euforia si deve però soprattutto a Obama e al suo nuovo piano relativo ai titoli tossici.
• Di che si tratta?
Il ministro del Tesoro Geithner ( nella foto Reuters con il presidente Obama), contestatissimo fino a ieri (specialmente dal Nobel Paul Krugman), ha disposto che il governo acquisti 500 miliardi di titoli tossici, una quantità che nel tempo potrebbe raddoppiare. Il punto importante è che questa provvista sarà messa insieme dal concorso di capitali pubblici e privati. E che il prezzo delle obbligazioni zeppe di mutui subprime e di altre porcherie finanziarie sarà stabilito mediante aste a cui parteciperanno solo i privati. Questo meccanismo dovrebbe finalmente dare un valore alla carta giacente nelle casse delle banche. Non tutta senza valore, evidentemente. Il progetto dovrebbe raggiungere l’obiettivo minimo che gli Stati perseguono invano fin dal primo momento: capire a quanto ammontano le perdite provocate da questa roba, alla quale sarà finalmente dato un valore. evidente che il prezzo americano influenzerà poi il prezzo europeo, cioè anche noi a questo punto saremo in grado di dare una valutazione alle nostre tossicità. Aspettiamo i commenti dei vari soloni dell’economia – premi Nobel eccetera – ma, sulle prime, la mossa finanziaria della Casa Bianca ha finalmente l’aria di essere convincente. E infatti le quotazioni di Borsa, per ora, puntano verso l’alto. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 24/3/2009]
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